Come tutte le cose belle, anche i La Crus avranno una fine. E' stato stabilito, e sta iniziando l'ultimo tour. Il loro "testamento" è questo disco con 13 brani live e 3 inediti. Per chi non avesse dimestichezza con la band che ha (aveva) come nucleo Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Costantino Malfatti, siamo dalle parti di un pop d'autore, che a volte si sposa con un'elettronica raffinata, altre con gli archi e i fiati, si concede aperture ballabili, guardando a Ciampi, Conte, Tenco e, perchè no, a Mina. I testi sono molto belli, con un retrogusto amaro, non impegnati ma con una buona vena poetica.
Il compendio che ci troviamo tra le mani è come al solito di gran classe, magari mancherà qualche canzone "preferita" agli appassionati, ma le esecuzioni sono sempre di grande qualità, a volte indimenticabili (Stringimi ancora, L'uomo che non hai, Dentro me su tutte); gli inediti sono validissimi, e paradossalmente, Mentimi, scelta come singolo, è leggermente inferiore a Entra piano (la mia preferita, la immagino riferita a una prostituta, ma probabilmente non è così) come pure a L'autobiografia di uno spettatore, classico cantautoral-poetico. Tra i pezzi di repertorio, c'è anche un capolavoro: la versione di Infinite possibilità presente su questo disco è di un'intensità spaventosa. Si rischiano gli occhi umidi.
Ci lasciano un buon ricordo. Grazie per le emozioni.
La Crus - Io non credevo che questa sera
4 commenti:
ti sei dimenticato di alessandro cremonesi.
i la crus sono un trio.
poi solo in due fanno foto e suonano dal vivo perchè alessandro è timido e non vuole partecipare alla vita pubblica del gruppo, anche se poi partecipa alle interviste...
non mi sono dimenticato, l'ho omesso volutamente proprio per le ragioni che dici tu. se poi siete diventati tutti come massi, fate pure.
:))
se...
vabbè, che ti devo dire. ci ho pensato un po', lo scrivo non lo scrivo. poi ho deciso cosi visto che appaiono e scrivono sempre e solo di loro due. libero di crederci or not
Posta un commento