Si, un po' come il discorso di chi prende l'Oscar. Scrivo questo post con un ritardo di due giorni circa, a proposito del mio 42esimo compleanno. Vi parlerò un po' dei cazzi miei, quindi liberissimi di saltare questo post a pie' pari. Sono stato lontano dal computer per un po', la settimana scorsa i dolori, con i quali ormai convivo da tempo, ai tendini delle mani e una sottile ma persistente artrite, mi hanno messo un po' di paura. Ricorderete che nei propositi di inizio anno avevo scritto la parola elettromiografia; si tratta di una verifica dell'occlusione dei "canali" entro i quali scorrono i tendini. E' tempo di ricontrollare, ed è tempo anche di fronteggiare l'artrite. Prendete tutto questo come una confidenza tra amici, sapete, come quando uno dice all'altro/a i suoi problemi tanto per sentire una parola di conforto.
Giovedì e venerdì, ma anche sabato, sono stati giorni belli e pieni di belle sensazioni. Due concerti piacevoli, rivedere facce che ti fa sempre piacere rivedere, molti chilometri in auto, belle giornate, e anche solo solcare la pianura padana o la riviera di levante in Liguria hanno sempre il suo perchè, con il sole. Sabato sera, poi, una cena di famiglia in un ristorante sul mare, in occasione appunto del mio compleanno, l'atmosfera rilassata è stata parzialmente oscurata da una rivelazione da parte di mio padre non tanto allegra. Ognuno ha il suo modo di affrontare le cose, e devo rispettare quello del mio vecchio, ma adesso sono un po' in apprensione per la sua salute. Non vorrei rivivere film già vissuti. Però è possibile, per cui devo tenere a mente che, come il vento fa il suo giro, la vita fa il suo corso.
Domenica poi c'è stata la pesante sconfitta casalinga del Livorno. Quella parziale tranquillità di riavere una squadra è stata oscurata. Meno male che una telefonata partita come scherno e una cena amicale hanno alleggerito la delusione. Oggi poi, a parte l'annuncio di un Oscar a un pisano, sono stato sottoposto ad un piccolo intervento di chirurgia odontotecnica, due impianti al titanio dentro l'osso mascellare e susseguente ricucitura. Niente di che, ma insomma, tra antibiotici e antidolorifici e ghiaccio non è che siamo al top.
E insomma, sono 42, e innanzitutto ringrazio tutte/i quelle/i che mi hanno fatto gli auguri qui, di persona, via telefonata o sms. E' sempre bello. Ed è bello quando capisci che insomma, non è solo una formalità. Sono 42 e qui gli anni passano che sembrano sassate tirate bene.
E io sono sempre qui che tento nel migliore dei modi di fare lo zio, il figlio, il fratello, l'amico, il product scheduler, il blogger, e anche l'amante, il romantico e il compagnone, il collega di lavoro e il viaggiatore. Qualcosa viene bene, qualcosa viene peggio. Quantomeno, ci si prova. Sbagliando certo, di continuo, e provando ad imparare dai propri errori, rimediando quando si può, chiedendo scusa a volte perfino troppo tanto che ti rimproverano. Di testa, di cuore e di pancia. Cercando, come discusso tanto tempo fa, di vivere ogni giorno come fosse l'ultimo e con attitudine positiva. E ripetendosi sempre due luoghi comuni sempreverdi: ogni giorno si impara qualcosa e più che vivi, più che ami.
Solo questo.
10 commenti:
a leggerti vien voglia di scrivere.
un abbraccio.
mau
un bacio sulla pelata
rigorosamente con la lingua.
vit
una pelata al bacio
Ma la "pelata" è la cappella??? ^_^ Ihihihihih
:)
io invece ti chiedo scusa per non averti fatto gli auguri... almeno domenica allo stadio
aguri
secondo il mio MODESTISSIMO modo di vedere ,le cose che ti riescono bene sono di gran lunga superiori a quelle mal riuscite...ammesso che c'è ne siano.
punkow
jumby un AGURISSIMISSIMO come dice la mia cucciolotta.
Rossa
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