No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080806

mi hanno rubato il mar


Carneigra, Follonica, 31 luglio 2008, Congo bar


Il Congo bar è un locale piccolo e simpatico, posto in un angolo non bellissimo ma sicuramente suggestivo di Follonica. Immediatamente sulla spiaggia, dietro al bar è collocato il palco che, quindi, guarda il mare, che dista si e no 20 metri. E' in questo scenario che attendiamo che si raduni un po' di gente per vedere iniziare i Carneigra, prima volta all'opera dopo l'uscita del secondo lavoro Santinsaldo, disco che prosegue dritto e a testa alta sulla strada già indicata dal precedente E tutti i pesci vennero a galla, che tanta impressione mi fece.

I livornesi cominciano poco prima delle 23,00, e sulla spiaggia ci sono quasi duecento persone: secondo me un successone. Ma il miracolo, se così lo vogliamo chiamare, deve ancora avvenire. Non erano in molti, a mio giudizio, a conoscere i Carneigra, ma siccome la musica è anche magia, dopo una comprensibile diffidenza iniziale, un po' la predisposizione allegra ed estiva del pubblico, un po' la simpatia di Emiliano e gli altri sul palco, l'atmosfera si è fatta divertente ed ideale per un concerto di una band che si pone idealmente tra Tom Waits, Giorgio Caproni (un pezzo a lui dedicato nel nuovo Santinsaldo), Piero Ciampi e Vinicio Capossela. Ma non solo, ovviamente, perchè sicuramente da Waits e Capossela non vi aspettereste un pezzo che ricorda la strage nazista di Sant'Anna di Stazzema (anche questa nel nuovo disco, stupenda anche dal vivo).

Eppure, ci si diverte, e si balla pure. Perchè i Carneigra, Emiliano alla voce, piano e kazoo, Matteo alla chitarra elettrica, Mirco al contrabbasso, Simone alla batteria e percussioni, Antonio alla chitarra acustica e Alessandro ai fiati, sono praticamente impeccabili tecnicamente, e rivisitano riarrangiando le loro Mi hanno rubato il mar, La tacchinata del '52 (grande versione) e la conclusiva (correttamente) Maremma dal primo disco, oppure interpretano in scioltezza le nuove Scusi Mister, Pazza e palese, Giammaica e la divertente e al tempo stesso struggente Cutolo, dedicata ad un personaggio indescrivibile e indimenticabile di una Livorno che non c'è più ma non ancora troppo lontana nel tempo.

Suonano ben più di un'ora e mezzo, nonostante non ci sia un biglietto da pagare, solo il piacere di ascoltare e vedere persone con passione che fanno canzoni e musica originali; e, seppur con gli occhi stanchi di quasi una settimana di lavoro, li guardo quasi dalla battigia, perfetti su quel palco piccolo e praticamente improvvisato, mi chiedo perchè non ci sia un certo grado di giustizia in questo mondo musicale. Si, perchè i Carneigra, anche se alla fine sono contenti e soddisfatti, e gli si legge sulle loro facce, meritano davvero più di questo.


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