Quo vadis, baby? – di Gabriele Salvatores 2005
Giudizio sintetico: da vedere
Giorgia e’ una quarantenne trasandata (ma non brutta), ferita dal passato della sua famiglia (morte della madre, suicidio della sorella); e’ scorbutica con gli uomini, le piace bere, lavora nell’agenzia di investigazioni del padre e si lascia scorrere addosso le implicazioni umane che il suo lavoro, spesso, comporta. Un cliente la molesta in seguito alla scoperta, da lei fatta, che sua moglie lo tradisce ripetutamente, due uomini improvvisamente manifestano interesse per lei, mentre Giorgia e’ sempre piu’ decisa a fare chiarezza sul suicidio della sorella, sempre amata e mai dimenticata, in seguito al ritrovamento di alcune videocassette nelle quali la sorella si confessa, inviatele dall’ex fidanzato di Ada (la sorella, appunto). La attendono sorprese.
Il nuovo film di Salvatores e’ un passo avanti ulteriore, nella sua filmografia di tutto rispetto. Non si ferma davanti ai generi, ed e’ capace di tutto, almeno cosi’ pare. Il film e’ godibile, intrigante, ha un ritmo mai blando ma neppure troppo veloce, dipinge una Bologna cupa e marginale, ambientando le scene con piu’ pathos sotto i portici che, per noi italiani, dopo l’omicidio Biagi hanno acquistato un sapore amaro (forse l’unico limite ‘’internazionale’’ del film in questione; chi, all’estero, capira’ questo rimando?), usa gli attori (tutti ottimi) in maniera giusta (la Baraldi e’ una grande scoperta, davvero affascinante), rende bellissimi omaggi al cinema e ad alcuni film basilari (non solo Ultimo tango a Parigi come il titolo indica), riesce a dare uno spessore al finale, apparentemente didascalico, mentre invece apre inquietanti riflessioni sulla verita’, e, come sempre, piazza una colonna sonora davvero rilevante (Pugni chiusi dei Ribelli ti prende alla gola).
Un’ottima prova.
Un’ottima prova.
1 commento:
il libro mi annoiò a morte, (il film un po' meno ma ricordo poco) volevo dire che l'autrice è quella che fa l'orgasmo in Essere donna oggi di Elio, anche se sul libretto il nome è sbagliato. quindi è tipo un mito.
ecco, l'aneddotica è il mio forte.
Mau
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