La notizia era nell'aria, ma è stata resa ufficiale solo oggi: il festival Arezzo Wave cambierà sede. Va via da Arezzo, per diversi motivi, così assicura Mauro Valenti, inventore e direttore artistico di questo festival che ha compiuto 20 anni, e che si è distinto nel tempo innanzitutto per essere sempre stato ad ingresso gratuito (salvo quest'anno, con una formula particolare), per aver dato voce a un sacco di band emergenti anche italiane, per aver scoperto grandi realtà internazionali per primo. Se non lo conoscete, se non ci siete mai stati, vi assicuro che vi siete persi qualcosa. L'atmosfera che si respira è molto bella, si suona dalla mattina presto fino a notte inoltrata, si suona in diversi posti della città, non si fa solo musica, ci sono eventi di diversi tipi, e c'è musica per tutti i gusti. C'è un sacco di gente, c'è un servizio d'ordine sempre attento e gentile, si sta bene insomma.
Sicuramente il festival è cresciuto troppo, e Arezzo è diventata troppo stretta. Firenze, così pare, è pronta ad accogliere la creatura di Valenti, è una ghiotta occasione. Ma, così pare, Milano e Roma sono altrettanto attente. La cosa curiosa però, è che non è il solo motivo. E questo, penso io, è sicuramente vero, visto che buona parte del successo di Arezzo Wave è dovuto proprio al fatto di svolgersi in una città di piccola-media grandezza, non abituata ai grandi eventi, per cui la gente è mediamente ben disposta, e, anzi, molto attenta, al contrario degli abitanti della grandi città, ormai abituati a tutto, e quindi quasi scocciati dai grandi eventi. E allora, vediamo gli altri motivi. I fondi che il comune destinava al festival sono calati già da diversi anni. Qualche anno fa ad Arezzo, dopo anni di dominio incontrastato, a livello municipale, di centro-sinistra, ci fu il sorpasso ad opera del centro-destra, e l'idillio con il festival si incrinò. Il sindaco di allora cominciò a rilasciare dichiarazioni non proprio gioviali, si battè fortemente per ospitare il Festivalbar, carrozzone che, diciamocelo, sta agli antipodi rispetto ad un festival come Arezzo Wave, ma il festival sopravvisse bene, grazie agli sponsor. Adesso ad Arezzo è tornato il centro-sinistra, ma si deve essere rotto qualcosa. Pare (io guardo poco la tv e quindi non ho visto) che le famigerate Iene di Italia 1, abbiano fatto andare in onda un servizio dove Arezzo Wave veniva dipinto come un festival dello spaccio. In consiglio comunale è successo che il centro-destra, contrario per default al festival, ha sogghignato, mentre, e qui la cosa ha dato enormemente fastidio a Valenti, il centro-sinistra ha taciuto. E allora, siccome non è assolutamente vero che Arezzo Wave è un festival dello spaccio, né più né meno di altri festival e avvenimenti musical-spettacolari, Valenti ha preso la palla al balzo. Si è rotto i coglioni, ed io non posso dargli torto.
Non nego che ho il timore che l'evento si snaturi. Ma, come una creatura umana, crescendo si cambia e si tende al meglio, così il festival ormai maggiorenne, ha l'opportunità di diventare davvero grande. Faccio gli auguri al festival e a Mauro Valenti, che non conosco assolutamente ma che stimo da anni per quello che è riuscito a fare, e aspetto con trepidazione di vedere come si evolverà la situazione.
3 commenti:
Io il servizio delle iene l'ho visto...vabbè...da fiorentino dico che la mia città non è affatto adatta ad ospitare un festival del genere,anche se non nego che a me farebbe piacere avere una settimana di concerti sotto casa...chi vivrà vedrà...
Al Tg regionale hanno fatto un servizio in proposito...il consiglio comunale di arezzo non vuol mollare l'osso ed è pronto a battagliare affinchè il festival non cambi sede
anch'io ho visto le iene. mi aspettavo una bella polemica..infatti...
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