IRA - Iosonouncane (2021)
Questo IRA è il mio primo "incontro" con Jacopo Incani, e il motivo è da ascrivere alla mia profonda e spesso immotivata esterofilia, al rifiuto di quasi tutto ciò che viene dall'Italia, ma a volte accade appunto, che debba chiedere venia. Il ragazzo (38 primavere) è al terzo album, ed è senza dubbio una delle punte di diamante di un genere musicale del tutto fuori dagli schemi: sarà difficile, a meno di colpi di scena eclatanti, che lo vediate a Sanremo. Musica sperimentale, molto elettronica, un misto di solennità e di cupezza, una sorta di Bon Iver dark (e quasi black metal, in senso lato). Liriche in arabo, spagnolo, francese ed inglese, definito dallo stesso autore una "metafora delle migrazioni contemporanee", a livello musicale si rilevano anche forti influenze world music. Certamente, non un album da lounge o da ascensore, non un album romantico, non un album pop, ma decisamente un qualcosa di estremamente coraggioso e complesso.
This IRA is my first "encounter" with Jacopo Incani, and the reason is to be ascribed to my profound and often unmotivated xenophilia, to the rejection of almost everything that comes from Italy, but sometimes it happens precisely, that I have to apologize. The boy (38 springs) is on his third album, and is undoubtedly one of the spearheads of a completely unconventional musical genre: it will be difficult, except for sensational twists, that you see him in Sanremo. Experimental music, very electronic, a mixture of solemnity and gloom, a sort of dark Bon Iver (and almost black metal, in a broad sense). Lyrics in Arabic, Spanish, French and English, defined by the author himself as a "metaphor of contemporary migrations", on a musical level there are also strong world music influences. Certainly not a lounge or elevator album, not a romantic album, not a pop album, but definitely something extremely brave and complex.
Nessun commento:
Posta un commento