No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101225

edera


Ivy - Elisa (2010)


Strenna natalizia italiana: un disco di Elisa, una volta astro nascente un po' troppo tendente al metallaro, poi via via snobbata dagli alternativi (non si può mica, ha vinto pure Sanremo!); io personalmente non le perdono di aver duettato con l'insopportabile Sangiorgi (Negramaro, ma finalmente in questo disco c'è la rivincita: Ti vorrei sollevare cantata solo da lei, decisamente più bella), ma l'ho sempre osservata con simpatia.

Come dice lei stessa, la casa discografica le ha chiesto un disco di Natale, e lei ha, diciamo così, aggirato la richiesta facendo una compilation di cose che le piacciono da sempre: ha ricantato e risuonato pezzi suoi, ed ha coverizzato pezzi che ama da sempre, compresa la ninna nanna che canta usualmente alla sua bambina (Pour que l'amour me quitte, di Camille).

Potremmo stare qui a discutere sul risultato flebile di cover come 1979 (Smashing Pumpkins), che però, se vogliamo usare il bilancino, è "pareggiata" da una Ho messo via che supera di gran lunga l'originale del Liga; sulla riuscita di I Never Came dei Queens Of The Stone Age dirò che è molto personale, e mi pare importante come scelta, seppur mi piaccia sempre di più l'originale.

Ma non è il caso di stare a disquisire su questo, perchè il risultato alla fine è un bel disco pop, cantato un po' in inglese, un po' in italiano (ed ovviamente anche in francese, per il pezzo di Camille), per una sempre splendida voce italiana, che, finalmente, fa qualcosa di esportabile. Non è poco.

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