Copenhagen - Micol Martinez (2010)
Personaggio poliedrico, la milanese Micol Martinez debutta con un full length che richiama moltissimo le prime cose di Cristina Donà, e mi scuserà se comincio con un paragone, che però trovo positivo.
A livello musicale definirlo rock sarebbe riduttivo, e anche dire che ci sono influenze noise e free jazz non renderebbe bene l'idea. Gli arrangiamenti sono interessanti, anche se le strutture tendono ad essere scarne, vagamente alla Bone Machine di Waits, per capirsi. Molti la accostano, oltre alle poche cantautrici nostrane valide, a PJ Harvey, e non sbagliano. Forse la Martinez è più raffinata, meno apparentemente tormentata.
I testi, interessanti, sono molto femminili, nel senso che hanno una visione da donna, forte ma sensibile, e c'è un filo amaro che li lega: l'atmosfera è completata dal mood della musica, che seppur variegata, risulta appartenere ad un blocco unico e riconoscibile.
Ottimi i musicisti, tutti del "giro" milanese, produzione di Luca Recchia e Cesare Basile (che suonano anche su diversi pezzi). Debutto decisamente interessante.
4 commenti:
riferirò quanto prima alla diretta interessata : )
è solo un'amica eh.
Mau
of course. magari le fa piacere, ma insomma, vedo che ne hanno parlato in molti, più accreditati di me, piuttosto bene.
tutt'altro! ieri sera le ho detto del tuo post ed era molto contenta e interessata a leggerlo. provvedo a girarlo eh, ok?
Mau
grazie mau. as usual.
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