No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080302

esse


Mentre i lavoratori continuano a morire, all'Esselunga....



Esselunga, botte alla cassiera ribelle
Picchiata la donna che ha denunciato i soprusi dell'azienda di Caprotti. Oggi sciopero
Luca Fazio
Milano
Calci. Testate contro il muro. Per raccontare ciò che è accaduto venerdì alle 16,30 all'Esselunga di viale Papiniano ci vorrebbe la penna di un Geminello Alvi, il fine economista che per magnificare l'impero di padron Caprotti (4,9 miliardi di euro di fatturato, 130 punti vendita) ha scritto il best seller-libello anti Coop intitolato Falce e carrello. Il titolo di quest'altra storia ancora non c'è, la trama è stata raccontata (a medici, poliziotti, colleghi e sindacalisti) dalla protagonista, dipendente di Esselunga, la stessa persona che il 2 febbraio è stata costretta a pisciarsi addosso in cassa nonostante soffrisse di disturbi renali, patologia documentata da un medico. «Ero nello spogliatoio - ha raccontato ai microfoni di Radio Popolare - quando una persona che non ho visto in faccia mi ha messo una fascia nera sugli occhi e ha cercato di mettermi qualcosa in bocca per non farmi gridare, gli ho dato un morso e ho notato che non era pelle, forse portava guanti di plastica. Mi ha preso per i capelli, mi ha trascinata in bagno e mi ha picchiato la testa dappertutto, ha chiuso la porta e mi ha detto 'così impari' e 'piscia' e mi ha infilato la testa nel bagno». E' svenuta, il direttore della filiale prima l'ha accusata di autolesionismo e poi si è scusato per averlo insinuato, in ospedale le hanno dato dieci giorni di prognosi.Oggi, fatto eccezionale, Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs-Uil hanno proclamato una giornata di sciopero in tutti i supermercati (con presidio in viale Papiniano): in casa Caprotti significa pochi coraggiosi delegati che volantinano in un contesto dove i lavoratori sono sistematicamente terrorizzati (come documenta il libro L'azienda totale uscito qualche anno fa per Sensibili alle foglie).Ma fino a questo punto? La vicenda ha dell'incredibile, e però Roberto D'Arcangelo (Filcams Cgil) si stupisce ma non troppo: «Due settimane fa, un responsabile ha scaraventato addosso una cassetta della frutta a un lavoratore disabile assunto come categoria protetta». Roberta Musu, segretaria regionale Uiltucs Uil, non riusciva a crederci quando l'altra sera ha ricevuto la telefonata dal pronto soccorso. Un pestaggio così, in stile Quentin Tarantino è roba da film. «Quando l'ho vista - racconta - ho capito che era tutto vero. La signora ha lividi sui glutei e sulla schiena, è stata presa a calci, la conoscevo anche prima, è una persona forte e tranquilla». Con lei, rappresentante dell'unico sindacato che prova a fare breccia nell'azienda totale, i dirigenti di Esselunga nemmeno parlano, e nemmeno davanti a un atto vile come questo. A rigor di logica, è impensabile che un'azienda scaltra come Esselunga sia direttamente responsabile di ciò che è accaduto. «Potrebbe essere l'iniziativa personale di qualche capetto troppo zelante...», si verbalizza a bassa voce tra chi conosce il clima che si respira in casa Caprotti.L'azienda ieri sera ha scritto poche righe, queste: «In merito all'episodio che ha riguardato la nostra dipendente, desideriamo comunicare che sono attualmente in corso delle indagini da parte delle forze dell'ordine, di cui abbiamo subito richiesto l'intervento e alle quali stiamo fornendo la massima collaborazione. Auspichiamo che venga fatta luce sulla vicenda nel più breve tempo possibile. Al momento riteniamo prematuro rilasciare altre dichiarazioni. Siamo vicini alla nostra dipendente, alla quale stiamo garantendo il nostro supporto». I gruppi della sinistra in Regione Lombardia (compreso il Pd e i Cristiani Federalisti) hanno presentato una mozione di solidarietà con la lavoratrice aggredita. «Dopo essere stata vittima di un trattamento che lede i più elementari diritti - dicono i consiglieri Agostinelli (Prc) e Storti (Pdci) - la lavoratrice ha pagato il coraggio della denuncia con pesanti minacce e con una vile aggressione, ancora più odiosa poiché esercitata da un uomo contro una donna indifesa».


Da Il Manifesto di ieri, qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

letta la notizia.
vergogna.
mau