Eparistera Daimones - Triptykon (2010)
Sappiate che Tom Gabriel Fischer, aka Tom G. Warrior, è tornato. A dire il vero, non se n'è mai andato, e si sente. Nel senso che questa nuova band, da lui "partorita", suona parecchio come un naturale proseguimento del lavoro con i Celtic Frost (e degli Hellhammer).
Pensata inizialmente in combutta col compagno di merende, e gran batterista, Reed St.Mark, poi sostituito da Lonhard Norman, l'avventura dei Triptykon, completati da V. Santura all'altra chitarra e da Vanjia Slajh al basso, comincia (l'album, a dire il vero, è uscito nell'aprile del 2010) fruttuosamente, a quanto mi è parso ascoltandolo, con questo maestoso esempio di black metal, perfettamente in mezzo a passato e futuro. Se in qualche passaggio potete scorgere i migliori Slayer, in altri vi sembrerà di ascoltare qualcosa di molto simile ai Tool più virili, ostentatamente più cupi e decadenti, forse meno tecnici, ma non per questo meno efficaci e d'atmosfera.
Una vera e propria lezione ai giovani virgulti che affollano i ranghi, appunto, del metal più nero, a partire dall'iniziale Goetia, una cavalcata di undici minuti, fino ad arrivare alla impressionante chiusura di The Prolonging, quasi venti minuti di cerimonioso metallo cupo, claustrofobico e affascinante.
Copertina, bellissima come sempre, del maestro HR Giger, connazionale della band (svizzeri, a parte il batterista, Norman, che è tedesco), già con i Celtic Frost per To Mega Therion.
3 commenti:
UH!
Mog-ur
ti giuro, la versione di circle of the tyrants sull'EP "shatter" è la migliore mai ascoltata.
Tom G. Warrior è veramente un grande personaggio e ancora non riesco a capire cosa possa averlo portato a cotonarsi i capelli come una baldracca ai tempi di "cold lake". Certo è che le prime 3 uscite, 4 con l'EP, rimangono una imperdibile parabola per i palati più neri.
Uh!
Mog-ur.
Posta un commento