Cidade dos Homens - di Regina Casé, Fernando Meirelles, Kátia Lund, Paulo Morelli, Paulo Lins, Philippe Barcinski 2002-2005
Giudizio sintetico: imperdibile
Luis Claudío e Uólace sono normali ragazzi brasiliani. Gli piacciono la musica hip-hop, le ragazze, il cibo d'asporto, le scarpe da ginnastica, il surf, perfino la scuola, ogni tanto. Quasi nessuno li conosce con i loro veri nomi: per tutti sono Acerola e Laranjinha. Hanno una particolarità, che li accomuna a diverse centinaia di migliaia di persone: vivono in una favela di Rio de Janeiro, dove le disponibilità economiche sono vicine allo zero, i padri sono inesistenti e la legge viene fatta rispettare dal boss, Madrugadao (cugino di Laranjinha), il cui "esercito" non esita a sparare in testa a chi sgarra. Questa realtà ambientale però, non li rende diversi. Come tutti, Laranjinha il playboy e Acerola il sorridente, sognano una vita migliore, soldi e tante donne, magari lavorando poco. La loro adolescenza non è esattamente delle più facili.
Un'idea: la vita delle persone nelle favelas. Un film: Cidade de Deus (in Italia uscito come City Of God, e ancora oggi ci chiediamo il perchè di questa traduzione), tratto dal libro omonimo di Paulo Lins. Un grande successo, non solo in Brasile. L'idea di fare una serie televisiva con una sorta di spin off, basato sulle vite di due personaggi del film di cui sopra, pare esca dal gruppo formato da Fernando Meirelles e Kátia Lund (i due registi di City Of God), aiutati da Braulio Mantovani (sceneggiatore brasiliano molto esperto, ha lavorato sia a City Of God, sia a Tropa de Elite) e Rosa Amanda Strausz; i due registi dirigono un episodio speciale (Palace II) della serie Brava Gente, altra serie brasiliana, e inseriscono Acerola e Laranjinha nelle avventure della famiglia Messinari. Ecco quindi lo spin off: nasce la serie Cidade dos Homens (che, manco a farlo apposta, da noi viene presentata come City Of Men). Come in una sorta di spirale, dalla serie poi esce anche un film, dal titolo Cidade dos Homens, del quale parleremo fra qualche tempo.
La serie va in onda su Rede Globo tra il 2002 e il 2005, e poi "conquista" il mondo. Episodi da 30 minuti circa, 4 serie, la prima di 4 episodi, le altre 3 di 5 episodi (totale: 19 episodi). Linguaggio della strada, personaggi simpaticissimi nonostante l'ambiente, alcuni spietati, regia nervosa (i registi si alternano, in tutto sono sei, li trovate in alto, accanto al titolo), camera spesso a mano, montaggio serratissimo, fotografia virata su colori opachi, voci off dei due protagonisti (e non solo), inserti sovrascritti, notizie statistiche per dare un'idea di che cosa si sta parlando, split screen, addirittura i protagonisti trasformati in cartoni animati. Situazioni tragiche, comiche, grottesche, spassose, tutte risolte nel giro di mezz'ora. Le vite dei due protagonisti che cambiano poco a poco.
Questa serie è addirittura educativa. Dico sul serio: dovrebbero vederla tutti. Geniale fin dalla sigla, una specie di mondo sul quale sono costruite le case senza intonaco della favela, che gira, e i due protagonisti che fanno finta di correre, rimanendo sul posto, dando l'impressione ottica di girare; sui titoli di coda, accade che i due corrono al contrario. La cosa bella è che le condizioni di vita della favela vengono affrontate senza essere affrontate: esistono, sono così, ed è normale. Ci si adatta, punto. Ma le persone sono identiche a tutte le altre nel mondo: la vita, i sogni, le speranze, le aspirazioni, le delusioni. Non c'è pietismo, ci sono solo storie commoventi, divertenti, strane ma probabilmente reali, soluzioni ingegnose, persone sveglie con sentimenti veri come la felicità, la paura, il rimorso, la voglia di vivere. C'è una citta sterminata sullo sfondo, dove andare da un capo all'altro è un viaggio interminabile; c'è una favela tutta in salita, con le sue regole, e il suo indubbio fascino. Ci sono personaggi fantastici (le sceneggiature sono frutto di un gruppo nutrito di sceneggiatori, che hanno lavorato alla grande), e non parlo solo della faccia da schiaffi di Laranjinha, o di quella impossibile da prendere in antipatia di Acerola. Espeto, Madrugadao, Poderosa, e tutta una serie sterminata di uomini e donne che vengono caratterizzati anche con 30 secondi di apparizione. In Italia è andata in onda su Cult, purtroppo doppiata, e il dvd si trova con sottotitoli inglesi. Vi consiglio caldamente di vederla in portoghese/brasiliano, perchè la musicalità di questa lingua è bellissima e intrigante. Il doppiaggio italiano è assolutamente sconsigliato. Gli attori sono tutti straordinari, ferocemente naturali. Procuratevelo.
Nella foto, Darlan Cunha (Laranjinha) e Douglas Silva (Acerola) con il presidente brasiliano Lula!
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