No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20210601

Papà è a casa

Daddy's Home - St. Vincent (2021)


Mi rincuora il fatto che Pitchfork abbia assegnato 6,7/10 all'album nuovo di St. Vincent, perché pensavo fosse un mio problema, visto che ne leggevo solamente bene e a me, a dirvela tutta, annoia un poco. Il disco segue il filo conduttore dell'incarcerazione del padre, e, come è sempre accaduto nella sua carriera di "mutaforma", è un omaggio al rock degli anni '70, ed il suo look (così come la campagna pubblicitaria) è cambiato di conseguenza, parrucca compresa. Molti scomodano il paragone con Bowie (io spesso uso quello con Byrne) per questo suo trasformismo. Le liriche affrontano, di conseguenza al tema principale, la paura dell'essere genitori, ma pure una critica al sistema carcerario statunitense (qui rischia molto, perché tenta di entrare in empatia con la comunità afroamericana per lo stesso problema, ma suo padre è andato in carcere per un crimine "da colletti bianchi"). Per la musica, mi spingerei a scomodare un altro grande: Prince. E' quello che mi viene in mente con Live in the Dream, forse la traccia migliore. Grandi linee di basso, tutto perfetto, arrangiamenti aiutati dalle tastiere, composizioni senza difetti, voce incantevole, tracce sinuose e qualche ritornello che prova a rimanerti in testa. Ma, onestamente, mi aspettavo molto di più, e credo che da un'artista del suo calibro, sia del tutto lecito.
I am heartened by the fact that Pitchfork has assigned 6.7/10 to the new album of St. Vincent, because I thought it was my problem, since I only read good thing about it, and to be honest, I found it a little boring to me. The album follows the common thread of her father's incarceration, and, as has always happened in her career as a "shapeshifter", is a tribute to the rock of the '70s, and her look (as well as the advertising campaign) has changed by consequently, including the wig. Many are using the comparison with Bowie (I often use the one with Byrne) for her transformation. The lyrics address, consequently to the main theme, the fear of being parents, but also a criticism of the US prison system (here she risks a lot, because she tries to empathize with the African American community for the same problem, but her father is gone in prison for a "white collar" crime). For the music, I would go so far as to bother with another great one: Prince. That's what comes to mind with Live in the Dream, perhaps the best track. Great bass lines, everything perfect, arrangements aided by the keyboards, flawless compositions, enchanting vocals, sinuous tracks and some choruses that try to stay in your head. But, honestly, I expected a lot more, and I think that from an artist of her caliber, it is entirely legitimate.

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