Persepolis - di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud 2008
Giudizio sintetico: da vedere
Marjane nasce a Teheran nel 1969, in una famiglia medio-borghese, laica e tendenzialmente di sinistra. In Iran c'è lo Scià Reza Pahlavi al potere. Marjane cresce e quando arriva alla soglia dei 10 anni, l'Iran si sta lentamente sollevando contro la dittatura dello Scià; uno degli zii di Marjane è in prigione da molti anni, in quanto oppositore del potere. Nel 1979, ecco la Rivoluzione islamica e gli Ayatollah che proclamano la Repubblica islamica. Lo zio di Marjane viene prima liberato, poi rimesso in carcere. La situazione cambia, ma non migliora: Marjane osserva mentre diventa adolescente e si appassiona a qualsiasi cosa come qualsiasi adolescente, ma comincia ad affiorare in lei il carattere della famiglia. Nel 1980 scoppia la guerra contro l'Iraq: i genitori decidono di mandare Marjane a studiare in un collegio francese in Austria. I problemi di un'adolescente lontana da casa e dai genitori in un paese che non conosce si amplificano, anche se si vive in un paese in pace. Marjane conosce le prime cotte, l'emarginazione, e decide di tornare a Teheran. Si sente straniera in patria, e cade in depressione. Non è finita qui.
Persepolis è un film d'animazione, tratto dalla graphic novel omonima di Marjane Satrapi, chiaramente autobiografica. E' un film d'animazione classica, bidimensionale, quasi completamente in bianco e nero se si eccettuano alcune scene (ben definite e significative), con un tratto decisamente accattivante e perfino elegante. E' un film importante e didattico, perchè come hanno detto con ragione alcuni recensori, si esce molto più consci della storia e della realtà dell'Iran da questo film che da tutti quelli di Kiarostami e Makhmalbaf (sia detto con tutto il rispetto).
Si gusta bene, c'è poca retorica e moltissima ironia e autoironia, ci sono battute divertentissime e irriverenti, e c'è anche tantissima dignità, seppur poco sbandierata: il personaggio della nonna è meraviglioso. La storia è interessante, anche se centralmente c'è un calo di tensione, dovuto all'aderenza biografica alla primi 24 anni di vita dell'autrice, anche se è un peccato veniale e, sinceramente, non se ne poteva fare a meno. Non mancano momenti molto toccanti, di sincera commozione e di completa immedesimazione con la protagonista. Si esce riflettendo su come possa essere stata, e come prosegua, una vita del genere, e sinceramente ammirati da Marjane, quella vera, che poi è vicinissima a quella che abbiamo visto crescere a disegni animati.
Non è la bomba che chi vi scrive si aspettava, ma è senza dubbio un film da non mancare.
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