La terra dei morti viventi – di George A. Romero (2005)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: li zombi doventano 'ntelligenti...ma un erano di già?
Gli zombi sono ormai dappertutto, e ovviamente diventano sempre di più. I vivi continuano come possono. A New York sono ‘’barricati’’ in un grattacielo sull’isola di Manhattan, e ricreano una parvenza di società, vagamente fascista e decadente. Comanda Kaufman, padrone incontrastato, salvaguardato da guardie dall’uniforme davvero SS-style, che inoltre ha organizzato un esercito ben armato, guidato da Riley, coadiuvato da Cholo; quest’ultimo svolge per Kaufman anche ‘’lavoretti’’ poco puliti. Entrambi hanno il sogno nel cassetto di andarsene lontano, possibilmente dove non ci sia nessuno, per vivere ragionevolmente in pace.
Nel frattempo, gli zombi si evolvono. Qualcuno di loro sta lentamente imparando l’uso della ragione, il rapporto causa/effetto; ma, naturalmente, l’uomo li sottovaluta.
Nel frattempo, gli zombi si evolvono. Qualcuno di loro sta lentamente imparando l’uso della ragione, il rapporto causa/effetto; ma, naturalmente, l’uomo li sottovaluta.
Romero, si sa, è sempre un passo avanti. Se si pensa che La notte dei morti viventi è datato 1968, c’è da rabbrividire. Questo film è un po’ l'ennesima parte del racconto, dopo il film (capostipite anche di un genere) succitato, Zombi del 1978, e Il giorno degli Zombi del 1985. Magari, attirato dalle nuove possibilità degli effetti speciali sarà stato curioso di sperimentare, e così si è deciso a girare un ennesimo film, magari aveva bisogno di soldi, magari lo voleva solo girare. Fatto sta che non siamo davanti ad un capolavoro, ma che la mano del maestro si vede.
Un bel po’ di metafore, anche piuttosto spicciole, ad onor del vero, e qualche scena dove davvero si nota il manico (gli zombi che escono dal fiume dopo la traversata subacquea, il morso che strappa un piercing all’ombelico).
Interessante la svolta ‘’umanizzante’’ degli zombi.
Passabile per gli appassionati.
Un bel po’ di metafore, anche piuttosto spicciole, ad onor del vero, e qualche scena dove davvero si nota il manico (gli zombi che escono dal fiume dopo la traversata subacquea, il morso che strappa un piercing all’ombelico).
Interessante la svolta ‘’umanizzante’’ degli zombi.
Passabile per gli appassionati.
2 commenti:
Sì però dé, Romero c'ha proprio la botta per gli zombi eh!
Mog-ur
Hai ragione, pare le 'anzoni di Ramazzotti quando l'ha caàto la Unziché.........
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