Blue Songs - Hercules & Love Affair (2011)
Paradossalmente, e mi riferisco alla mia critica accoglienza della svolta dance di Beth Ditto, preferisco chi parte e si "dichiara" dance, come Andrew Butler, pur utilizzando come trampolino nientemeno che Antony Hegarty, come ricorderete in occasione del primo disco.
Si ispira a Gino Soccio e vagamente ai Kraftwerk (ma non solo: ascoltate Falling e vi sembrerà di diventare uno degli Earth, Wind & Fire), ma è ben dentro la dance attuale, pur con uno sguardo retrospettivo attento, con, a mio giudizio, gran classe, ed anche in questo secondo lavoro, snocciola una decina (undici di preciso) di tracce altamente ballabili e da battito di piedino fisso e ribadito.
Gli danno una mano, alle voci, la solita Kim Ann Foxman, inoltre Aerea Negrot, Shaun Wright e, su Step Up, Kele Okereke dei Bloc Party.
Qualche pezzo più rilassato (Blue Song, Boy Blue), ma il resto è puro dancefloor, anche piuttosto pieno. Ascoltando Visitor mi è anche apparso il fantasma di Sylvester. Fate un po' voi.
Chiude la cover di It's Alright dei Pet Shop Boys, in versione rallentata e vellutata da un pianoforte rarefatto.
Nessun commento:
Posta un commento