No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110213

burla


Per la serie una recensione che avrei voluto scrivere io, ecco quella sul film Burlesque, regia di Steve Antin, che ha scritto Peter Bradshaw su The Guardian. Ho preso la traduzione da Internazionale, ma l'originale è un po' più lunga, ed ancora più cattiva.

Cosa c’è di buono a starsene seduti da soli nella propria stanza? Per prima cosa che non si deve uscire per andare a vedere questa sottospecie di Cabaret. Starsene seduti in casa guardando le imperfezioni della carta da parati e ascoltando il ronzio del microonde che scalda una lasagna monoporzione può essere deprimente. Ma non quanto vedere Christina Aguilera che fa finta di essere una ragazza di provincia con gli occhioni spalancati – come un velociraptor che pretende di sembrare Bambi – e Cher che suda freddo mentre si sforza di muovere qualche muscolo facciale. Dopo un paio d’ore di questa roba viene voglia di tornare a casa per sperimentare la resistenza di quel cappio che sta appeso al lampadario. Ci sono dei film così brutti da diventare belli. Altri così brutti che restano brutti. Burlesque, come direbbe il famoso critico Friedrich Nietzsche, è e rimane spazzatura, al di là del bene e del male.

3 commenti:

Dantès ha detto...

e io che volevo far svagare la sartina che è in me!

Matteo ha detto...

"come un velociraptor che pretende di sembrare Bambi"
priceless

jumbolo ha detto...

dimenticavo: io non l'ho visto, ma mi fido...