Argentina - Passaggio a Nord Ovest
Breve aggiornamento da Mendoza
Giorni di spostamenti e di escursioni, tempi stretti. Sono in un Internet Point enorme di Mendoza, ci saranno qualcosa come 100 postazioni. 40 minuti costano 2 pesos argentini, un euro e' cambiato a 4,80, fate i conti voi con quello che costava un'ora di internet all'aeroporto di Madrid o in Italia. Sabato da Rosario ad Arteaga siamo andati ovviamente in bus, non della famiglia di Juli, uno di linea, diciamo. A casa grandi feste, il giorno dopo era el día del niño, il giorno del bambino, quindi tutta la famiglia riunita, a parte Gaston, il fratello piu' grande che e' in viaggio alle cascate di Iguaçu, ci siamo sentiti per telefono dopo poco che ero arrivato. Mi salutano facce che fatico a riconoscere, perche' magari li/le ho conosciuti/e mentre ero ubriaco qualche anno fa (andate a rileggervi Holiday In Colombia). Sabato sera cena a casa di cugini di Juli, io sono andato a dormire alle 3,30 ma le ragazze sono rimaste in giro fino alle 8 di mattina. Il mondo capovolto. La domenica dopo pranzo allo stadio, a vedere il secondo tempo di Arteaga-Huracan. Quando siamo arrivati l'Arteaga vinceva gia' 3 a 0, finisce 4 a 0 e si vedono anche sprazzi di buon gioco. Verso le 21,00 partiamo per Mendoza, la notte la facciamo in bus, gli autisti sono Carlito e Roberto, Carlito si ricorda di me e gli racconto che quando mi ha portato a Buenos Aires l'ultima volta, mi sono fatto tipo 5 ore camminando arrivando dal barrio dove mi hanno sceso a Retiro: si mette a ridere di gusto.
La mattina prima di sistemarci in hotel (dormo in camera con gli autisti) visitiamo una fabbrica di pestaggio e imbottigliamento di vino e una di cioccolato. Il pomeriggio city tour con una guida locale, Sandra, una 40enne semi-dark, ovviamente con due figlie grandi. La sera riusciamo solo ad andare a mangiare qualcosa.
Stamattina sveglia alle 7,00, arriviamo fino al Puente del Inca, vicinissimo al confine col Cile. Il paesaggio che ci accompagna e' allucinante, la valle del fiume Mendoza, vicino all'Aconcagua, e' di una bellezza mesozoica: mancano i dinosauri. Il pomeriggio la gente si diverte con gli slittini sulla neve, impianti di risalita in marcia, io penso che e' agosto e passo.
Arrivati all'hotel alle 19 circa, stanza libera perche' gli autisti si attardano nella cura del bus, sono gia' docciato e quando entro in questo internet point ci sono gli Stone Temple Pilots. Mia sorella via sms mi racconta di mio nipote e gli amici si sono affannati a comunicarmi che una mia concittadina ha vinto l'oro alle Olimpiadi nel judo. Nel caso remoto dovesse leggere, alla campionessa Quintavalle da Rosignano Solvay, le mie congratulazioni a testa in giu'.
Mancano 4 minuti allo scadere del mio credito internet e vi abbraccio tutti e soprattutto tutte. Sentite un po' come suona. Domani si viaggia ancora.
6 commenti:
Jumbolo, il vino non si fabbrica, si fa! :D
Un salutone.
gli Stone Temple Pilots devono essere stata una brutta botta. però sei sopravvissuto.
puppa
a testa ngiu' solo uno anzi due, te sei sottosopra!!!!!
bella lì
Dal saluto finale sembra che tu non abbia ancora inzuppato.
Se riesci a fartene qualcuna basta che scrivi "biscotto" così capisco.
Ciao!
si Cipo volevo dire una fabbrica che lo imbottiglia. Perdono!!
bravo Guido, pero' come ben sai quando vado in giro non e' il mio primo pensiero. Visto che per me e' come se fosse una malattia cerco di liberarmene almeno temporaneamente. Divento molto contemplativo. Per cui direi di eliminare da subito la parola biscotto dal vocabolario di questo diario.
:))
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