Seasons Of My Soul - Rumer (2010)
Se siete pronti per farvi spezzare il cuore da una nuova, magica voce femminile, ecco a voi Rumer, nata a Islamabad in Pakistan e cresciuta in Inghilterra. Prendete questo suo dischetto di debutto, e mettete subito la traccia sette, intitolata Thankful, oppure la quattro, Take Me As I Am. Poi ascoltate anche il resto, che può farvi sognare, a meno che non cerchiate del black metal.
Molto belle anche Healer (che parrebbe una cover, ma non sono riuscito a capire di chi, i crediti dicono che l'ha scritta un certo Churchill) e Blackbird.
Divenuta amica di Burt Bacharach (che è una sua forte influenza), colpito dalla sua voce, e che le ha scritto alcuni pezzi, finiti in un EP, Sarah Joyce in arte Rumer in onore della scrittrice Rumer Godden, canta dell'ottimo pop raffinato che non ha la pretesa di essere jazz, ed è molto meno noiosa di Norah Jones, per darvi un'idea; ci sono reminescenze seventies, anche di qualcosa più indietro, il disco è piacevolissimo, levigato, forse troppo, e la sua voce è delicatissima e perfino raffinata. Molti l'hanno accostata a Karen Carpenter e a Laura Nyro.
E' presto per gridare al miracolo, quindi intanto godiamoci questo debutto, e aspettiamo il suo prossimo lavoro.
4 commenti:
Come timbro di voce ricorda un po' Aimé Mann, ti pare?
non ci avevo pensato
cmq gran disco, eh! Piace molto. Grazie per la segnalazione.
son contento!
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