No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20061004

consigli per ripescaggi cinematografici


La schivata – di Abdellatif Kechiche 2005

Francia, banlieue di una grande citta’. Adolescenti alle prese con la vita di tutti i giorni, la scuola e le prime cotte. Krimo, in crisi con Magalie , si innamora perdutamente della bella Lydia; inebetito dalla sua bellezza, incapace di farsi avanti chiaramente, viene meno alla logica machista del suo branco ‘’comprando’’ da un amico il ruolo di Arlecchino nella recita scolastica in preparazione, ‘’Il gioco dell’amore e del caso’’ di Marivaux, per starle accanto e trovare il coraggio per dichiararsi. Quando ce la fa, Lydia lo tiene sulle spine prendendo tempo confusa, minacciata anche da Magalie, ma questo scatena una serie di reazioni fuori misura nei gruppi d’appartenenza.

Immaginatevi ‘’L’Odio’’ di Kassovitz con protagonisti ancora piu’ giovani, senza droga e furti, sostituiti dall’amore adolescenziale, possessivo, ossessivo, sognato e sognatore.
Questo per darvi solo un’idea di questo film francese davvero delizioso. Ottimo, una volta tanto, il doppiaggio, al quale possiamo perdonare (e addirittura immaginare che sia voluto, visto che l’originale e’ sicuramente fortemente dialettale e gergale, perche’ non trasporre e tradurre dialettalmente?) il forte accento romano, visto che comunque rende in pieno la valanga di turpiloquio ed aggressivita’ dei dialoghi scoppiettanti e travolgenti dei ragazzi protagonisti, restituendo il modo di parlare gergale degli adolescenti odierni di tutte le latitudini. Una sorta di ‘’Kids’’, dal punto di vista dell’eta’ dei protagonisti, niente sesso pero’, solo cotte. Ma non c’e’ solo quello.

La piece di Marivaux fa da metafora e contraltare, facendoci riflettere sulla condizione sociale e sull’amore. La svolta dell’amico che minaccia l’amica per far si che Krimo abbia una risposta, da’ alla storia la parvenza di uno Shakespeare moderno, proletario, musulmano e adolescente; le figure dell’insegnante e dei rudi poliziotti, ci danno l’antitesi del trattamento di una gioventu’ a rischio, ma anche con grandi potenzialita’. C’e’ chi prova a farli crescere con la cultura, e c’e’ chi li tratta come criminali gia’ fatti.
Un capitolo a parte per i protagonisti. Specchio di una civilta’ splendidamente multietnica, bella e ricca di sfumature, a parte le poche figure adulte, gli attori adolescenti, quasi tutti non professionisti, sono splendidi. Difficile rimanere insensibili davanti alla bellezza acerba ma gia’ consapevole di Sara Forestier (Lydia), irresistibile quando recita Marivaux, mentre molti si specchieranno nel viso imbronciato dalla timidezza, dai balbettii da innamorato, di Osman Elkharraz (Krimo).
Raccomandato.

PS Per i leghisti : guardate questo film e contate i cattolici. Perfino gli adolescenti ormai, giurano sul Corano. Arrendetevi, ormai siamo circondati.

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