No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20210625

La zona grigia

The Grey Zone - Di Tim Blake Nelson (2001)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)


Ottobre 1944, campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Un piccolo gruppo di Sonderkommando, prigionieri assegnati allo smaltimento dei corpi di altri prigionieri morti, sta tramando un'insurrezione che, sperano, distruggerà almeno uno dei quattro crematori e camere a gas del campo. Ricevono armi da fuoco da cittadini polacchi nel vicino villaggio e polvere da sparo dalla fabbrica di munizioni dell'UNIO; le prigioniere che lavorano nell'UNIO stanno contrabbandando la polvere al campo degli uomini tra i corpi dei loro operai morti. Quando l'attività delle donne viene alla fine scoperta dai tedeschi, vengono selvaggiamente torturate ma non rivelano niente. Un medico ebreo-ungherese, Miklós Nyiszli, che lavora per il medico nazista Josef Mengele in un laboratorio medico sperimentale, ha ricevuto da Mengele il permesso di visitare sua moglie e sua figlia nel campo di lavoro femminile. Nyiszli è preoccupato per la sicurezza della sua famiglia e crede che gli ordini di Mengele li terranno lontani dalle camere a gas.

Come sapete se leggete i miei commenti sui film, sono di quelli che pensano che i film sull'Olocausto non siano mai abbastanza. Ciononostante, questo The Grey Zone (che ho visto dopo aver visto Saul fia ed aver visitato i campi di concentramento in questione), tratto dalla pièce teatrale omonima dello stesso regista e basato sulle stesse memorie (di Miklós Nyiszli) sulle quali si basa Saul fia, pur contando su un cast importante, è più che sufficiente e racconta la storia, ma non arriva ai picchi del film ungherese, picchi emozionali che trovo necessari per raccontare questa tragedia.

As you know if you read my comments on films, I am one of those who think that Holocaust films are never enough. Nevertheless, this The Grey Zone (which I saw after seeing Saul fia and visiting the concentration camps in question), based on the play of the same name by the same director and based on the same memoirs (by Miklós Nyiszli) on which Saul fia is based , while counting on an important cast, it is more than enough and tells the story, but it does not reach the peaks of the Hungarian film, emotional peaks that I find necessary to tell this tragedy.

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