No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101213

musicanti


Musikanten – di Franco Battiato 2006


Giudizio sintetico: si può perdere (1,5/5)

Giudizio vernacolare: peso....ma peso.....


Marta e Nicola sono gli autori di un programma televisivo su musicisti atipici. Curiosi ed attenti verso le cose estreme, sottopongono al direttore di rete il progetto di un nuovo e ambizioso programma che si propone di esaminare i progetti di alcuni personaggi che fanno della ricerca il loro credo, soprattutto nel campo del pensiero e della percezione. Incoraggiati, seppur a malincuore, nella messa in piedi del programma, partono per raggiungere alcuni di questi personaggi. Nicola ha una vita completa e soddisfacente, mentre Marta è ossessionata dalla figura di Beethoven. Oltre a sognarsi spezzoni della vita del grande compositore, appena le si presenta l’occasione per “regredire” tramite l’ipnosi e l’aiuto di uno degli studiosi sui quali hanno deciso di costruire il loro nuovo programma, materializza i suoi sogni e si trova a “vivere” accanto a Beethoven, impersonando i panni del principe Lichnowsky, suo amico e allievo.


Sceneggiato insieme all’amico e collaboratore fisso Manlio Sgalambro, filosofo che appare nei panni del narratore della vita del compositore, il film di Battiato risulta molto pretenzioso e assai difficile da digerire. Probabilmente, per apprezzare a pieno questo lavoro, ci vorrebbe un pubblico interamente composto da intellettuali di altissimo livello; purtroppo, o per fortuna, il popolino troverà “Musikanten” di una noia mortale e pesantissimo. Spiazzante per l’uso misto di riprese classiche alternate a quelle in digitale, oltre a lanciare messaggi difficilmente assimilabili, soffre anche di recitazioni un po’ tirate via, nonostante gli attori protagonisti siano di alto livello (Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni e addirittura Alejandro Jodorowsky, oltre a Michela Cescon e Chiara Muti), evidente segnale dell’assenza di un regista esperto di cinema, probabilmente molto più interessato a stendere un canovaccio complesso e, come già detto più volte, di difficile comprensione.

Inconcludente.

Nessun commento: