E' sempre bene ripassare un po' la storia. Il metodo più veloce è sempre consultare Wikipedia: qui le origini della Festa del Primo Maggio. Certo che vedere sindacati che non sono la CGIL che festeggiano questa ricorrenza fa quasi accapponare la pelle. Sembrano diventati organi del governo, pronti ad accettare qualsiasi cosa proponga. La parola "prono" sembra descriverli in maniera perfetta.
Vorrei però parlare di ponti. L'Italia è piena di ponti, soprattutto stradali. I cosiddetti viadotti. Lo spunto me l'ha dato un amico, che in pratica diceva che invece del Ponte sullo Stretto di Messina bisognerebbe sistemare quelli che ci sono, e che quello che è successo a Piacenza è una cosa da "terzo mondo". E' vero. Voglio solo allargare il discorso, e riallacciarmi a quello che si dice sempre. Ne hanno parlato tutti, dopo il terremoto in Abruzzo. In Italia, siamo bravissimi "dopo". Ma prima, mica tanto. E allora, io ho una fissa. Non sono un esperto edile, ma quando vado in giro guardo sempre lo "stato" delle strutture, soprattutto quelle dei viadotti, del cemento in genere. Fateci caso anche voi. Per esperienza (altrui), so che quando si comincia ad intravedere la cosiddetta "armatura", il ferro che, appunto, "arma" il cemento, vuol dire che il cemento comincia ad essere usurato. Date un'occhiata in giro, quando viaggiate.
Ecco, è un po' quello che succede negli impianti industriali. Per le ristrutturazioni, non ci sono soldi nel budget. E allora si aspetta l'anno dopo. O che succeda qualcosa prima. Sta diventando un po' la filosofia attualmente in voga.
Oggi è la Festa dei Lavoratori. Ogni giorno muoiono 2-3 persone sul lavoro. Nessuno nega che a volte, diciamo spesso, è anche colpa dei lavoratori stessi. Io continuo a non crederci (di solito, se uno vuol morire si suicida), ma ammettiamo che esista anche questa possibilità. Ma il resto delle morti?
E allora. Ieri è crollato un ponte. Sul Po'. Il Po', si studia a scuola, è il fiume più lungo d'Italia. Negli ultimi anni tutti si lamentano perchè sta scomparendo, perchè è sempre in secca. Poi, piove tutto l'inverno e un bel giorno fa crollare un ponte. Gli ingegneri studiano per fare i conti, per costruire ponti che resistano a queste evenienze. Anche le evenienze tipo terremoti. Basta costruire le cose "a regola d'arte", si dice. Facciamolo.
5 commenti:
ieri al tg2 si sono sentiti in dovere
di dare spazio, oltre che a cgil,cisl e uil
anche all'ugl (e vabbeh)
e al segretario nazionale della cisal (chiiii????)
come dire: potere ai sindacati gialli
visto allibito.
Carissimo Jumbolo,
sono un amico di lafolle e mi viene un commento di disappunto in merito all'introduzione di questo post. Con il mio lavoro sono spesso a contatto con il sindacato, CISL, CGIL e UIL. Premetto che sono sempre stato tendenzialmente di sinistra, non estrema ma ci siamo capiti. Troppe volte ultimamente sono rimasto sconvolto da quanto il sindacato si sia bevuto il cervello perchè è diventato solo una grande industria che ha come obiettivo fare soldi. Molto demoralizzato in passato mi sono confrontato con alcuni ex sindacalisti di spicco nazionale (erano in prima linea negli anni 60') e con mia sorpresa mi davano ragione. Tanto è vero che in molti si stanno chiedendo se questo sindacato oggi, ha ancora senso. Purtroppo vorrei dire che oggi sono i governi ad essere nelle mani dei sindacati, e per l'italia è un problema. Il costo della spesa pubblica è così anche per colpa loro. Potrei citare molti servizi su Report a tal proposito, non ultimo quello sulla scuola di due domeniche fa e sullo stesso sindacato di quest'autunno. Se ci sarà occasione di vederci grazie al nostro amico magari ci faremo una bella chiacchierata, magari con la pipa in bocca, il fuoco e la notte che porta consiglio eh eh eh
c'è ancora tanta passione nel sindacato,
e tanti attivisti che si danno da
fare con determinazione e impegno.
il problema che sollevi di certo
esiste, ma credo sia sbagliato
generalizzare.
Non a caso cisl-uil-ugl hanno
da poco firmato un accordo filoconfindustriale,
e la cgil non l'ha fatto.
Ciao Piubba, massimo rispetto per il tuo disappunto, e se capita, volentieri la chiacchierata.
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