No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090510

io e i Metallica - capitolo 12






Me lo ricordo perfettamente, come fosse adesso: nel momento esatto in cui misi piede dentro l'arena dove si svolse il Monsters Of Rock italiano del 1991, le casse dell'impianto suonavano Heaven Is A 4 Letter Word dei Bad English. Era il primo pomeriggio, e l'atmosfera era quella di una festa spensierata. Eravamo partiti in un buon numero dal paesello, cosa che sarebbe capitata di nuovo in seguito, soprattutto per i Metallica: ricordo un concerto a Torino al Delle Alpi (1993), per il quale partimmo con una decina di auto. Per un paesone come il nostro, un avvenimento epocale.


Torniamo sul pezzo. I ricordi sono lontani, confusi, ma qualcosa rimane. Aprono i Negazione, verso le 14 e qualcosa, sotto il solleone. Suonano 30 minuti. Ci sarebbe da aprire una parentesi ampia, ma vi rimando a qualcosa di già scritto in passato qui e qui. Probabilmente una buona parte dei presenti, stimati in alcune decine di migliaia, non capiscono. Ma i ragazzi da Torino spaccano. Mezz'ora senza tirare il fiato, un concentrato della loro carriera probabilmente davanti al pubblico più numeroso che abbiano mai avuto. Chi come me li conosce, li segue e li ama, si commuove e si esalta. Nei cortissimi 30 minuti che gli spettano, trovano il tempo di eseguire un pezzo non loro, per rendere omaggio e per dimostrare, se ancora ce n'era bisogno, che il movimento era solidarietà e rispetto: chiudono con Questi anni degli amici Kina (So ancora guardare in alto/e perdermi nel cielo/Mentre vibro assieme ad un torrente...e penso all'acciaio che ci stringe). Vederli su quel palco enorme, liberi di correre da un lato all'altro del palco, mettendo a frutto tutto quello che hanno acquistato con un'esperienza fatta di sudore e tour bus per modo di dire, ha un che di liberatorio. Sarà anche per questo che snobbo completamente i Black Crowes, che vengono dopo di loro. Ebbene si, così andò. La scarsa conoscenza (all'epoca) e l'intolleranza (musicale) che ancora mi portavo dietro, mi portò a cercare cibo e gabinetto nel tempo a loro concesso; ovviamente, per quel che sentii senza troppo guardare, fu un buon concerto il loro. Arrivarono dopo di loro i Queensryche, che avevo già visto, finalmente, dopo anni di apprezzamenti, l'inverno precedente al palasport fiorentino, e suonarono un buon set, ordinati e tecnici come sempre, solo con un genere che già allora stava segnando il passo, dopo anni di buoni dischi.

E quindi, arriva il momento atteso con il set dei Metallica. Senza indugiare, ecco la scaletta, grazie ad una cassetta avuta grazie al fan-club italiano: Intro, Enter Sandman, Creeping Death, Harvester Of Sorrow, Fade To Black, Sad But True, Master Of Puppets, Seek And Destroy, For Whom The Bell Tolls, One, Whiplash, Wherever I May Roam, Last Caress, Am I Evil, Battery. Quasi un greatest hits, che lasciò soddisfatti. I pezzi nuovi, ancora da rodare perfettamente, così come il resto, furono suonati con padronanza, addirittura rallentati (come ebbi a dire nella "puntata" precedente soprattutto a propositi di Sad But True). Scherzi e battute, Whiplash e parte di Seek And Destroy lasciata all'ugola grezza di Jason, tutto come da copione, un copione che ormai ce li faceva sentire (quasi) come noi. Il peggio, commercialmente parlando, doveva venire, durante la promozione del Black Album, più avanti. Ma di questo, ne riparleremo.

Chiudono la serata di festa, di una splendida giornata, i detentori dello scettro del blues elettrico, progenitori dello street rock and roll: gli australiani (per caso?) AC/DC, che ci deliziano con il loro repertorio di grandissime hits e i loro gonfiabili sul palco. Non riesco a togliermi dalla testa la scena del film live a loro dedicato, durante la quale Angus durante una pausa arriva di corsa dietro le quinte e immediatamente gli viene posta la maschera con l'ossigeno, ne respira un po' a pieni polmoni, e poi via, di nuovo sul palco a sgambettare e a creare riff.

Ancora una volta, c'era l'evento e noi eravamo presenti. Ho 25 anni, un lavoro fisso ben retribuito, una band, un programma radiofonico, una ex fidanzata dalla cui rottura sto cercando di riprendermi ancora dopo quasi due anni, e a volte mi chiedo come sarà tra vent'anni. Mi chiedo se correrò ancora dietro alla musica così come faccio adesso.

Attendiamo un tour completo, per quanto riguarda i Metallica, e vediamo cosa riusciranno a combinare nel prossimo futuro. Non bisognerà attendere molto.


continua

3 commenti:

monty ha detto...

Accidenti, mi mancherà questo serial...

Anonimo ha detto...

è sempre bello.

Mau

jumbolo ha detto...

scrivo per voi che mi lusingate
:)