La mia vita senza me - di Isabel Coixet 2004
Giudizio sintetico: da vedere
Probabilmente mi odierete a morte, se vi farete convincere, leggendo queste righe, a vedere questo film e non vi piacerà. Ma non cambierò idea: per me questo film è bellissimo, bello almeno quanto la sua storia è triste.
Ann ha 23 anni, sposata da sei, due figlie piccole, lavora di notte (fa le pulizie nell'Università locale), suo marito è dolcissimo ma senza un lavoro, vivono in una roulotte nel giardino della casa di sua madre, suo padre è in galera; un giorno sviene, va all'ospedale e le diagnosticano un cancro alle ovaie in avanzata metastasi. Massimo tre mesi di vita. Una tragedia.
Invece, questo film è più poetico che tragico, nonostante dialoghi duri come palissandro, e riesce anche a far sorridere di gusto.
La protagonista tiene tutti all'oscuro, ma si fa una lista di cose da fare prima di morire (niente di trascendentale), e registra una serie di cassette, per sua madre, suo marito e, per le figlie, una per ogni compleanno fino ai 18 anni.
Lo so, detta così sembra una vera cazzata.
Eppure, il film non lo è assolutamente; la protagonista non si lascia mai andare all'autocommiserazione, l'atmosfera non diventa mai patetica, la storia rimane semplice e intensa, e ci spinge a riflessioni sulla futilità del superfluo e sulla violenza dei sentimenti che contano.
Cast ricco di attori emergenti o alternativi (c'è perfino Debbie Harry, se vi ricordate dei Blondie...), grande prova collettiva, regia moderna con lampi di follia.
Un gioiellino triste, intenso e promettente.
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