No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080215

la fille coupée en deux


L'innocenza del peccato - di Claude Chabrol 2008


Giudizio sintetico: si può perdere


Charles Saint-Denis è un anziano scrittore di successo che si è appartato dalla società; vive nella campagna di Lione con la bella moglie in una bella villa. La sua agente, l'affascinante Capucine, lo cura sotto ogni aspetto e ne detiene i segreti.

Gabrielle Deneige è una giovanissima e desiderabile aspirante giornalista televisiva; conduce le previsioni del tempo per una rete tv, e tutti gli uomini che le girano intorno se la vogliono portare a letto. Charles, galeotta un'intervista televisiva promozionale, la vede, se ne invaghisce. Scocca la scintilla anche per lei. Nel frattempo, Paul Gaudens, un giovane erede di una fortuna immensa, un po' squilibrato, perde la testa sempre per Gabrielle.


Forse Chabrol soffre della stessa sindrome di Woody Allen. Continua a sfornare un film all'anno, ma probabilmente si sopravvaluta. Mi viene in mente anche Kim Ki Duk. Il film è ispirato ad una storia pare realmente accaduta negli USA ad inizio secolo scorso, e per questo possiamo capire alcune situazioni e atteggiamenti, ad esempio del personaggio di Paul, totalmente fuori dal tempo. Possiamo capire, ma non giustificare. Anche i dialoghi risultano spesso datati, improponibili per una storia ambientata ai giorni nostri, nonostante probabilmente Chabrol volesse mettere a nudo l'ingessata alta società francese (la famiglia Gaudens è uno stereotipo quasi stucchevole), e questo è un difetto piuttosto rilevante. Le situazioni a lungo andare diventano ridicole, e lo svolgimento risulta pesante (tra l'altro il film è piuttosto lungo). L'allegoria finale appare o tirata via oppure troppo intellettuale. La regia ha qualche bella trovata qua e là (molto bella la scena d'apertura virata in rosso), la fotografia è ben fatta, le recitazioni non sono esaltanti; quelle femminili leggermente migliori delle maschili. Ludivine Sagnier (Gabrielle), già vista in Swimming Pool e in Otto donne e un mistero, è effettivamente affascinante, ma qui viene polverizzata, seppur con un minutaggio molto ridotto, dalla bellissima anche se stagionata Mathilda May (Capucine), un'attrice male utilizzata e da troppo tempo inoperosa.

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