No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20220331

Alexis dal vivo

Live at Copps - Alexisonfire (2016)


Oggi parliamo invece di una band canadese di St. Catharines, Ontario, che ha avuto un buon successo dal 2001 (anno in cui si è formata) al 2012 (anno in cui si è sciolta), per poi riformarsi nel 2015. Dal 2015 ad oggi non hanno pubblicato però nessun album, molto probabilmente per i molti progetti collaterali di alcuni componenti. Questo disco dal vivo è la testimonianza di uno dei loro ultimi concerti del 2012, prima dell'addio (poi rientrato), ed è a mio giudizio un buon punto di partenza per fare la loro conoscenza. Si sente la loro carica, la loro onestà, il loro bel rapporto con il pubblico. Anche nel loro caso siamo di fronte ad un derivato dall'hardcore punk, robusto ma molto carico di belle melodie, con più di una strizzata d'occhio all'emocore e allo screamo. Un disco che contiene 24 tracce per quasi 2 ore di musica carica di energia ed emozione, se vogliamo trovare un difetto a volte leggermente ripetitiva nei suoi schemi, ma ci sono ottime canzoni.
Today we are talking about a Canadian band from St. Catharines, Ontario, which had a good success from 2001 (the year it was formed) to 2012 (the year it broke up), and then reformed in 2015. From 2015 to today, however, they have not released any albums, most likely due to the many collateral projects of some members. This live record is the testimony of one of their last concerts in 2012, before the farewell (then cancelled), and is in my opinion a good starting point to get to know them. You can feel their charge, their honesty, their good relationship with the public. Also in their case we are faced with a derivative of hardcore punk, robust but very full of beautiful melodies, with more than a wink to the emocore and screamo. A disc that contains 24 tracks for almost 2 hours of music full of energy and emotion, if we want to find a fault that is sometimes slightly repetitive in its schemes, but there are excellent songs.

Il dittatore

The Dictator - Di Larry Charles (2012)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)



Per anni, l'immaginaria nazione nordafricana della Repubblica di Wadiya (mostrata come coincidente con i confini dell'Eritrea su una mappa) è stata governata dall'ammiraglio generale Haffaz Aladeen, un dittatore infantile, tirannico, sessista, antioccidentale e antisemita che si circonda di guardie del corpo femminili, sponsorizza il terrorismo (in particolare dando rifugio al leader di al-Qaeda Osama Bin Laden dopo che "hanno ucciso il suo doppio un anno fa"), cambia molte parole nel dizionario Wadiyan in "Aladeen" e sta lavorando allo sviluppo armi nucleari per attaccare Israele. Si rifiuta anche di vendere i giacimenti petroliferi di Wadiya, una promessa che ha fatto a suo padre prima della sua morte. Dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di intervenire militarmente, Aladeen si reca al quartier generale delle Nazioni Unite a New York per parlare al consiglio.

Divertente satira sui dittatori in genere, con un sempre strepitoso Baron Cohen, ed un cast lunghissimo, nomi famosi anche nei panni di loro stessi. Non risparmia nessuno, ed è giusto che sia così.

Divertente satira sui dittatori in genere, con un Baron Cohen sempre strepitoso, e un cast lunghissimo, nomi famosi anche nei panni di se stessi. Non risparmia nessuno, ed è giusto che sia così. 

20220330

The End of the Earth

Finis Terrae - Storm{O} (2019)


Oggi invece parliamo di questa band che viene da Feltre, provincia di Belluno. Qua siamo di fronte ad un hardcore punk credo coscientemente con radici nel passato (mentre in altri casi, può essere solo un riflesso incondizionato), che si incrocia con un industrial metal sempre molto molto violento. Questo è il loro terzo album, e non è davvero niente male, anche a livello di produzione. Dodici tracce per 27 minuti, quindi possiamo dire "old school HC", ma molto, molto efficace. Un applauso anche agli Storm{O}, quindi, ed un augurio per il futuro.
Today, however, we are talking about this band that comes from Feltre, in the province of Belluno. Here we are faced with a hardcore punk I think consciously with roots in the past (while in other cases, it can only be an unconditional reflection), which intersects with an industrial metal that is always very very violent. This is their third album, and it's not really bad at all, even on a production level. Twelve tracks for 27 minutes, so we can say "old school HC", but very, very effective. A round of applause also to the Storm{O}, therefore, and a wish for the future.

Uh

Moah - Di Henri Debeurme, Benjamin Rocher e Bertrand Soulier - Stagione 1 (10 episodi; OCS) - 2020



Il sottotitolo della prima stagione è "La preistoria di un ragazzo". Una madre che si preoccupa un po' troppo per lui. Un padre assente. Un leader che non ascolta mai le sue idee. Accoliti gelosi e malvagi. Zero prospettive di evoluzione. Poi c'è questo alloggio in una zona a rischio. Questa bellissima sconosciuta che non lo nota. Vicini terribilmente pericolosi. In breve, la vita di Moah è complicata. E il fatto che sia 45.000 anni fa non aiuta davvero. Una serie senza dialoghi e senza musica.

Certamente, chi ha pensato e voluto questa serie, ha avuto molto coraggio. E l'idea non è per niente male, mi ha intrigato subito. Il risultato però non è eccezionale, forse perché il taglio è fin troppo comico. Si sorride, questo è vero, soprattutto pensando ai motivi per cui ci lamentiamo oggi.

Certainly, those who thought and wanted this series had a lot of courage. And the idea is not bad at all, it immediately intrigued me. The result, however, is not exceptional, perhaps because the mood is too comical. We smile, this is true, especially thinking about the reasons why we complain today. 

20220329

Before Everything Burns Out

Prima che tutto bruci - Øjne (2017)


Oggi invece parliamo dei milanesi Øjne, e del loro debutto del 2017 Prima che tutto bruci, un disco che mi fa tornare in mente un sacco di band hardcore dei primi anni '90, Negazione compresi, con una voce urlata che trasmette frustrazione e disagio, liriche molto belle, e che musicalmente partono dallo stesso hardcore, e, caricandosi di tutto quello che è venuto dopo (shoegaze, post rock e metal, emo, metalcore, e continuate voi la lista), danno vita all'ennesimo ibrido, che però, da un sacco di soddisfazione all'ascolto. Certo, fuori dall'Italia ci sono molte band che più o meno, suonano cose del genere, ma la cosa è incoraggiante (fino ad un certo punto, visto che dal 2017 non sono più riusciti a far uscire granché, e sicuramente non è colpa loro, chi ha orecchie per intendere...), e band come queste vanno supportate.
Today instead we talk about the band from Milan, Øjne, and their 2017 debut Prima che tutto bruci, a record that reminds me of a lot of hardcore bands from the early 90s, including Negazione, with a screaming voice that conveys frustration and discomfort, very beautiful lyrics, and that musically start from the same hardcore, and, loading itself with everything that came after (shoegaze, post rock and metal, emo, metalcore, and you continue the list), give life to yet another hybrid, which however, gives a lot of satisfaction to listening. Of course, outside of Italy there are many bands that more or less play things like this, but this is encouraging (up to a certain point, given that since 2017 they have not been able to release much anymore, and certainly it is not the fault them, who has ears to hear ...), and bands like these must be supported.

Tysiąc dziewięćset osiemdziesiąt trzy

 1983 - Di Joshua Long e Maciej Musiał - Stagione 1 (8 episodi; Netflix) - 2018



È il 2003. La guerra fredda non è mai finita dopo che la Polonia ha subito una serie di massicci attentati dinamitardi nel 1983. Un giovane studente di giurisprudenza e un vecchio detective stanco stanno per scoprire un nuovo movimento di resistenza.

Bella idea, quella di questa serie polacca, una storia ucronica (se ho capito bene il termine, e non distopica) ambientata in una Polonia del 2003 ancora governata da un regime filo-socialista, dove i servizi segreti sono all'avanguardia e dove sono stati "ricevuti" molto immigrati regolari provenienti dall'Indocina, e in particolare dalla repubblica socialista del Vietnam. Lo sviluppo è un "semplice" thriller, ma l'ambientazione lo rendo un prodotto molto interessante. Il cast è all'altezza. Non è ancora dato il via ad una seconda stagione, ma la possibilità esiste.

Nice idea, that of this Polish series, a uchronic story (if I understand the term correctly, and not dystopian) set in a Poland of 2003 still governed by a pro-socialist regime, where the secret services are cutting edge and where Poland "received" many regular immigrants from Indochina, and in particular from the socialist republic of Vietnam. The development is a "simple" thriller, but the setting makes it a very interesting product. The cast is up to par. A second season has not yet kicked off, but the possibility exists.

20220328

Dell'Elide

Elèo - Selva (2016)


Titillato dall'amico Beach, parliamo di qualche band italiana che merita menzione anche se non con materiale nuovissimo, e partiamo dai lodigiani Selva, o, se volete, ['selvə], e del loro al momento secondo album, dopo il debutto Life Habitual del 2014. Questo eléo, composto da sole quattro tracce per un totale di 32 minuti, è un buon album dove trovano posto un black metal piuttosto scandinavo, post hardcore e post metal, e un'attitudine shoegaze che a molti ricorda i primi Deafheaven. Un lavoro se volete ancora grezzo, ma forse anche volutamente, pesante, aggressivo, a tratti suggestivo nella sua malinconica oscurità, da non trascurare.
Titillated by my friend Beach, let's talk about some Italian band that deserves mention even if not with brand new material, and let's start with this band from Lodi (Milan), Selva, or, if you like, ['selve], and their currently second album, after the debut Life Habitual from 2014. This eléo, made up of only four tracks for a total of 32 minutes, is a good album featuring a rather Scandinavian black metal, post hardcore and post metal, and a shoegaze attitude that, to many, can reminds of the early Deafheaven. A work if you still want it rough, perhaps also deliberately, heavy, aggressive, at times suggestive in its melancholy darkness, not to be overlooked.

Leningrad Cowboys 2

Leningrad Cowboys Meet Moses - Di Aki Kaurismäki (1994)

Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)



Riprendendo da dove si era interrotto Leningrad Cowboys Go America, la band si è stabilita in Messico dopo aver raggiunto la top ten con una loro canzone. Tuttavia, molti membri della band diventano alcolizzati trascorrendo la maggior parte della loro giornata a bere tequila. In poco tempo, più della metà dei membri della band è morta per aver bevuto eccessivamente. I cinque membri sopravvissuti e il loro road manager Igor, nel frattempo, sono diventati messicani naturalizzati, completi di baffi e guardaroba messicani. A corto di soldi, e fuori allenamento, la band riceve un telegramma anonimo, che li invita ad esibirsi in un hotel a Coney Island a New York. Quando arrivano, si riuniscono con il loro ex manager Vladimir che afferma di essere rinato e ora si chiama Mosè. Mosè riunisce il gruppo nella sua stanza e pianifica un viaggio di ritorno nella Terra Promessa (Siberia), per scopi che verranno spiegati in seguito. Mentre gli altri si dirigono in Europa in barca, Mosè si nasconde sull'ala di un aereo, portando con sé il naso della Statua della Libertà come ricordo. Il naso rubato attira l'attenzione di Johnson, un agente della CIA.

Pazzesco in superficie (ma non stupido), spassoso, divertente in modo sublime, il ritorno della band più disgraziata del mondo è un altro tassello in una filmografia difficile da eguagliare. Grazie Aki, ti siamo debitori nei secoli dei secoli.

Crazy on the surface (but not stupid), hilarious, sublime fun, the return of the most wretched band in the world is another piece in a filmography that is difficult to match. Thanks Aki, we owe you forever and ever.

20220327

Orfani

()rphans - Sel Balamir (2022)


Secondo disco solista per il cantante e chitarrista degli Amplifier, un pugno di canzoni (sei, tra cui una traccia da quasi sei minuti iniziale che si ispira al tema principale di Crocodile Dundee) che, a detta dello stesso Balamir, non si adattavano né al suo precedente Swell, né ad un disco degli Amplifier. Ed è esattamente così: siamo ovviamente dalle parti del progressive rock, ma non così ipnotico ed espanso come lo era Swell, e non c'è abbastanza tiro metal per essere qualcosa che avrebbe potuto essere usato dalla band. Il disco, al momento, si trova esclusivamente sul Bandcamp di Sel, dove trovate anche il link a questo video di oltre un'ora, dove il musicista racconta, come in un diario, la creazione di una delle tracce che compongono il disco, Mannequin.
Second solo album for the Amplifier singer and guitarist, a handful of songs (six, including a nearly six-minute opening track inspired by the main theme of Crocodile Dundee) that, according to Balamir himself, did not fit either his previous Swell, nor to an Amplifier record. And that's exactly it: we're obviously on the progressive rock zone, but not as hypnotic and expanded as Swell was, and there's not enough metal pull to be something that could have been used by the band. The album, at the moment, is exclusively on Sel's Bandcamp, where you can also find the link to this video of over an hour, where the musician tells, as in a diary, the creation of one of the tracks that make up the album, Mannequin.

آواز گنجشک‌ها‎ (Il canto dei passeri)

The Song of Sparrows - Di Majid Majidi (2008)

Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Karim lavora in un allevamento di struzzi fuori Teheran, in Iran. Conduce una vita semplice e felice nella sua piccola casa con la moglie Narges e tre figli, che ama e cerca di rendere felici. Un giorno, mentre lavora, gli viene detto di tornare a casa presto perché sua figlia maggiore, Haniyeh, ha perso l'apparecchio acustico. Quando arriva a casa scopre che suo figlio Hussein e i bambini del vicinato stanno cercando l'apparecchio acustico nella loro cisterna d'acqua sotterranea, che, a causa dei blocchi, ora contiene poco acqua fangosa. Karim rimprovera suo figlio e gli altri per essere venuti lì, ma si unisce a loro nella ricerca dell'apparecchio acustico. Durante la ricerca suo figlio Hussein e i suoi amici rivelano la loro idea di ripulire i fanghi e allevare pesci nella speranza di diventare milionari. Karim rifiuta l'idea e li scoraggia. Alla fine trovano l'apparecchio acustico, ma Karim scopre che non funziona correttamente. Si reca all'ospedale e scopre che dovrà aspettare fino a quattro mesi per far riparare gratuitamente l'apparecchio, altrimenti dovrà recarsi a Teheran per sostituirlo immediatamente (pagando). Mentre l'esame di sua figlia si avvicina, è preoccupato di ricevere tempestivamente l'apparecchio acustico.


Anche in questo caso, sceneggiatura semplice ma implacabile, uso di molti espedienti già visti nei suoi film precedenti, adattati alla storia, e un sempre più forte uso delle inquadrature a ricavare un prodotto potente.


Also in this case, a simple but relentless script, the use of many expedients already seen in his previous films, adapted to the story, and an increasingly strong use of the shots to obtain a powerful product.

20220326

Il risentimento è sempre sismico

Resentment Is Always Seismic - A Final Throw of Throes - Napalm Death (2022)


Il titolo ci suggerisce che questo EP (otto tracce, 30 minuti quasi esatti) è l'atto finale di quello che al momento è l'ultimo album della mitica band di Meriden, West Midlands (UK), Throes of Joy in the Jaws of Defeatism, del 2020. La band è innegabilmente sempre in ottima forma musicale, è impossibile non rendersene conto, nonostante i membri siano tutti ultra-cinquantenni. Ma andiamo nel dettaglio, e vediamo alcune curiosità. Ci sono due cover: la prima, curiosa rivisitazione di People Pie degli SLAB!, è sicuramente qualcosa di non comune per una band come i Napalm Death, ma direi che se la cavano alla grande e la cosa diverte pure. Poi c'è Don't Need It, dal debutto eponimo del 1982 dei Bad Brains, un omaggio doveroso. Chiude Resentment is Always Seismic (Dark Sky Burial Dirge), che è la versione ambient/tribal di Resentment Always Simmers, altra chicca pesantissima. Sicuramente non una pietra miliare, ma come detto prima, un ulteriore segnale di una band che davvero non dà segno di alcun cedimento dopo oltre 40 anni di attività.
The title suggests that this EP (eight tracks, 30 minutes almost exactly) is the final act of what is currently the latest album by the legendary band from Meriden, West Midlands (UK), Throes of Joy in the Jaws of Defeatism, from 2020. The band is undeniably always in excellent musical form, it's impossible not to realize it, despite the fact that the members are all over 50 years old. But let's go into detail, and see some curiosities. There are two covers: the first, curious reinterpretation of People Pie by SLAB!, is certainly something uncommon for a band like Napalm Death, but I would say that they are doing great and it is fun too. Then there's Don't Need It, from the eponymous 1982 debut by Bad Brains, a dutiful homage. Resentment is Always Seismic (Dark Sky Burial Dirge) closes, which is the ambient / tribal version of Resentment Always Simmers, another very heavy gem. Definitely not a milestone, but as mentioned before, a further sign of a band that really shows no sign of letting up after more than 40 years of activity.

رنگ خدا (Il colore di Dio)

The Color of Paradise - Di Majid Majidi (1999)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Mohammad è cieco, ed ha appena finito di frequentare la scuola speciale a Teheran, dove viene seguito, per le vacanze estive. Suo padre, Hashem, vergognoso e oppresso dalla cecità di Mohammad, arriva tardi a prenderlo e poi cerca di convincere il preside a tenere Mohammad durante l'estate. Il preside rifiuta, quindi Hashem alla fine lo porta a casa. Hashem, che è vedovo, ora vuole sposare una donna del posto e si prepara per il matrimonio. Si avvicina ai genitori della donna con doni e questi gli danno la loro benedizione. Tenta di nascondere il fatto che suo figlio è cieco perché teme che la famiglia della ragazza lo veda come un cattivo presagio.

Parabola moderna sull'egoismo e sull'accettazione del "diverso", al solito Majidi vince facile grazie ai visi del cast, ma pure per la sceneggiatura semplice ed efficace, e ad ambientazioni che non lasciano indifferenti.

A modern parable about selfishness and acceptance of the "different", Majidi wins easily thanks to the faces of the cast, but also for the simple and effective script, and settings that do not leave indifferent.

20220325

Scariche

Pang - Caroline Polachek (2019)


Con notevole ritardo rispetto alla data di pubblicazione, vi parlo del terzo album di questa cantante newyorkese di lontane origini slovacche; da tenere di conto che i due precedenti sono stati però pubblicati come Ramona Lisa (il primo) e CEP - Caroline Elizabeth Polachek - (il secondo). Figlia di un musicista classico e dotata fin da piccola, influenzata da generi più disparati (da Enya alle colonne sonore degli anime, da qualsiasi tipo di genere durante l'adolescenza), comincia a dare vita a bands già alle superiori (cosa del tutto normale nella cultura anglosassone, come abbiamo già avuto modo di appurare), dopo di che fonda (nel 2005) i Chairlift con Aaron Pfenning, band che si scioglie definitivamente nel 2016, ma Caroline comincia a pubblicare da solista già nel 2013. Detto tutto questo, e in attesa del prossimo album, visto che ha di recente pubblicato l'apprezzatissimo singolo Billions, sono andato ad ascoltarmi il suo ultimo lavoro Pang, datato 2019, per dirvi che se vi piace Clairo, secondo me dovreste ascoltare anche lei. Un pop davvero alternativo, sperimentale e, se volete, pure art e indie, una voce molto interessante e un dono speciale per le composizioni, che a volte sembrano sghembe, ma sono totalmente avvolgenti.
With considerable delay compared to the date of publication, today I am talking about the third album of this New York singer of distant Slovak origins; to keep in mind that the previous two were however published as Ramona Lisa (the first) and CEP - Caroline Elizabeth Polachek - (the second). Daughter of a classical musician and gifted from an early age, influenced by the most disparate genres (from Enya to anime soundtracks, from any kind of genre during adolescence), she begins to give life to bands already in high school (which is completely normal in Anglo-Saxon culture, as we have already had the opportunity to ascertain), after which she founded (in 2005) the Chairlift with Aaron Pfenning, a band that dissolved definitively in 2016, but Caroline began to publish as a soloist already in 2013. Having said all this, and waiting for the next album, since she recently released the highly acclaimed single Billions, I went to listen to her latest work Pang, dated 2019, to tell you that if you like Clairo, I think you should listen to her too. A truly alternative pop, experimental and, if you like, also arty and indie, a very interesting voice and a special gift for the compositions, which sometimes seem crooked, but are totally enveloping.

بچه‌های آسمان‎ (Figli del Cielo)

Children of Heaven - Di Majid Majidi (1997)

Giudizio sintetico: da vedere (4/5)



Il film inizia con Ali che va a prendere le scarpe rosa della sua sorellina Zahra dopo che un calzolaio le ha riparate. Le lascia incustodite per comprare delle patate. Un senzatetto raccoglie le scarpe, nascoste in una borsa, pensando che sia spazzatura e le porta via. Ali, pensando che le scarpe siano cadute dietro alla merce esposta, fa cadere delle verdure e viene scacciato dal droghiere. La famiglia di Ali vive in un quartiere povero di Teheran e ha problemi finanziari, quindi ha paura di raccontare ai suoi genitori dell'incidente. Il padrone di casa litiga con la madre di Ali perché è in ritardo di cinque mesi con l'affitto e nemmeno il droghiere viene pagato da un po'. Ali racconta a Zahra delle scarpe e la implora di non dirlo alla madre; lei è d'accordo. Quella notte, il padre di Ali lo rimprovera di non aver aiutato la madre malata quando lei glielo ha chiesto. Mentre i fratelli stavano facendo i compiti, si sono scambiati degli appunti discutendo sul da farsi. Escogitano un piano per condividere le sneakers Converse di Ali: Zahra le indosserà a scuola la mattina e le restituirà ad Ali a mezzogiorno in modo che possa frequentare le lezioni pomeridiane. Ali va bene in un test e il suo insegnante gli assegna una penna color oro insieme agli altri della sua classe che hanno ottenuto buoni voti; la dà a Zahra per compensare parzialmente la perdita delle sue scarpe. Tuttavia, lo scomodo accordo tra lui e sua sorella porta Ali a fare tardi tre volte di seguito, non importa quanto corra; la prima volta il preside lo ignora, la seconda lo avverte, la terza volta dice ad Ali di andarsene e tornare con suo padre che è al lavoro. L'insegnante di Ali, notando le lacrime di Ali, convince il preside che Ali è il migliore della sua classe e di dare al ragazzo un'altra possibilità, facendolo tornare in classe.


Sicuramente c'è della retorica gratuita, in questo film del regista iraniano che fu candidato agli Oscar nel 1998 (nella categoria apposita), e perse contro La vita è bella, ma non c'è alcun dubbio che i critici che lo hanno paragonato a Ladri di biciclette non hanno sbagliato. Bellissimo, così come i volti dei protagonisti, e l'amore fraterno tra Ali e Zahra. Imperdibile.


Sure there is some free rhetoric in this film by the Iranian director who was nominated for an Oscar in 1998 (in the appropriate category), and lost to Life is Beautiful, but there is no doubt that the critics who have compared it to Bicycle Thieves were not wrong. Beautiful, as well as the faces of the protagonists, and the brotherly love between Ali and Zahra. Unmissable.

20220324

Moltitudine

Multitude - Stromae (2022)


Ci sono voluti nove anni, a Paul Van Haver in arte Stromae, per dare seguito al suo secondo album Racine carrée, che ha cementato il successo straordinario già acquisito con gli strascichi del debutto Cheese del 2010. Questo suo terzo lavoro lascia a bocca aperta per la miriade di influenze che riesce ad infilare in soli 36 minuti scarsi (12 tracce). Non voglio darvi imbeccate, se siete curiosi come me, di fronte ai crossover di ogni genere, è bene che ascoltiate e le scopriate da soli, sarà un piacere. A livello lirico mi pare di poter dire che l'influenza di Jacques Brel non è un segreto per nessuno (non lo ha mai negato, anzi), e, tralasciando quanti singoli riuscirà a tirare fuori da questo disco (per adesso sono due, ma ce ne sono sicuramente almeno altri due o tre), come vi dicevo poc'anzi, è il melting pot (crossover, chiamatelo come volete) che mi affascina nella sua musica, anche se non è esattamente il genere che mi esalta di più.
It took Paul Van Haver aka Stromae nine years to follow up on his second album Racine carrée, which cemented the extraordinary success already acquired with the aftermath of his 2010 debut Cheese. This third work of his leaves you speechless for the myriad of influences that he manages to put in just 36 minutes (12 tracks). I don't want to give you tips, if you are curious like me, in front of crossovers of all kinds, it is good that you listen and discover them for yourself, it will be a pleasure. On a lyrical level I think I can say that Jacques Brel's influence is no secret (he has never denied it, on the contrary), and, leaving aside how many singles he will be able to pull out of this record (for now they are two, but there are certainly at least two or three others), as I said earlier, it is the melting pot (crossover, call it what you want) that fascinates me in its music, even if it is not exactly the genre that excites me the most.

History of Contemporary Latin America

Storia dell'America Latina contemporanea - Di Loris Zanatta (2017)

Dal colonialismo al moderno populismo, dai fallimenti del liberalismo ottocentesco ai limiti di quello contemporaneo, dal caudillismo all'autoritarismo, Loris Zanatta ricostruisce la storia complessa dell'America Latina, percorsa da grandi trasformazioni e forti continuità, da solidi elementi di unità e da forze centrifughe. Unita da lingua e cultura ereditate dal retaggio iberico ma solcata da profonde fenditure etniche e sociali, la sua convulsa storia sospesa tra Europa e America è un capitolo spesso misconosciuto di quella dell'Occidente.

Professore di Storia e Istituzioni delle Americhe all'Università di Bologna, originario di Forlì, ha pubblicato molti libri, soprattutto sull'Argentina, e collabora con testate argentine, spagnole, statunitensi ed italiane. Ho apprezzato questo libro, imponente perché tratta la storia dell'ultumo secolo di tutti i paesi (appunto) dell'America Latina, impresa non facile soprattutto in un libro non troppo imponente come dimensioni.

Professor of History and Institutions of the Americas at the University of Bologna, originally from Forlì, he has published many books, especially on Argentina, and collaborates with Argentine, Spanish, American and Italian newspapers. I appreciated this book, impressive because it deals with the history of the last century of all the countries (in fact) of Latin America, which is not an easy undertaking, especially in a book that is not too impressive in terms of dimensions.

20220323

Indolore

Painless - Nilüfer Yanya (2022)


Non so come sia stato possibile, ma ho completamente dimenticato di ascoltare il secondo album di Nilüfer Yanya, Inside Out, uscito l'anno passato. Ero fermo al suo ottimo debutto del 2019, Miss Universe, ma il tempo passa veloce quindi non indugiamo. Questo nuovissimo Painless è la conferma di una maturità impressionante (se pensiamo che ha 26 anni), come notavo già al debutto. Una disinvoltura estrema nel destreggiarsi tra i generi, e addirittura, una sicurezza incredibile al punto da mettere in difficoltà chi giudica, tanto che è davvero difficile etichettare quello che suona e canta. Musica rock ma non troppo dura, pop ma non mainstream, richiami che vanno dall'RNB alla new wave, sapiente composizione di ogni traccia, e una voce che pare capace di tutto, soprattutto sui toni bassi. Non fatevi fermare dal nome, e ascoltatela.
I don't know how it was possible, but I completely forgot to listen to Nilüfer Yanya's second album, Inside Out, which came out last year. I was stuck on her great 2019 debut, Miss Universe, but time goes by fast so let's not delay. This brand new Painless is the confirmation of an impressive maturity (if we think that she is only 26 years old), as I already noticed at the debut. An extreme ease in juggling between genres, and even, an incredible confidence to the point of putting the judge in difficulty, so much so that it is really difficult to label what he plays and sings. Rock music but not too hard, pop but not mainstream, references ranging from RNB to new wave, skilful composition of each track, and a voice that seems capable of everything, especially in the low tones. Don't let the name stop you, and listen to her.

גט - המשפט של ויויאן אמסלם (Divorzio)

Gett: The Trial of Viviane Amsalem - Di Ronit Elkabetz e Shlomi Elkabetz (2014)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Viviane Amsalem è sposata con suo marito Elisha da oltre vent'anni. Si reca in un tribunale religioso per ottenere un ghet poiché vivono separati e non vuole più essere sposata con lui. Lui al contrario spera ancora di riunirsi e le chiede di tornare a vivere con lui. La corte dei rabbini ordina una riunione di prova per la coppia a cui Viviane cerca di conformarsi. Dopo diversi tentativi di ottemperare all'ordine, la discordia coniugale è così grave che insiste per una separazione e inizia il processo di divorzio.

Terza e ultima parte della trilogia sul matrimonio di Viviane Amsalem, quasi un film procedurale, quasi tutto in aula (di un tribunale religioso ebraico, il che ci svela un mondo a noi sconosciuto), quindi non esattamente appassionante, ma al solito, recitato in maniera sopraffina, e, come già detto in precedenza, che ci rivela alcuni curiosi (e buffi) meccanismi, tra l'altro piuttosto maschilisti, della religione (in questo caso, ebraica). 

Third and last part of the trilogy on Viviane Amsalem's wedding, almost a procedural film, almost all in the courtroom (of a Jewish religious court, which reveals a world unknown to us), therefore not exactly exciting, but as usual, played in a superfine manner, and, as already mentioned above, which reveals to us some curious (and funny) mechanisms, among other things rather male chauvinist, of religion (in this case, the Jewish one).

20220322

Nuovo

Nova - Sylvaine (2022)


Norvegese che vive a Parigi, Kathrine Elizabeth Shepard aka Sylvaine è una multi-strumentista (suona tutto sui suoi album, anche se si avvale di alcuni turnisti) qui al suo quarto album. L'accostamento la farebbe probabilmente innervosire, ma ascoltandola per la prima volta, non posso far altro che accostarla a Myrkur, e ad Alcest. Siamo dalle parti del black gaze, di sicuro effetto visto che la voce riesce ad essere eterea quando è pulita, e ringhiosissima quando è urlata. Tende ad impreziosire anche le parti più aggressive con tappeti vagamente nordic folk, o comunque usando dei backing vocals che vanno in quella direzione, accentuando la sensazione quasi onirica che sboccia nelle parti meno violente, ma quasi sempre molto tirate. Le tracce tendono ad essere abbastanza "espanse" (Mono No Aware, Fortapt, Everything Must Come to an End), ed il tutto risulta davvero accattivante. A mio parere, non possiamo altro che essere contenti, di fronte all'ulteriore segnale che il metal sia sempre meno misogino.
Norwegian living in Paris, Kathrine Elizabeth Shepard aka Sylvaine is a multi-instrumentalist (she plays everything on her albums, although she uses some session players) here on her fourth album. The juxtaposition of her would probably make her nervous, but listening to her for the first time, I can not help but compare her to Myrkur, and to Alcest. We are in the black gaze zone, of sure effect since the voice manages to be ethereal when it is clean, and quite growl when it is screamed. She tends to embellish even the most aggressive parts with vaguely Nordic folk vocal rugs, or in any case using backing vocals that go in that direction, accentuating the almost dreamlike sensation that blossoms in the less violent but almost always very aggressive parts. The tracks tend to be quite "expanded" (Mono No Aware, Fortapt, Everything Must Come to an End), and the whole thing is really captivating. In my opinion, we can only be happy, in the face of the further sign that metal is less and less misogynistic.

The Repossession Mambo

Repo Man - Di Michael Sapochnik (2010)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Nel 2025, i progressi della tecnologia medica hanno perfezionato gli organi biomeccanici. Una società nota come The Union vende questi costosi "artifogs" a credito e quando i clienti non sono in grado o non vogliono pagare per i loro manufatti, l'Unione invia dei "repo men" per localizzare e recuperare con la forza l'organo, provocando invariabilmente la morte del proprietario. Remy e il suo partner, Jake Freivald, sono considerati i migliori repo men della società. Tuttavia, la moglie di Remy, Carol, disapprova il suo lavoro, credendo che sia una cattiva influenza per il figlio Peter. A un barbecue di famiglia, Remy permette a Jake di eseguire discretamente un recupero nelle vicinanze, ma viene visto da Carol che se ne va arrabbiata, portandosi dietro il figlio. Durante un giro di pattuglia con Jake, i due scoprono un "nido", un rifugio per i clienti dell'Unione che non hanno pagato i loro "artiforgs" e stanno tentando di fuggire dal paese. Remy e Jake fanno irruzione nel nido da soli, impressionando il loro capo, Frank. Offre loro l'opportunità di diventare capitani di incursioni a tempo pieno. Remy rifiuta e chiede a Frank di trasferirlo alle vendite, ma Jake lo interrompe. Jake dice a Remy che quello che fanno è importante, ma Remy è deciso a cambiare. Jake suggerisce di portare a termine insieme l'ultimo lavoro, un musicista di cui Remy è fan. Dopo aver aiutato il musicista a finire un'ultima canzone, usa un defibrillatore per fermare il cuore artificiale, ma il dispositivo non funziona correttamente e Remy rimane gravemente ferito, richiedendo la sostituzione del suo cuore con un artefatto.

Premessa curiosa, svolgimento prevedibile e pure noioso, protagonisti che non si capisce perché si prestino a lavori del genere (il film, non l'essere repo men). Tratto dal libro The Repossession Mambo di Eric Garcia.

Curious premise, predictable and even boring development, protagonists that I do not understand why they lend themselves to such works (the film, not being repo men). Based on the book The Repossession Mambo by Eric Garcia.

20220321

Un’ora prima che sia buio

An Hour Before It's Dark - Marillion (2022)


Per chi non lo sapesse, gli inglesi (di Aylesbury, Buckinghamshire) Marillion sono ancora vivi, il cantante Fish ha abbandonato la band molti anni fa (1988; da notare che non era il cantante originale), sostituito da Steve Hogarth (che ha una voce a mio giudizio molto meno carismatica, ma certamente meno simile a quella di Peter Gabriel), e non hanno mai smesso di pubblicare album, rimanendo tutto sommato fedeli al loro genere musicale, tanto è vero che questo An Hour Before It's Dark rappresenta il loro ventesimo album in studio. Mi ci sono avvicinato per curiosità, come avrete capito dall'introduzione non li ascoltavo probabilmente dai tempi di Clutching at Straws (1987), e quello che posso dirvi su questo disco è quello che probabilmente riuscite ad immaginarvi da soli: ben suonato, piacevole rock vagamente progressivo, arioso, morbido e smussato, tracce spesso composte da più movimenti, il tutto un po' stucchevole.
For the uninitiated, the British from Aylesbury, Buckinghamshire, Marillion are still alive, singer Fish left the band many years ago (1988; note he was not the original singer), replaced by Steve Hogarth (who has a voice in my opinion much less charismatic, but certainly less similar to that of Peter Gabriel), and have never stopped releasing albums, remaining all in all faithful to their musical genre, so much so that this An Hour Before It's Dark represents their twentieth studio album. I approached this album out of curiosity, as you will have understood from the introduction I had probably not listened to them since Clutching at Straws (1987), and what I can tell you about this record is what you can probably imagine for yourself: well played, pleasant rock vaguely progressive, airy, soft and blunt, tracks often composed of several movements, all a bit cloying.

The First King

Il primo re - Di Matteo Rovere (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Nell'Antico Lazio, nel 753 aC, un'inondazione improvvisa trascina con la furia delle acque, e conseguentemente fa catturare come schiavi ad Alba Longa, i due fratelli pastori Romolo e Remo. Riescono a ribellarsi e a liberare gli altri prigionieri latini e sabini, e prendono in ostaggio la sacerdotessa Vesta Satnei, che porta con sé il fuoco sacro. In un conflitto riguardante il ferito Romolo, Remo finisce per uccidere il capo latino e diventa il nuovo capo della tribù. Il gruppo affronta e sconfigge un clan di guerrieri e Remo viene nominato re dai vecchi sopravvissuti del loro pagus. Durante un sacrificio, Satnei predice che uno dei due fratelli diventerà un grande re e costruirà un impero più grande di quanto si possa immaginare, ma per farlo dovrà uccidere l'altro fratello. La tribù presume che la profezia significhi che Romolo finirà morto per amore della grandezza di suo fratello.

Esperimento da premiare, questo di Matteo Rovere, pur con dei difetti. Un tentativo tutto sommato riuscito di fare "colossal" in Italia, per di più parlato in protolatino, cosa che ha quindi costretto la distribuzione sottotitolata anche in Italia. Inoltre, è un film d'azione, il che somma un ulteriore carico alla scommessa. Bene il cast, buoni gli effetti speciali, suggestiva l'ambientazione, mi è piaciuto.

An experiment to be rewarded, this one by Matteo Rovere, albeit with some defects. An attempt after all successful to make "colossal" in Italy, moreover spoken in Old Latin, which therefore forced the distribution with subtitles also in Italy. Plus, it's an action movie, which adds an extra load to the bet. Good cast, good special effects, suggestive setting, I liked it.

20220320

Zero e sotto

Zero and Below - Crowbar (2022)


Dodicesimo album in studio per la band di New Orleans, Louisiana, capitanata come da sempre da Kirk Windstein (voce e chitarra ritmica), e che introduce il nuovo bassista Shane Wesley. Come detto più volte in passato, ci sono band che ci piacciono perché oltrepassano i limiti ed osano, e ci sono band che ci piacciono perché riescono a fare buoni dischi senza cambiare troppo i loro parametri. I Crowbar fanno parte della seconda categoria, anche questo disco è, almeno per me, assolutamente piacevole da ascoltare, totalmente riconoscibile, i riff sono sempre bellissimi, granitici, e continuano a pagare dazio ai Black Sabbath e a Tony Iommi, le coordinate, insomma, sono sempre le stesse, come avrete capito, e ci fanno stare in pace con la nostra metallomania. Sappiamo che non possiamo chiedere di più, ai Crowbar.
Twelfth studio album for the band from New Orleans, Louisiana, leaded as always by Kirk Windstein (vocals and rhythm guitar), and that introducing new bassist Shane Wesley. As said several times in the past, there are bands that we like because they push the boundaries and dare, and there are bands that we like because they manage to make good records without changing their parameters too much. Crowbar are part of the second category, even this record is, at least for me, absolutely pleasant to listen to, totally recognizable, the riffs are always beautiful, granite, and continue to pay respect to Black Sabbath and Tony Iommi, the coordinates, in short, they are always the same, as you will have understood, and they make us feel at peace with our metallomania. We know we can't ask for more of the Crowbar.

Repulsione

Repulsion - Di Roman Polanski (1965)
Giudizio sintetico: da vedere (4,5/5)

Carol Ledoux, una bella e timida manicure belga, vive a Londra con la sorella maggiore Helen. Carol è straordinariamente distaccata e trova grande difficoltà nelle sue interazioni quotidiane. Un corteggiatore, Colin, è innamorato di lei ed è protagonista di innumerevoli tentativi di corteggiarla, ma Carol sembra disinteressata. Carol è turbata dalla relazione di Helen con un uomo di nome Michael, che a Carol sembra non piacere. È infastidita dalla sua abitudine di lasciare il rasoio e lo spazzolino da denti nel bicchiere del bagno, e di notte fatica a dormire, infastidita dai suoni di sua sorella e Michael che fanno sesso. Quando un giorno Carol torna a casa dal lavoro, è infastidita da una crepa nel marciapiede. Colin si imbatte in lei e lei ha grandi difficoltà a conversare con lui. La accompagna a casa e cerca di baciarla diverse volte, ma lei si allontana, correndo al piano di sopra e lavandosi vigorosamente i denti prima di piangere. Quella notte Helen interroga Carol sul perché abbia gettato lo spazzolino da denti e il rasoio di Michael nel cestino del bagno. Al salone, Carol diventa sempre più distante, parlando a malapena con i suoi colleghi e clienti, tanto che il suo capo decide di mandarla a casa per la giornata.

Capolavoro dell'horror, senza dubbio, almeno per me. Una sempre splendida Catherine Deneuve sorregge tutto il film impersonando perfettamente la volontà del regista, e l'atmosfera del film è assolutamente avvolgente, facendo precipitare lo spettatore nella stessa spirale malata della protagonista stessa. Indimenticabile.

Horror masterpiece, no doubt, at least for me. An always splendid Catherine Deneuve supports the whole film perfectly impersonating the director's will, and the atmosphere of the film is absolutely enveloping, plunging the viewer into the same sick spiral as the protagonist herself. Unforgettable.

20220319

Fuori su cauzione

Out on Bail - Warrior Soul (2022)


Fottendosene del fatto che io avessi dimenticato che esistevano (solo l'amico Monty ogni tanto me lo ricordava), i Warrior Soul, o meglio, Kory Clarke e la sua creatura, si sono dapprima riformati nel 2000, e poi, dal 2007 in avanti, hanno ripreso più o meno regolarmente, a far uscire dischi. A questo giro mi sono deciso ad ascoltare il lavoro appena uscito. L'impressione è a metà tra la nostalgia e il sostegno ad un vecchio ma sempre valido rocker. Ricordo che a suo tempo, i Warrior Soul mi sembravano dei Jane's Addiction più quadrati. Adesso possiamo definirli semplicemente hard rock, con un cantante che a tratti denota un po' di fatica, ma con un timbro sempre accattivante.
Not giving a damn about the fact that I had forgotten that they existed (only my friend Monty occasionally reminded me of it), the Warrior Soul, or rather, Kory Clarke and his creature, first reformed in 2000, and then, from 2007 onwards, have resumed more or less regularly to release records. This time around I decided to listen to the work that has just come out. The impression is halfway between nostalgia and support for an old but always good rocker. I remember that in its time, Warrior Soul seemed to me to be more squared Jane's Addiction. Now we can define them simply as hard rock, with a singer who at times denotes a bit of effort, but with a timbre that is always captivating.

Avere l'oscurità

Hold the Dark - Di Jeremy Saulnier (2018)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)


Nel dicembre 2004, Russell Core, uno scrittore che studia il comportamento dei lupi, viene convocato nel villaggio di Keelut, in Alaska, da Medora Slone. Medora vuole che dia la caccia ai lupi accusati della scomparsa di tre bambini piccoli, incluso suo figlio Bailey di 6 anni. Core si ferma a casa sua e cerca senza successo di convincerla che questo non è un comportamento da lupo. Medora gli dice che in quel luogo c'è oscurità, e gli racconta di una sorgente termale a nord della città, che è l'unico posto caldo che abbia mai conosciuto. Dice anche che suo marito è via a combattere in guerra e che le ha detto che non l'avrebbe mai lasciata. Nel cuore della notte, Core si sveglia e vede Medora strofinarsi la pelle nella vasca da bagno. Quando ha finito, si sdraia nuda accanto a Core senza dire nulla e lui le mette una mano sul collo.

A dispetto del buon cast e dello scenario più che suggestivo, questo film Netflix non è altro che un passatempo, un po' brutale e un po' confuso. Non ve lo consiglio.

In spite of the good cast and the more than impressive scenery, this Netflix movie is nothing more than a pastime, a little brutal and a little confused. I don't recommend it.

20220318

Dalia delirante

Raving Dahlia - Sevdaliza (2022)


EP contenente sei tracce, cinque inedite più un remix della ormai celeberrima Oh My God dall'album precedente Shabrang, dall'uscita del quale sono passati poco meno di due anni, per l'artista (è proprio il caso di usare questa definizione, più "completa" di musicista) iraniana-olandese. Partendo proprio da Oh My God, una canzone che l'ha resa riconoscibile ovunque, l'ascolto delle cinque tracce originali conferma che si può fare pop con dei contenuti e con classe, in breve, di qualità superiore. Il messaggio di Sevdaliza è femminista, intellettuale, provocatorio e articolato, piantato nel presente senza rifiutare di usare immagini e proiezioni future. A livello musicale, padroneggia la composizione e gioca con i generi in maniera sublime, e la sua voce è, ancora una volta, di qualità superiore.
EP containing six tracks, five unreleased plus a remix of the now famous Oh My God from the previous album Shabrang, from the release of which just under two years have passed, for the Iranian-Dutch artist (it is appropriate to use this definition, more "complete" than musician). Starting from Oh My God, a song that made her recognizable everywhere, listening to the five original tracks confirms that you can make pop with content and with class, in short, of superior quality. Sevdaliza's message is feminist, intellectual, provocative and articulate, planted in the present without refusing to use future images and projections. Musically, she masters composition and plays with genres in a sublime way, and her voice is, once again, of superior quality.

Il recuperatore

Repo Man - Di Alex Cox (1984)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Nel deserto del Mojave, un poliziotto ferma una Chevrolet Malibu del 1964 guidata da J. Frank Parnell. Il poliziotto apre il bagagliaio, vede un lampo accecante di luce bianca e viene immediatamente vaporizzato, lasciando solo i suoi stivali. Otto Maddox, un giovane punk rocker di Los Angeles, viene licenziato dal suo lavoro di commesso di un supermercato. La sua ragazza lo lascia per il suo migliore amico. Depresso e al verde, Otto sta vagando per le strade quando un uomo di nome Bud arriva e gli offre 25 dollari per guidare un'auto fuori dal quartiere. Otto segue Bud in macchina alla Helping Hand Acceptance Corporation, dove scopre che l'auto che guidava era stata recuperata da un credito. Si rifiuta di unirsi a Bud come "repo man" (recuperatore) e va a casa dei suoi genitori. Viene a sapere che i suoi genitori, ex hippie, hanno donato i soldi che gli avevano promesso come ricompensa per il diploma di scuola superiore a un telepredicatore. A quel punto, decide di accettare il lavoro di recuperatore.

Film assurdo che gioca le sue carte più sull'accumulo di citazioni e critiche sociali random, anziché sulla coerenza della trama, che è diventato un culto anche per una colonna sonora incredibile (Iggy Pop, Circle Jerks, che appaiono anche nel film, Suicidal Tendencies, Black Flag, Fear), e per farsi beffe un po' di tutto.

Absurd film that plays its cards more on the accumulation of bunch of quotes and random social criticisms, rather than on the consistency of the plot, which has become a cult even for an incredible soundtrack (Iggy Pop, Circle Jerks, which also appear in the film, Suicidal Tendencies , Black Flag, Fear), and to scoff a bit of everything.

20220317

Eterosessualità

Heterosexuality - Shamir (2022)


A circa due anni di distanza dal precedente Shamir, ecco l'ottavo album per Shamir Bailey, del quale abbiamo parlato brevemente in occasione, appunto, del disco del 2020 (recensito con grande ritardo, ma del resto c'è tanta musica sotto il cielo). Dieci tracce molto belle, per lo più ritmate (e una sorta di ballad, Father), che confermano capacità di composizione intriganti. Il suo falsetto ricorda molti grandi del passato, come accennato nella precedente recensione, e credetemi, in alcune occasioni, se non avete i paraocchi, vi farà venire i brividi.
About two years after the previous Shamir, here is the eighth album for Shamir Bailey, of which we spoke briefly on the occasion of the 2020 album (reviewed with great delay, but there is a lot of music under the sky). Ten very beautiful tracks, mostly  with rhythm (and a sort of ballad, Father), which confirm intriguing composing skills. His falsetto is reminiscent of many greats of the past, as mentioned in the previous review, and believe me, on some occasions, if you don't have blinders, it will give you chills.

E Dio creò la donna

Et Dieu... créa la femme - Di Roger Vadim (1956)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


Juliette è un'orfana di 18 anni a Saint-Tropez, in Francia, con un alto livello di energia sessuale. Non fa alcuno sforzo per frenare la sua naturale sensualità: sdraiata nuda nel suo cortile, abitualmente togliendosi le scarpe e camminando a piedi nudi e ignorando molti vincoli della società e le opinioni degli altri. Questi fattori provocano scalpore e attirano l'attenzione della maggior parte degli uomini intorno a lei. Uno dei corteggiatori è il molto più anziano e ricco Eric Carradine. Vuole costruire un nuovo casinò in città, ma i suoi progetti sono bloccati da un piccolo cantiere navale sul tratto di terra di cui ha bisogno per lo sviluppo; il cantiere è di proprietà della famiglia Tardieu. Antoine, il figlio maggiore dei Tardieu, torna a casa per il fine settimana per discutere della situazione e Juliette aspetta che lui la porti via con sé quando ripartirà. Antoine non ci pensa nemmeno, lasciando la città senza di lei. Stanchi delle sue buffonate, i tutori di Juliette minacciano di rimandarla all'orfanotrofio. Per tenerla in città, Carradine implora Antoine di sposarla, proposta della quale lui ride, ma il suo ingenuo fratello minore Michel, segretamente innamorato di Juliette, accetta la sfida e si propone a Juliette. Nonostante sia innamorata di suo fratello maggiore, lei accetta.

Detto della curiosità di vedere "dipinta" una Saint-Tropez rurale e operaia, prima del boom economico, il film in se stesso non è eccezionale, in quanto a trama e dinamiche. Ma tenendo conto che è del 1956, è innegabile il devastante sex appeal della Bardot, esposto in tutta la sua potenza, in barba alle convenzioni dell'epoca.

Said of the curiosity to see a rural and working-class Saint-Tropez "painted" before the economic boom, the film itself is not exceptional in terms of plot and dynamics. But taking into account that it is from 1956, Bardot's devastating sex appeal is undeniable, exposed in all her power, in defiance of the conventions of the time.

20220316

Cracker

Krüller - Author & Punisher (2022)


Faccio ammenda, e confesso apertamente di non aver mai ascoltato Author & Punisher, ovvero la one-man band dell'artista e ingegnere meccanico Tristan Shone, fino a questo Krüller, suo nono disco. Disco estremamente interessante, corrette le etichette che vengono usate (Industrial, doom, art, drone metal), atmosfera a tratti marziale, per un suono che va oltre quello dei Nine Inch Nails, carico di melodie "malate" e di droni metallici molto carichi. Ospiti Danny Carey e Justin Chancellor dei Tool.
I make amends, and openly confess that I have never listened to Author & Punisher, meaning the one-man band of the artist and mechanical engineer Tristan Shone, until this Krüller, his ninth album. Extremely interesting record, correct the labels that are used (Industrial, doom, art, drone metal), atmosphere at times martial, for a sound that goes beyond that of Nine Inch Nails, full of "sick" melodies and heavily loaded metal drones . Guests Danny Carey and Justin Chancellor of Tool.

Disorientato e confuso

Dazed and Confused - Di Richard Linklater (1993)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

È il 28 maggio 1976, l'ultimo giorno di scuola alla Lee High School di Austin, in Texas. Il gruppo di "anziani" del prossimo anno si sta preparando per il nonnismo annuale verso le matricole in arrivo. A Randall "Pink" Floyd, la star del football della scuola, viene chiesto di firmare un impegno in cui si promette di non assumere droghe durante l'estate o di non fare nulla che possa "mettere a repentaglio l'obiettivo di una stagione di campionato". Quando le lezioni finiscono, le matricole in arrivo vengono braccate dagli "anziani" e "paddled" (prese a colpi di remo sul sedere nudo). Anche le matricole femminili in arrivo sono molestate; vengono radunate nel parcheggio della scuola dalle ragazze "anziane", ricoperte di senape, ketchup, farina e uova crude e costrette a fare proposte di matrimonio ai ragazzi più grandi.

Film che ha avuto ottime recensioni e che viene spesso citato anche da altri registi statunitensi, un po' lontano dai nostri canoni. Ben diretto e recitato, da un cast numeroso fatto da giovani promesse, tra le quali però non tutte hanno avuto una carriera fortunata. Colonna sonora strepitosa.

Film that has had excellent reviews and which is also often cited by other US directors, a bit far from our canons. Well directed and acted, by a large cast made up of young promises, but not all of them have had a successful career. Amazing soundtrack.

20220315

Onda temporale zero

Timewave Zero - Blood Incantation (2022)


Il quartetto di Denver, Colorado, dopo l'acclamato Hidden History of the Human Race (2019), loro secondo album, rischiano tutto, pubblicando un disco totalmente ambient, come fanno notare in molti, un po' come quando i Wolves in the Throne Room pubblicarono Celestite. C'è un forte retrogusto dei Popol Vuh e di molte colonne sonore soprattutto di un certo tipo di fantascienza, in questi 40 minuti di musica suddivisi in 2 suite composte ognuna da 4 movimenti, senza dubbio suggestivi. In rete fioccano le accuse di tradimento e di inutilità, ma al contrario, io apprezzo la sperimentazione.

 
The quartet from Denver, Colorado, after the acclaimed Hidden History of the Human Race (2019), their second album, risk it all, releasing a totally ambient album, as many point out, a bit like when Wolves in the Throne Room released Celestite. There is a strong aftertaste of Popol Vuh and many soundtracks especially of a certain type of science fiction, in these 40 minutes of music divided into 2 suites each made up of 4 movements, undoubtedly suggestive. Accusations of betrayal and uselessness flock on the net, but on the contrary, I appreciate the experimentation.

Capitano Phillips

Captain Phillips - Di Paul Greengrass (2013)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Richard Phillips prende il comando della MV Maersk Alabama, una nave portacontainer disarmata dal porto di Salalah in Oman, con l'ordine di navigare attraverso il Canale di Guardafui fino a Mombasa, in Kenya. Diffidente nei confronti dell'attività dei pirati al largo delle coste del Corno d'Africa, lui e il primo ufficiale Shane Murphy ordinano rigorose precauzioni di sicurezza sulla nave ed eseguono esercitazioni pratiche. Durante un'esercitazione, la nave viene inseguita dai pirati somali su due barche e Phillips chiede aiuto. Sapendo che i pirati stanno ascoltando il traffico radiofonico, finge di chiamare una nave da guerra, chiedendo supporto aereo immediato. Una delle due barche inseguitrici decide di ritirarsi e l'altra - con equipaggio di quattro pirati pesantemente armati guidati da Abduwali Muse - perde potenza del motore cercando di guidare attraverso la scia di Maersk Alabama. Il giorno successivo, la barca di Muse, ora dotata di due motori fuoribordo, torna con a bordo gli stessi quattro pirati. Nonostante i valorosi sforzi di Phillips e del suo equipaggio, i pirati riescono ad abbordare la Maersk Alabama.

Film tratto dalla reale esperienza del capitano Phillips e raccontata in Il dovere di un capitano, Captain Phillips è diretto da un veterano specializzato in ricostruzioni storiche e d'azione, ha un ritmo incalzante, è sostenuto da un Tom Hanks sempre ottimo, e ben coadiuvato da un grande cast di caratteristi di contorno.

Film based on the real experience of Captain Phillips and told in A Captain's Duty, Captain Phillips is directed by a veteran specialized in historical and action reconstructions, has a fast pace, is supported by an always excellent Tom Hanks, and well supported by a large cast of supporting characters.

20220314

Il giardino

The Garden - Basia Bulat (2022)


Dopo cinque album, i primi bellissimi, gli ultimi meno emozionanti, ma ugualmente alla ricerca di un onesto pop/folk di classe, nella vita della musicista canadese sono cambiate alcune cose (un matrimonio, un figlio), il che probabilmente l'ha portata a cercare un nuovo inizio. Questo The Garden consta di sedici tracce, quattordici già edite nei suoi album, due (Lupins, Windflowers) che sembrano inedite, ma magari me le sono perse nella sua discografia, tutte riarrangiate con un quartetto d'archi: prodotto da Bulat stessa e Mark Lawson (Arcade Fire, Beirut), archi arrangiati da Owen Pallett, Paul Frith e Zou Zou Robidoux. La band è composta da Andrew Woods e Ben Whiteley alla chitarra e al basso, ed è arricchita dai violinisti John Corban e Tomo Newton, la violista Jen Thiessen, l'arpista Sarah Page e la Robidoux al violoncello. Il risultato è a tratti, toccante come i suoi primi dischi, e ovviamente, fa risaltare come non mai la voce di Basia, calda, vibrante, delicata e possente a seconda del momento, emozionante come non accadeva da tempo.
After five albums, the firsts beautiful, the lasts less exciting, but equally in search of an honest classy pop / folk, some things have changed in the life of the Canadian musician (a marriage, a child), which probably brought her to look for a new beginning. This The Garden consists of sixteen tracks, fourteen already published in her albums, two (Lupins, Windflowers) that seem unreleased, but maybe I lost them in her discography, all rearranged with a string quartet: produced by Bulat herself and Mark Lawson (Arcade Fire, Beirut), strings arranged by Owen Pallett, Paul Frith and Zou Zou Robidoux. The band consists of Andrew Woods and Ben Whiteley on guitar and bass, and is enriched by violinists John Corban and Tomo Newton, violist Jen Thiessen, harpist Sarah Page and Robidoux on cello. The result is at times, touching like her firsts records, and obviously, Basia's voice stands out like never before, warm, vibrant, delicate and powerful depending on the moment, exciting as it hasn't happened for a long time.