nel giro di qualche giorno ho visto il concerto dei tiny masters of today allo spazio 211 a torino e di john de leo al blue note a milano.
due concerti opposti.
da una parte la vena punk naif dei due fratellini americani dall'altra l'estro e la potenza tecnica dell'ex voce dei quintorigo.
i fratellini sono stati splendidi e puri, teneri, dolci e grintosi nello stesso momento.
john de leo ha ricamato una musica che sa di tradizione popolare felliniana per poter poi sbizarrirsi con la propria stratosferica voce. melodie jazzistiche dal clarinetto al contrabbasso nelle proprie corde vocali. basi hip hop registrate al volo e mandate al posto della batteria per poi costruirci intorno il brano. l'erede di demetrio stratos è qui.
a noi la musica ci piace così:
rock'n'roll il venerdì e jazz il martedì!
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