No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20201125

The Last Cozy Home

L'ultima casa accogliente - Zen Circus (2020)
Undicesimo disco in studio per gli Zen Circus. Il fatto è questo: il disco non è per niente brutto, come già ribadito in occasione de Il fuoco in una stanza, le canzoni ormai escono loro facili, sono ispirati (da qui la facilità ed il ritmo con cui sfornano dischi), c'è tanto rumore intorno a loro e anche tanta indulgenza. Canzone per canzone, ribadisco, il disco è piacevole, ci sono bei momenti, ci sono i soliti testi dolce-amari di Appino (che qua prosegue e rende chiara la sua fase di accettazione e il riconoscimento degli errori del passato, nonché l'amarezza ironica sulla malattia del padre e l'amore sempre più incondizionato verso la madre), ma il limite è rappresentato, secondo il mio umilissimo giudizio, dal loro apice: ogni traccia ricorda qualcosa de La terza guerra mondiale, appunto per me il loro apice, vi si avvicina, ma manca di qualcosa. La conclusione è quindi che i ragazzi sono in una fase che oserei definire di plateau: si sono assestati in alto sull'asse delle ascisse, ma l'andamento è piatto. Occorre qualcosa di geniale per scuotere il tutto, che sia verso l'alto che verso il basso.
Eleventh studio album for Zen Circus. The fact is this: the album is not bad at all, as already reiterated on the occasion of Il fuoco in una stanza, the songs now come out easy to them, they are inspired (hence the ease and rhythm with which they churn out records), there there is so much noise around them and so much indulgence. Track by track, I repeat, the record is pleasant, there are good moments, there are the usual bitter-sweet lyrics by Appino (who here continues and makes clear his phase of acceptance and the recognition of past mistakes, as well as the bitterness ironic about the father's illness and the ever more unconditional love for the mother), but the limit is represented, according to my humble judgment, by their apex: every tracks reminds something of La terza guerra mondiale, precisely for me their apex, approaches it, but something is missing. The conclusion is therefore that the boys are in a phase that I would dare to define as a plateau: they have settled high on the abscissa axis, but the trend is flat. Something ingenious is needed to shake it all up, both up and down.

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