No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080220

kan shang qu hen mei


La guerra dei fiori rossi - di Zhang Yuan 2007


Giudizio sintetico: si può perdere


Qiang è un bambino cinese di circa quattro anni, che viene portato dal padre in un asilo a tempo pieno (meglio: a pensione) causa gli impegni della famiglia che non se ne può occupare. Le maestre insegnano una disciplina piuttosto rigida, e impongono una giornata scandita dalla ripetitività: vestirsi da soli appena alzati, espletare le funzioni corporali, stare attenti alle lezioni, mangiare composti, giocare disciplinatamente, dormire senza bagnare il letto, e via così. Più segui le regole, più fiori rossi di carta guadagni. Qiang da subito ha dei problemi con le regole, e più passa il tempo, più diventa ribelle.


Autore tra gli altri dell'interessante Diciassette anni, il regista si cimenta con una difficile direzione corale di una grande quantità di bambini piccolissimi. Ci riesce piuttosto bene, e il film in diversi momenti risulta divertente per le gag, volontarie o involontarie, create dai piccoli.

La sceneggiatura, basata sul libro Could Be Beautiful di Wang Shuo, imbastisce una semplice ma efficace metafora del regime comunista cinese; il film però viene lasciato in balia dei bambini, diventa leggero ed esile, e alla fine i 92 minuti risultano di una pesantezza poco sopportabile.

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