The World Is Yours - Motorhead (2011)
E' solo rock and roll, ricordate? E Lemmy lo sa bene. Ma sfido chiunque, a 65 anni, a riuscire a rilasciare il ventesimo disco da studio, insieme ai suoi pards, senza risultare una squallida parodia.
Certo, se cercate qualcosa di originale, non lo dovete fare dalle parti dei Motorhead: l'art-rock è un'altra cosa. Ma di sicuro, anche gli sbarbati che oggi lo suonano, qualche disco dei monumentali rockers britannici lo hanno ascoltato, anche solo di sfuggita.
Si parte forte con Born To Lose e I Know How To Die, in classico motorhead-style, dopo di che il singolo apripista Get Back In Line rallenta solo un po', e non risulta tra i migliori pezzi del disco.
Devils In My Hand suona un po' in stile Ozzy, e sappiamo quanto piaccia a Lemmy lo stile del quasi coetaneo e connazionale (cercate in rete l'album fantasma, sempre dei Motorhead, Covers). Naturalmente, il cantato è differente!
Si prosegue così, tra rock and roll elettrificato (Rock 'N' Roll Music, Bye Bye Bitch Bye Bye) e qualche mid-tempo per così dire classico (Waiting For The Snake, Brotherhood Of Man, Outlaw, I Know What You Need), fino alla fine.
Disco onesto e sempreverde.
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