No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110217

l'isola


The Island – di Michael Bay (2005)


Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

Giudizio vernacolare: ganzetto

Poco prima del 2020, una catastrofe (ecologica?) ha contaminato l’intero pianeta. Si vive al chiuso, si lavora in catena di montaggio, si devono rispettare certe distanze tra un individuo e l’altro, l’ordine è al centro delle preoccupazioni della collettività. Lincoln 6 Eco ha un’intelligenza acuta, e soffre di incubi strani. E’ amico, e stranamente attratto, da Jordan 2 Delta. I due non riescono a definire la loro attrazione. Lincoln ha anche un sacco di dubbi sulla veridicità della cosiddetta contaminazione del mondo esterno. E qualcuno si chiede anche dove finiscano i tubi dove tutti i giorni iniettano delle siringhe di soluzioni liquide.
Lo scopo principale della vita sembra essere quello di vincere la lotteria; i vincitori saranno premiati lasciando la vita lavorativa, e andranno sull’isola: l’unico luogo che, pare, sia rimasto incontaminato. Si scoprirà invece, una realtà completamente diversa.

Michael Bay questa volta fa centro. Se si guarda la sua filmografia (Bad Boys, The Rock, Armageddon, Pearl Harbor), non ci si poteva aspettare granchè E invece il film è un ottimo compendio di colossal, azione, citazioni, fantascienza, problematiche sociali e inni alla vita. Inoltre, è un bel vedere anche per gli occhi, anche se la regia è classico-moderna (leggi video-clip style). A livello di azione, la scena dell’inseguimento al camion che trasporta le ruote da treno è da ricordare. Un paio di ‘’marchette’’ clamorose (su tutte quella a favore di CK, si ripropone senza vergogna lo spot con la Johansson protagonista; simpatica però la sovrapposizione cinema/realtà, già portata in auge da Ocean’s Twelve di Soderbergh).
Buono il cast; bravino McGregor nella doppia parte. Scarlett divina, Buscemi low profile.
Il finale, se vogliamo, è un po’ la parte difettosa. Raffazzonato, allungato oltremodo. Bella però la scena ‘’corale’’ conclusiva (se si esclude la riproposizione della barca del sogno/incubo di Lincoln).
Colossal gradevole.

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