No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080821

conservazionisti o neo-colonialisti? parte 4





Proprietà private
I loro vicini, la cui ambizione ecologica è di poco inferiore, sono il fondatore della Cnn, Ted Turner, il finanziere George Soros, i magnati della moda Luciano e Carlo Benetton, l’attrice Sharon Stone e il collega Christopher Lambert. Insieme, hanno trasformato enormi territori in parchi di zone paludose, litoranee e montuose che in alcuni casi, dicono, saranno restituiti allo stato. Nel 2007 Turner è diventato il più grande proprietario terriero dell’Argentina e attualmente possiede 51mila ettari di Patagonia che, assicura, saranno amministrati “in modo ecologico”. Parte di quella terra, però, comprende uno dei più grandi giacimenti d’acqua del pianeta; per questo, tra le accuse rivolte a Turner e che lui respinge, c’è quella di volersi impadronire delle riserve idriche argentine, per mettere in dificoltà gli agricoltori del paese. Tompkins riconosce che la difidenza della popolazione locale è un problema. “Siamo stati un po’ ingenui nel valutare l’opposizione, sia politica sia popolare, che avremmo dovuto affrontare”, ha ammesso l’anno scorso parlando con i giornalisti. “Avremmo dovuto informarci meglio sulla cultura locale. Ma stiamo facendo dei progressi”. Comunque rimane fermo nelle sue convinzioni: “Chiunque, grazie alla sua posizione e alle sue potenzialità, possa fare qualcosa, dovrebbe aderire all’iniziativa. Scoprirà che questa può essere molto gratificante, e che ne vale la pena fino all’ultimo centesimo”. Quelli che possono fare qualcosa, stanno già aderendo. I gruppi
conservazionisti internazionali, come Conservation International, il WWF e Nature Conservancy, hanno raccolto miliardi di dollari tra contributi privati e stanziamenti della Banca mondiale. Con
questi soldi compreranno o afitteranno i parchi nazionali e appezzamenti di terreno a nome dei governi di paesi poveri. Questi gruppi di beneficenza o non profit possono raccogliere fondi, assumere personale di sorveglianza, costruire alberghi e molto spesso anche stabilire come dev’essere usata la terra nell’area dei parchi; inoltre arrivano a decidere se le comunità locali possono vivere o cacciare al loro interno. Questo forse può giovare alla conservazione dell’ambiente, ma rischia di suscitare ostilità. L’anno scorso, nel profondo della foresta vicino a Isangi, in Congo, ho trovato un uficio del WWF proprio al centro di un’area di disboscamento. “Chi è questa gente? Devono essere venuti per portarci via la nostra terra!”, è stato lo sfogo di
Michel, un insegnante locale che, insieme a un gruppo di abitanti dei villaggi, aveva cercato di fermare il disboscamento di un vasto tratto di foresta in una loro area tradizionale. In realtà il WWF stava cercando di convincere la società concessionaria a disboscare la foresta in maniera più responsabile. Ma questo gli abitanti del luogo non l’hanno capito e ora pensano che il conservazionismo equivalga all’abbattimento degli alberi.


continua

1 commento:

noalgore ha detto...

Complimenti per il lavoro di traduzione di questo articolo molto interessante, un po' in controtendenza.
A proposito di Wwf, ho recentemente pubblicato sul mio blog un post dal titolo:
"Il WWF, le sue origini, chi lo finanzia e i suoi veri scopi", che in parte riprende le argomentazioni pubblicate in questo articolo:
Ambientalismo di Razza
Grazie per l'attenzione