No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101219

killer couple


Dexter - di James Manos, Jr. - Stagione 5 (12 episodi; Showtime) - 2010

Bella stagione, la quinta di Dexter, il serial killer ematologo della polizia di Miami. Quantomeno, a me è piaciuta.
La struttura che normalmente veniva messa in scena (un serial killer "antagonista", e, non in tutte le stagioni, contemporaneamente un poliziotto che sospetta che anche Dexter lo sia) viene mantenuta, ma ci sono variabili importanti.
Queste variabili tengono alta la tensione e l'intreccio; il fatto che l'antagonista non sia unico non è la variante più importante. Il cuore della stagione è il fatto che Dexter, nel tentativo di catturare quello che è convinto essere un assassino impunito, salva una delle sue vittime. E' proprio questo fatto che introduce una serie interessante di, come detto, variabili e possibilità. Gli sceneggiatori la creano, e devo dire che la sfruttano egregiamente.
Alla fine, soprattutto nella seconda metà della stagione, c'è meno spazio per i colleghi di Dexter (anche se in centrale gli avvenimenti non mancano di certo), proprio perchè si introducono parecchi personaggi nuovi. La vita privata, che inizialmente pare impoverirsi, si ripopola man mano che vanno avanti gli episodi, fino a lasciar intravedere un po' di "traffico" per la prossima stagione, in cantiere per la prossima primavera.
Tornando un attimo sugli sceneggiatori, ancora una volta mi hanno fatto riflettere su quanto siano bravi, se riescono a far parteggiare per un assassino (vigilante) perfino me, che sulla pena di morte ho idee contrarie; senza contare la poesia che infondono a quella che il protagonista chiama alternativamente "oscurità" (darkness) e il "passeggero oscuro" (dark passenger), per definire la sua irrefrenabile spinta ad uccidere persone che hanno a loro volta ucciso, con la differenza che hanno ucciso persone innocenti.
Le regie rimangono su livelli discreti, mai roboanti, mai invadenti, ma valide, così come la classica fotografia piena di colori per descrivere Miami e la sua latinità (nell'ultimo episodio, Debra, la sorella di Dexter, ormai la miglior detective della Omicidi di Miami, frustrata da diversi "incontri" con persone che non conoscono quasi per niente l'inglese, promette di iscriversi ad un corso di spagnolo), con pochissimi vezzi (la telecamera dentro il frigorifero, per esempio).
Buone come sempre le prove del cast, al quale si aggiungono alcune guest star con carriere non scoppiettanti (Jonny Lee Miller, Maria Doyle Kennedy, Peter Weller), a parte Julia Stiles, la cui carriera sembra sempre sul punto di esplodere, che qui, grazie anche alla parte (Lumen Pierce), rilascia una prova che mi pare la migliore dell'intero cast.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche a me questa serie è piaciuta molto! :)
Miki