Nowhere Generation - Rise Against (2021)
Il nono album in studio per la band di Chicago, Illinois, è, a mio parere, esattamente quello che ci si poteva aspettare. Un disco di punk moderno, aggressivo al punto giusto, che non dimentica mai, nemmeno per un momento, la melodia, per essere accattivante quanto basta per arrivare a tutti, che non esce dagli schemi, che ingloba le influenze del genere e dei generi che gli stanno vicini, un disco che ogni tanto si lascia andare alla "voglia di ballata", ma appena un poco, con delle liriche in linea con il pensiero di quattro persone nella metà dei loro 40 anni, con convinzioni politiche di sinistra, animalisti, vegetariani, attenti ai diritti umani, progressisti e straight edge. "Siamo la generazione del nulla/Siamo i ragazzi che nessuno vuole/Siamo una minaccia credibile alle regole che imposti/Un motivo per allarmarsi/Non siamo i nomi che ci hanno dato/Parliamo una lingua che non conosci". Si può pure essere critici, sia verso le loro convinzioni, che per l'assoluta prevedibilità della loro musica; sorprendentemente, oppure no, mi sto ugualmente godendo l'ascolto di questo disco, che pure non contiene canzoni indimenticabili.
The ninth studio album for the band from Chicago, Illinois is, in my opinion, exactly what could be expected. A modern punk record, aggressive at the right point, which never forgets, not even for a moment, the melody, to be captivating enough to reach everyone, which does not go out of the box, which incorporates the influences of the genre and genres that are close to it, a record that occasionally lets himself go to the "desire for ballad", but just a little, with lyrics in line with the thinking of four people in their mid-40s, with left-wing political beliefs, animal rights, vegetarians, human rights conscious, progressive and straight edge. "We are the nowhere generation / We are the kids that no one wants / We are a credible threat to the rules you set / A cause to be alarmed / We are not the names that we've been given / We speak a language you don't know". One can also be critical, both for their beliefs and for the absolute predictability of their music; surprisingly, or not, I am still enjoying listening to this record, which also does not contain any unforgettable songs.
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