Dice un'amica che Paolo Benvegnù è brutto quanto è bravo. A parte il fatto che se lo fossi anch'io magari sarei un fenomeno, siccome la bellezza è soggettiva, non so quanto sia brutto ma so quanto sia bravo. E, nonostante la notevole caratura dei suoi lavori passati, ivi compresa l'intera "carriera" degli Scisma, band nostrana mai troppo compianta e rimpianta, che ha influenzato più di un successore, e la delicata fascinazione che accompagnò l'ascolto del suo primo full-lenght solista Piccoli fragilissimi film, e tralasciando il fatto che Suggestionabili e il suo testo è entrato a far parte ormai del lessico gergale mio, ma non solo, questo nuovo Le labbra sfiora il cult. Vi innamorerete al primo ascolto delle armonie di Amore santo e blasfemo. Sentirete retrogusti di tutto e del contrario di tutto (Afterhours, Canali, Tenco, Ciampi), ma vi accorgerete della personalità forte, delicata e decisa di questo artista, del quale dobbiamo a mio parere essere fieri, in quanto italiani.
Inutile che stia qui a riportarvi frasi ad effetto tratte dai suoi bellissimi testi: belli, belli, belli. Lasciatevi trasportare dalle melodie vagamente asimmetriche e profondamente calde.
Un disco davvero ragguardevole.
Paolo Benvegnù - Le labbra
5 commenti:
mi hai fatto incuriosire. ascolterò, visto che a breve viene a Napoli.
ah ecco, concerto che non vedrò mai visto che il 22 non so manco se sono a Napoli, e se ci sono c'ho la partita.
Metti nel carrello? :D
ragguardevole?
mau
no?
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