No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080830

situescion


Leggevo un blog che mi segnalò l'amico Dria, di una giovine donzella; in uno degli ultimi post ammette di non essere più giovane. Io lo so da tempo.

Un segnale del mio non essere più giovane è che dopo gli ultimi voli trans-oceanici, ho sofferto sempre più del famosissimo jet-lag. Il mio jet-lag personale è aggravato dal fatto che solitamente prima di volare passo alcune notti semi-insonni sull'autobus. Per farla breve: mangio in orari inaccettabili, dormo poco, volente o nolente. Ieri sono andato a letto alle 20, mi sono svegliato a mezzanotte, ho mangiato, sono uscito, sono andato a letto di nuovo prima delle 6,00 e mi sono svegliato alle 9,00. Se mi domandate se ho sonno, vi rispondo di no. Se mi domandate se ho fame vi rispondo di no. Però è probabile che tra 5 minuti accuserò sia l'uno che l'altra.


Dopo i viaggi divento malinconico senza essere triste. Qualche anno fa mi aiutò un neologismo coniato (forse) da Manu Chao: la malegría. Mi sono fatto un cd di canzoni in castigliano, non allegrissime a parte una. Alcune ripetute più volte. Ascolto solo quello.


Nonostante tutto, mi sembra che questo viaggio mi abbia cambiato meno degli altri. Non è necessariamente un male. Una delle cose positive che ho capito, è che esistono italiani che viaggiano e che sono persone in gamba. Tengono un basso profilo e vogliono conoscere. Qualcosa mi fa pensare che non votano Silvio. Magari sbaglio. Magari mi piace solo pensarlo.


Nel mese di settembre andrò in Belgio, dall'amico Dria e dalla sua famiglia, alcuni giorni per assistere al concerto degli Hellacopters. Vorrei vedere in concerto i Catupecu Machu, ma al momento suonano solo in Argentina. In ottobre vorrei andare una settimana in un posto di mare, senza faticare, una di quelle cose che si chiamano "vacanze". E' possibile che cada un tabù (per me) e me ne vada in Egitto, in uno di quei posti sputtanatissimi dove vanno tutti, soprattutto perchè costano meno della Sardegna. Prevedo una settimana di letture intense e poche chiacchiere, interazione minima indispensabile. In novembre vorrei fare davvero quello che mi ripromisi circa un anno fa: andare a Madrid 2 o 3 giorni da dedicare esclusivamente alla visione del museo del Prado. A lungo termine, sto tastando il terreno per il mese di marzo 2009: tornare verso il Sud America, riuscire a vedere le cascate di Iguaçu, fare un giro in Uruguay, passare a salutare l'amica Juli. Il prossimo agosto potrebbe essere la volta buona per due settimane in Islanda.


L'unico problema potrebbero essere i soldi. Maledetti.

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