No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080809

Argentina ago 08 - 2

Argentina - Passaggio a Nord Ovest
Rosario

Ci siamo lasciati all'aeroporto di Madrid; ho letto tutti e 4 i giornali, e insomma in una maniera o in un'altra sono arrivato al momento dell'imbarco. Trovo al mio posto un ragazzo che al momento del check in hanno "separato" dalla sua ragazza; gli chiedo qual e' il suo posto, vedo che e' un "corridoio" come quello che avevo chiesto io, accetto lo scambio, i due mi ringraziano. Accanto a me, dall'altra parte del corridoio (poche decine di centimetri, quindi), un ebreo anziano piuttosto noioso che puzza di cipolla e alcool (e che dormira' girato dalla mia parte a bocca aperta...). Nonostante tutto, partiamo in ritardo per un coglione che non trovava l'aereo, ma mi perdo la partenza perche' mi addormento di brutto. Il fatto che non abbiano la segnalazione del pasto vegetariano mi suggerisce che, come ormai sto facendo da qualche giorno, almeno finche' non risolvero' il problema intestinale faro' meglio ad interrompere la mia tipologia di alimentazione. Me la dormo abbastanza fino a 3-4 ore dall'arrivo, e quindi non sono cosi' cotto quando atterriamo a Ezeiza (Buenos Aires). Un po' di fila al controllo passaporti, due chiacchiere con una coppia di italiani, via verso l'ufficio di Manuel Tienda Leon per il trasferimento a Rosario. Per una serie di coincidenze, non riesco ne' a scambiare soldi, ne' a telefonare a Juliana, e col mio cellulare continuo a non riuscirea contattarla. Almeno, alle 11,00 (siamo atterrati alle 9,10, un'ora tonda di ritardo) sono in bus. Ci fermiamo a 2 ore dall'arrivo e riesco a chiamare Juli da un telefono pubblico: era preoccupata (trovero' una e-mail con questo tono), la tranquillizzo e le spiego. Arrivo sotto casa (forse ve lo avevo spiegato, ma questo fantastico "vettore" ha un servizio, che adesso costa 120 pesos, circa 25 euro, che ti porta da BAires a Rosario (circa 300 km) e ti lascia all'indirizzo che vuoi) e sento Juli che urla il mio nome (lo sentono tutti i passeggeri e mi bullo un po'). Eccomi di nuovo.
Sono le 16,00, mi da' da mangiare, parliamo almeno un paio d'ore di cose strettamente nostre, usciamo, e' una bella giornata pero' comincio a rendermi conto che nello zaino ho portato roba troppo leggera, camminiamo fino al centro. A Juli arrivano un sacco di telefonate, e' una persona amorevole e divertente, io mando qualche sms, ci incontriamo con una sua amica (le conosco gia' quasi tutte), beviamo una birra, ci perdiamo l'inizio di un film che volevamo vedere, decidiamo di andare a mangiare in un ristorante vicino al monumento alla bandiera, che in questo periodo e' illuminato ed e' ancora piu' suggestivo di quando lo vidi qualche tempo fa, ci raggiunge un'altra amica per cena, mangiamo suvlaki in un ristorante greco, beviamo un Malbec argentino che non e' granche' ma fa il suo effetto. Prendiamo un taxi e torniamo a casa allegri. Domani devo comprare una giacca a vento e dei calzini pesanti.

Ci svegliamo verso le 9,00, colazione bagno e doccia calda (finalmente), tiriamo tardi e Juli organizza un pranzo con due sue amiche, usciamo a cercare un falegname per sistemare due sedie rotte e a fare spesa nel barrio di periferia dove abita adesso Juli, Rosario sarebbe interessante anche qui se non fosse per questi marciapiedi tutti rotti. Lasciamo le sedie al falegname, e poi la spesa all'alimentari all'angolo e' uno spettacolo. La padrona e' una ragazza giovane e un po' india che parla sicura e veloce, le signore in fila sono tutte gentili, le bambine che fanno spesa per la madri tutte bellissime: Juli si fa prestare una panca (subito fuori dal negozio) dalla padrona, che fa alzare un ubriaco che ci stazionava sopra. Arrivano le amiche, mangiamo e fatico a seguire i loro discorsi ma mi diverto. Ne va via una e ne arriva un'altra, andiamo a perdere tempo (e loro a bersi un mate) nel parco davanti casa, rientriamo e Juli cerca su youtube un video dove Fontanarrosa, compianto scrittore argentino, al congresso internazionale della lingua spagnola, difende le parolacce con un discorso che fa piegare dalle risate, poi andiamo in centro per i miei acquisti. Da' una certa sicurezza andare a comprarsi un capo d'abbigliamento con 3 donne che te cuidano, si prendono cura di te. Spendo 50 euro per un capo che forse non mi portero' a casa ma mi piace, 5 per due paia di calzini di lana. Andiamo a berci una birra, ci raggiunge il ragazzo di una delle amiche, e' stato in Italia a giocare per una squadra pugliese di Eccellenza, poi io e Juli andiamo al cine: al multisala Monumental, 9 sale ma decadenti, ci vediamo un film argentino dal titolo Leonera, che non e' un capolavoro ma non e' malaccio, segno di un cinema vivace. Morti dal sonno prendiamo un taxi verso casa, il taxista e' tifoso del Newell's e Juli mi spiega che preferisce quelli del Central perche' sono di fascia piu' proletaria, ci fermiamo a mangiare empanadas in un locale sotto casa, poi rientriamo a Juli mi fa vedere su youtube alcuni pezzi di spettacoli del gruppo Les Luthiers che fanno veramente ridere.

Domani andiamo ad Arteaga, il pueblito di Juli e la sua famiglia, e dopo domani partiamo per Mendoza.

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