Mondovino – di Jonathan Nossiter 2005
Giudizio sintetico: si può vedere
Certo, c’e’ una teoria complottistica di fondo, come sembra essere inevitabile di questi tempi nei docu-film, una sorta di meccanismo tendente alla globalizzazione, anzi alla ‘’napalizzazione’’ come si dice in Mondovino, neologismo che capirete poi. La teoria pero’ ha basi solide, e in effetti, il momento piu’ interessante del film sara’ quando vi renderete conto che sia Michael Broadbent, responsabile delle aste dei vini alla Christie’s di Londra che il proprietario di un enoteca a Volterra la pensano allo stesso modo.
Dal punto di vista tecnico, girato in digitale con macchina perennemente a mano, risulta un po’ pesante (e’ stato tagliato di circa 30 minuti rispetto alla presentazione a Cannes, e nonostante cio’ dura oltre due ore) soprattutto nella prima parte, oltre ad essere quasi fastidioso a causa della camera a mano, ma ha il pregio di non essere troppo tecnico anche se va piuttosto in profondita’ sia nelle strategie economiche, sia nelle tecniche di preparazione e di invecchiamento dei vini.
Molto belli i momenti con Battista Colombu, produttore sardo di Malvasia, e quelli finali in Argentina.
Molto belli i momenti con Battista Colombu, produttore sardo di Malvasia, e quelli finali in Argentina.
Consigliato, ma andateci riposati.
2 commenti:
Non l'ho visto, dovrei vederlo in quanto ex-appassionato di vino (ora non sopporto più tanto bene l'alcol e quindi mi limito ad assaggiare). Comunque la mia impressione è che fino a qualche anno fa certi produttori potevano chiedere qualsiasi prezzo - rimane famosa la storia dei futures sul Brunello 1997; ora non più (di certo c'entra anche la recessione.
E meno male: una bevanda antica quanto la civiltà, e parte della nostra cultura e tradizione, si stava trasformando in bene di lusso....
è vero, è una annotazione pertinente. devo dire che non è che certi vini siano calati di prezzo eh...
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