Come dicevo ieri ad un'amica molto religiosa, sto perdendo la fede. O meglio, sto rafforzando il mio pensiero di credente-non-praticante, semi-ateo e fortemente anti-clericale. E non crediate che questa cosa sia per me facile da affrontare: sono uno che dopo la prima sega a circa 12 anni ha avuto delle crisi di coscienza, si è confessato, è stato mesi senza rifarlo (ricordo teneramente mia madre che tentava una mediazione stanca di lavare continuamente lenzuola bagnate da polluzioni notturne). Sono battezzato, comunionato e cresimato. Ho fatto il boy-scout. Ho votato (si, lo confesso) pure DC. Mi sento di dire che ho sbagliato solo nell'ultimo caso.
Questa continua ingerenza della Chiesa nella politica italiana, ma non solo, mi sta veramente innervosendo. Di brutto anche. Non bastano, come dice l'amico Monty sul suo blog, le telefonate anonime per far intervenire i caramba in sala parto (solo la punta dell'iceberg dell'offensiva contro la 194, intendiamoci), lo schieramento al fianco di Casini, i giudizi su ogni sfaccettatura sociale e politica italiana, e, addirittura, la preghiera di obiezione di coscienza agli attori italiani impegnati in scene di sesso.
Oggi, a 42 anni (fra pochi giorni), mi sento in grado di giudicare in modo decisamente diverso queste cose. Parlavo con mia sorella ieri, a proposito dell'asilo di mio nipote, ed ho scoperto che perfino all'asilo c'è l'ora di religione: ovviamente, quella cattolica. E che nella classe di Alessio c'è un bambino musulmano che esce e gioca con le altre maestre. Tra l'altro, mio nipote non è battezzato, una scelta di mia sorella e del suo compagno che ho apprezzato, ma sinceramente mi piacerebbe che imparasse le religioni, cioè che gli venisse dato modo di conoscerle, sommariamente, tutte. Troverei la cosa molto più interessante e intelligente. Purtroppo, in Italia va così. E, come detto prima, la cosa mi fa davvero incazzare.
Nella foto: Buddy Jesus, dal film di Kevin Smith Dogma
10 commenti:
beh ale, ritengo che se uno abbia davvero una fede non si debba lasciare influenzare da chi la rappresenta, per quanto questo possa essere difficile. e te lo dice un agnostico tendente all'ateismo.
ecco la prossima voce, agnostico..
Noi abbiamo avuto lo stesso problema con Matilde. Anche noi non l'abbiamo battezzata e non siamo contenti del fatto che ci fosse un'ora di religione all'asilo; alla fine non avevamo troppe alternative ed abbiamo scelto di non far sentire Matilde emarginata facendola stare da sola in quell'ora.
Mi piacerebbe capire cosa intendi per "credente non praticante", visto che io con i tuoi stessi trascorsi (a parte le crisi di coscienza... eheheh) mi definisco "non credente ma praticante".
per credente intendo che credo in Dio. per non praticante intendo che non vado a messa, non mi confesso, non faccio la comunione. cose così.
Interessante... io invece NON credo in Dio, e di conseguenza neanch'io vado e messa eccetera, però mi sforzo di mettere in pratica gli insegnamenti che ho recepito in anni di catechismo e frequentazione (compresi gli scout e i gruppi parrocchiali). Mi sono accorto solo da pochi anni che ciò che io considero le linee guida del cristianesimo non coincide necessariamente con ciò che ne hanno dedotto gli altri; e tutta la parte che io considero "di contorno", ovvero quisquilie come l'esistenza di Dio, l'importanza dei sacramenti o LA dottrina trasmessa dal Vaticano l'ho semplicemente rimossa dalla mia vita. Sicuramente brucerò all'inferno per questo, ma al momento vivo benissimo così...
anch'io sono rimasto di sasso
quando ho scoperto che c'era l'ora
di religione alla materna.
Anch'io alla fine ho fatto come
dria, per le sue stesse ragioni.
in aggiunta, c'è da dire
che a volte avere un'educazione
cattolica (come è successo a me e credo
anche a voi)stimola una coscienza critica.
sì, una volta realizzato che quel senso di paura, di sudditanza è ingiustificato la coscienza critica si esalta; confermo.
ieri sera provavamo in un teatro parrocchiale molto figo. mi sono arrabbiato per una cosa e ho piantato lì un bestemmione tipico a 48 ore dal debutto.
un'amica mi ha fatto presente che era proprio il luogo adatto e io le ho risposto che per me quel teatro, una sinagoga, la pizzeria dai Burini o piazza sanpietro all'Angelus domenicale erano assolutamente pari.
diseducazione cattolica per me è anche questo: percepire il dogma come fossimo parte di un esercito ma non sforzarsi di andare oltre i simboli.
studiare LE religioni? che bel sogno!!!
poi non ditemi che non hanno vinto loro.
Mau
agnostico è bello. fottenasega, in pratica.
e allora agnostic front.
Mau!!!!
:)
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