No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080226

l'editoriAle toscano

Tra le notizie di cronaca di questi giorni, mi colpisce quella della diatriba continua tra l'amministrazione comunale fiorentina e l'organizzatore di Italia Wave. Riassumo: Mauro Valenti, da sempre promotore e organizzatore di Arezzo Wave, che deve essere un grandissimo rompicoglioni ma ha il merito di aver portato una manifestazione a livello europeo dentro una realtà poco illuminata come quella toscana, l'anno scorso ha portato via la manifestazione da Arezzo, dove era ai ferri corti con il comune già da alcuni anni, e si è accasato a Firenze. A Firenze gli hanno spostato un paio di volte la sede, e lui ha detto che sono andati sotto per questo motivo. Adesso siamo al muro contro muro, e Valenti ha già detto che sta trattando con l'amministrazione livornese. A parte lo scetticismo su quest'ultima affermazione e sulla praticabilità delle cosa, mi viene in mente una delle grandi sconfitte toscane di questi ultimi anni: la guerra degli aeroporti. Anche qui, riassumo per i non toscani e per chi sta poco dietro a questo tipo di cose. L'aeroporto di Pisa fino a 15 anni fa era il più trafficato. Poco più di 10 anni fa, quello di Firenze si è messo in testa di fargli la guerra. E le amministrazioni, regionali, provinciali e comunali, non hanno detto niente. Quindi, invece di premere sulle Ferrovie dello Stato per creare un collegamento veloce tra il Galilei di Pisa e il centro di Firenze, si è preferito farsi la guerra. Il risultato è che Pisa ha prevalso, complici problemi strutturali del Vespucci di Firenze, inadeguatezza della pista, problemi ambientali (compresa la nebbia, che molto più spesso costringe a dirottare i voli in partenza e in arrivo da e su Firenze, rispetto a Pisa), mentre Pisa ha puntato sui low cost e adesso ha triplicato il numero di passeggeri annui rispetto a Firenze, e Firenze, come scrissero i tifosi pisani qualche anno fa in uno striscione durante un derby, ha sempre l'aeroporto della Barbie.

Questa di Italia Wave è un'opportunità unica, si tratta di un festival conosciuto e amato, e farselo scappare per cecità o ottusaggine sarebbe scriteriato. Speriamo che i nostri amministratori ci riflettano. Tutto questo per dire che non viviamo in un'oasi di mare, amore e intellettualismo.

4 commenti:

scoppe ha detto...

maledetti toscani..........
sempre in guerra tra di loro
pronti a dividersi su tutto
ma poi pronti a compattarsi
in nome della toscanita'
e siamo poo buffi!!!!!!!
Siena merda!!!

Anonimo ha detto...

È vero, cazzo siamo provincialissimi... l'esempio dell'aeroporto è illuminante

Anonimo ha detto...

dalle mie parti invece sono daccordo su tutto...i nostri politici si dividono la torta in parti uguali cercando di accontentare tutti,scordandosi distrattamente "solo" della gente che ci vive....due cattivi esempi di come l'uomo possa essere fin troppo EGOISTA e STUPIDO per natura.

punkow

Anonimo ha detto...

bellissimo editoriAle :)

drugo