No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100531

Dziękuję bardzo - Polonia maggio 2010


Avere amici ovunque è bello. Anche se poi, alla fine, uno come me, che pensa troppo, ha sempre paura di approfittarsene.


Martedì 11 maggio prendo il treno per Roma prestissimo, svegliandomi in ritardo (mio padre fa da taxi per la stazione del paesello), e quindi battendo ogni record di preparazione: in 15 minuti riesco ad andare in bagno, barba (testa compresa) e varie, e a vestirmi. Fortunatamente, per una volta, avevo fatto lo zaino la sera precedente. Cambio a Trastevere, arrivo a Fiumicino con un anticipo da far impallidire il più paranoico degli ansiosi. All'aeroporto, postumi della nube vulcanica, ragazzi pronti per la gita scolastica in Spagna che attendono l'apertura degli aeroporti spagnoli.

Ho già volato con WizzAir, compagnia low cost ungherese in grande spolvero, tutto regolare e si arriva a Varsavia, per la terza volta in 4 anni, Massi e Sylwia hanno appena accompagnato la mamma di Massi proprio al Fryderyk Chopin (come lo scrivono loro), probabilmente ripartirà proprio con l'aereo col quale sono arrivato io. Ci immettiamo nel traffico abbastanza sostenuto di Varsavia, con la loro nuova (usata) Peugeot 305, ed in circa 40 minuti arriviamo a casa, dall'altra parte della città. Comincio subito a rompere i coglioni, perchè non voglio dormire in terra e come anticipato, voglio andare a comprare un materassino. Massi mi porta ad un negozio appositamente, ma dopo pochi metri ci ferma la polizia. Due ragazzi giovani, un uomo e una donna. Massi zoppica ancora in polacco, io assisto e ascolto senza capire quasi niente. Manca un documento. Chiamiamo Sylwia che è rimasta a casa. Arriva a piedi con i documenti, ma da quel che evinco manca ancora qualcosa. Syl fa un po' di sceneggiata per intenerire la poliziotta, poi ad un certo punto colpo di scena, si tocca la pancia e gli fanno vedere qualcosa sul telefonino. Ci mandano via. Andiamo a comprare il materassino (a proposito, il cambio, nonostante la crisi dell'euro, è stra-favorevole) e mi domandano che cosa ho capito.

Alla fine, Sylwia è incinta. Notizione. E io ho un comodo materassino per dormire, che in Italia sarebbe costato almeno almeno 20 euro, e qui non arriva a 10.

Un po' di spesa, si chiacchiera, si cena in casa e si guarda un film. Il tempo è buono, la temperatura gradevole.


Mercoledì 12 maggio ci si alza tranquilli e con Massi si esce a fare un giro a piedi, dopo colazione. Fa caldo, attraversiamo uno dei ponti sulla Vistola, ma non arriviamo in centro, e verso mezzogiorno ci viene addirittura voglia di una birra. Ce la beviamo proprio sulle rive del fiume, mentre alcuni conoscenti di Massi, che sono lì affaccendati sulla barka dove l'anno precedente si è svolto una sorta di festival al quale i miei amici hanno partecipato attivamente, lo salutano (compreso il cognato), mentre io guardo il mio ponte preferito, quello dove passano i trenini tutti colorati che mi riportano all'infanzia e al plastico con, appunto, trenini e gallerie in scala. Torniamo verso casa, per pranzare un po' alla latina, nel senso dell'orario, dopo di che facciamo un po' di melina fino all'ora di uscire per il primo concerto per il quale sono qui.

Andiamo in centro con i mezzi, mentre fa buio. Arriviamo al Pałac Kultury i Nauki, il Palazzo della Cultura e della Scienza, un punto di riferimento della città, e ci mangiamo uno Zapiekanki prima di entrare al Café Kulturalna, proprio al piano terra del Palazzo.

Dopo il concerto, contenti e ridanciani, prendiamo un taxi per tornare a casa. Mentre eravamo dentro ha piovuto, me n'ero accorto guardando fuori da una delle finestre del Kulturalna, cercando di togliere per un attimo gli occhi di dosso da Basia, ma non ci credevo; invece è proprio così. Abbiamo fatto due chiacchiere sia con Basia, sia con la sua musicista/corista Holly. Domani si va a Cracovia.


Giovedi 13 tra una cosa e un'altra partiamo verso le 11 abbondanti. La novità è che, in conseguenza della mancata multa del primo giorno, devo guidare io, per sicurezza, visto che Massi ha smarrito la patente durante il loro viaggio in Thailandia e Myanmar. Solo per uscire dalla città, in direzione Cracovia, ci vuole un'ora piena. Fortunatamente non abbiamo fretta, e l'atmosfera in auto è allegra. Lingua ufficiale inglese, anche se a volte io e Massi ci facciamo prendere la mano dall'italiano, e naturalmente Massi e Sylwia ogni tanto dialogano in polacco. Giornata bella e calda, pure troppo. Dopo un tratto autostradale, la cosa si fa un po' più complessa. La battuta che mi viene da fare è "strade sudamericane con traffico europeo". All'altezza di Radom, un'altra ora per bypassare la città, e senza entrare in centro, ovviamente. Dopo un po', cerchiamo un posto a lato della strada, ma abbastanza verde per un pic-nic. In Polonia non è un problema, e così mangiamo. La strada è ancora lunga. Durante il viaggio, Sylwia risolve il problema del pernottamento, e sceglie un appartamento in un palazzo praticamente nel centro di Cracovia, in via di ristrutturazione a scopi turistici. Entriamo in città tramite una strettoia piena di lavori, ci immettiamo su quella che presumo essere la porta d'ingresso principale, e il traffico si fa prepotente. Per passare un ponte che scopriremo essere proprio uno degli accessi principali, ci vuole una mezz'ora buona. Ci dirigiamo verso il centro alla ricerca di un parcheggio vicino al "nostro" appartamento, sono le 17 abbondanti. Decidiamo di parcheggiare non vicinissimo, anche perchè ci è impossibile entrare nella zona, ed andare a piedi. Troviamo l'indirizzo ed aspettiamo il tipo che ci darà le chiavi. L'appartamento è molto carino e ben rifinito, c'è un angolo cucina, una camera, un letto nel soggiorno/cucina e, sempre in questa stanza, il bagno, un bagno di alto livello. Ne approfitto subito per farmi una doccia, poi usciamo per un giro. Cerchiamo i biglietti ma non li troviamo. Ad ogni modo, non sarà di certo un problema: anche ieri sera il locale era abbastanza pieno, ma soprattutto perchè piccolo. Arriviamo in una piazza dove ci sono tutta una serie di banchetti fissi e mobili, e ci mangiamo qualcosa. Sono quasi le 20, e qui i concerti cominciano presto. Subito dopo ci dividiamo, io e Massi prendiamo un taxi per il luogo del concerto, Sylwia si incontrerà con degli amici, ci ritroviamo più tardi.

Dopo il concerto, è quasi mezzanotte, torniamo verso l'appartamento ancora in taxi. Abbiamo salutato tutti, Basia sembrava colpita dalla nostra cortesia e dal nostro interessamento. Io non sono mai stato così interessato a conoscere i musicisti che mi piacciono, forse perchè sempre impaurito da una delusione, ma questa volta devo dire che l'amore per la sua musica ha acquisito una dimensione superiore, dopo due brevi chiacchierate in queste due serate polacche. Mi ha decisamente stregato come persona, semplice, pragmatica, alla mano, per niente piena di sé, sorridente e neppure così timida come mi sarei atteso. Cose che ad uno come me, esteta a discorsi, fanno dimenticare l'aspetto fisico non da pin-up.

Il taxi ci lascia non esattamente vicini. Ci avviamo verso l'appartamento in mezzo ad un sacco di giovani che sfruttano il venerdì sera. Cracovia ci appare come una cittadina viva e pulsante. Siamo ancora più euforici della sera prima, e Massi, come gli compete, scherza sul mio tentativo delicato ma diretto di intrecciare una conoscenza approfondita con Basia.

Alla fine però siamo stanchi, aspettiamo Sylwia sul portone del palazzo, salutiamo l'amico col quale ha passato la serata, e ce ne andiamo a dormire.


Venerdì 14 io mi sveglio presto, mi faccio la terza doccia dell'appartamento, e mi metto a guardare i canali polacchi alla tv, la coppia si sveglia pigramente. Siamo già passibili di multa, rispetto al pagamento di parcheggio che abbiamo fatto per l'auto. Decidiamo di andare a controllare, e abbiamo preso effettivamente una multa. Ma, e questo è uno dei leitmotiv delle nostre chiacchiere, che la vita qui costi meno si vede anche dall'importo delle multe. Decidiamo che è presto, togliamo la multa, che sarà pagata poi, rinnoviamo il tagliando a pagamento per il parcheggio, e ce ne andiamo in giro, nonostante ormai da un po', una pioggerellina che definirei inglese, stia cadendo giù. Prima torniamo nella piazza chiamiamola del mercato, dove abbiamo cenato la sera precedente, e prendiamo qualcosa in un caffè. Mentre sorseggio un buon cappuccino, stacco un poster delle due date polacche di Basia da una porta del locale. Sfogliamo delle riviste. Andiamo a vedere il famoso castello, poi ci fermiamo a prendere un ulteriore cappuccino (un primo lo avevamo già gustato prima) in un caffé caratteristico. Mentre stiamo parlando, vedo entrare Paula, di Paula i Karol, i supporter di Basia. La salutiamo, anche se lei non capisce immediatamente, ma dopo che le spieghiamo che l'abbiamo vista due volte in due giorni (Massi 3, visto che insieme a Sylwia e a Gosia, la sua insegnante di polacco, ha visto Basia al Kulturalna nel dicembre 2009, e anche in quella occasione, Paula i Karol erano di supporto) si mostra felice e si ferma per qualche minuto a scambiare due parole. Scopriamo che, come avevamo già intuito grazie al polacco di Massi, Paula è nata in Canada, da famiglia originaria polacca, poi è venuta in Polonia, ma non conosceva Basia Bulat: l'ha conosciuta al momento del tour dell'inverno 2009, quando ha annunciato le due date polacche, e loro si sono proposti come supporter band, vista la vicinanza di generi. Igor, che scopriamo essere qualcosa tipo direttore artistico del Kulturalna, ovviamente ha influito sulla scelta. La salutiamo quando l'amica che l'aspetta nello stesso caffè la chiama al telefono, evidentemente è in un'altra sala. Il cappuccino qua è migliore del precedente, sottolineo. Ci avviamo verso l'auto, cercando di evitare un'altra multa, e ci mettiamo in viaggio che sono quasi le 14. Non abbiamo fretta, ed essendo venerdi in teoria dovremmo andare in direzione opposta ai grandi flussi di traffico. Cerco di mantenere una velocità rispettosa dei limiti, e di risparmiare pure carburante, di goderci il viaggio senza fretta. La pioggia ci raggiunge, e ci sono momenti di acquazzone. Ci fermiamo a Chęciny, una cittadina piuttosto piccola dove c'è però un interessante castello risalente al medio evo. Non c'è nessuno, a parte il posteggiatore e il guardiano, che ci apre il castello. La pioggia si è interrotta, ma per salire al castello c'è del fango (e un po' di strada da fare a piedi), ma c'è un vento gelido, che si fa sentire soprattutto in cima alla torre più alta. In basso la chiesa della cittadina, nel bel mezzo della funzione domenicale, si sentono i cori. Visita comunque interessante. Ripartiamo a velocità di crociera, e dopo un altro po' di strada ci fermiamo a mangiare lungo la strada. Quando Sylwia dormicchia, naturalmente io e Massi spariamo cazzate. Quando è sveglia si parla un po' di tutto: mi ricordo una domanda precisa su tutti i tipi di tasse che paghiamo in Italia. Verso le 20 siamo ad un centinaio di chilometri da casa. La pioggia si rifà sentire in maniera importante, e quando cala la luce del sole noto che, forse per colpa mia, forse per colpa dei fari, l'illuminazione non è perfetta. In effetti il traffico in entrata per Varsavia non è sostenuto, ma qualcosa c'è. Alla fine, siamo a casa che sono quasi le 22. Il tempo di mangiare qualcosa, e poi crolliamo a dormire. C'è però una sorpresa: in nostra assenza, il gatto Bruce ha probabilmente forato il materassino dove dormo. Bastardo. Proviamo una riparazione di fortuna, rigonfiamo il materassino, domattina se sono in terra ne compro un altro.


Sabato 15 mi sveglio praticamente in terra. Io e Massi usciamo per qualche commissione, io faccio da autista, e mi tocca confrontarmi con la guida davvero aggressiva dei polacchi. Massi deve andare al Mac-store, non ci sono mai entrato, ed è proprio un altro mondo. Compriamo un altro materassino per me, passiamo da un amico per un carica-batteria da pc. Rientriamo in casa dopo un po' di spesa, il cielo è quasi color piombo, lo guardo dal terrazzino al primo piano, dietro le inferriate, e mi scopro triste. Non riesco ad ascoltare i pezzi di Basia, non riesco ad ascoltare canzoni che parlano di storie d'amore. Mi sembra di essere un adolescente. I due amici se ne accorgono, e dopo pranzo esce un'idea per fare qualcosa di diverso, per pensare ad altro: un giro verso il lago Zegrzynski (in italiano Zegrze), che poi è un'ansa del fiume Narew (ingrandita da una diga costruita nel 1963). Un bel posto, e la giornata, non più piovosa, aiuta. Dopo un primo stop dal lato che guarda Varsavia, facciamo un'altra fermata a Serock, un paesone dall'altro lato. Un luogo carino, tranquillo, dove capisco che la coppia ha intenzione di trovare casa, lontani dal caos della capitale. Sono felice di prendere parte in qualche modo a questa loro voglia di cambiamento. Facciamo un bel giro passeggiando per una delle strade più interessanti, dando un'occhiata alle proprietà in vendita, ai terreni, appuntando numeri di telefono, progettando cose e sparando naturalmente cazzate. Per tornare indietro facciamo un'altra strada, un rettilineo incredibile per arrivare a Wyszków, per poi tornare indietro con un tratto agile di autostrada. Ascoltiamo Eska Rock, una radio che è una sorta di Rock FM polacca, e alla fine il morale mio va un po' meglio. Ceniamo, e Sylwia è stanca, dice a noi di uscire, che lei rimarrà in casa. C'è una sorta di notte bianca a Varsavia, quindi andiamo in giro a vedere che cosa offre.

A dire il vero, non è che siamo convinti di qualcosa in particolare. Abbiamo voglia di girare a vuoto. Entriamo in un paio di locali, e ci basta vedere gente. Saliamo su un autobus gratis, scendiamo poco dopo senza neppure passare il ponte sulla Vistola (Wisla in polacco), e torniamo indietro alla ricerca di non so cosa. Mentre camminiamo sul marciapiede, sento qualcuno che chiama Massi. E' Gosia, l'insegnante di polacco (che io non conosco ancora) con un'amica. Anche loro in giro, insieme ad altre due amiche e due amici. Ci uniamo a loro, girando un po' a vuoto, poi infilandoci in un locale carino dove ci mettiamo a sedere e dove le ragazze mi convincono a provare una birra al miele. Cominciamo a parlare, ed io faccio una partenza rischiosissima dicendo che hanno avuto fortuna a veder morire la loro classe dirigente (il disastro aereo di Smolensk dell'aprile scorso), e qui una delle amiche di Gosia si infervora. Rincaro la dose, intuendo essere lei un'elettrice del fratello del defunto presidente (tenete conto che alle prossime elezioni, i polacchi dovranno scegliere tra il gemello rimasto vivo dei Kaczynski, che potremmo descrivere come un mix tra Bossi e un post-fascista, e l'attuale Presidente Komorowski, una sorta di Casini polacco), dichiarando di essere comunista. La discussione si anima, e per qualche istante interviene pure uno dei ragazzi. Alla fine, sfoderando tutta la democristianità italiana, che è dentro ognuno di noi, Massi mi rivela (dopo) che quando vado al bagno la ragazza che si era più di tutti infervorata gli dice "ma non è mica comunista!". Ad ogni modo, la discussione è interessante. Si capisce che il punto di vista con cui si guarda il mondo da qui, è molto diverso. Ed è pure normale, penso io. L'importante è ascoltare, anche se dopo aver sparato alto all'inizio. Dopo un po' la compagnia si scioglie, e rimaniamo io e Massi. Iniziamo a fare la spola tra un negozio che vende birra e alcolici aperto 24 ore, dove lavorano due ragazze carine, e un kebabbaro, dove ovviamente col nostro fare demenziale riusciamo a far sorridere qualche persona in coda. A quest'ora della notte si fanno comunque sempre incontri particolari. Come quando un tipo ci invita a spostarci di qualche metro mentre stiamo bevendo fuori dal negozio di bevande, ma con una gentilezza estrema: in effetti, in Polonia non sarebbe permesso bere alcolici all'aperto. Almeno, così ho capito.

Alla fine siamo stremati, e il kebabbaro ha chiuso, e si sa, quando chiude anche il kebabbaro, è l'ora di andare a dormire ovunque. Prendiamo un taxi anche se siamo vicini, e svengo sul nuovo materassino, tanto che la mattina dopo non riuscirò a ricordare come ho fatto a spogliarmi.


Domenica 16 è sempre una giornata uggiosa, ma la sensazione preponderante è quella di un dopo sbornia colossale. Rimango per alcune ore con la voglia di vomitare da un momento all'altro, e una passeggiata per il quartiere di Praga è un toccasana fantastico. Il quartiere ha il suo fascino decadente, e questo lo so già dall'agosto scorso quando venni qua per la seconda volta, e i palazzi che cadono a pezzi, con i panni stesi fuori e gli intonaci inesistenti hanno il suo perchè, nonostante il cielo grigio. Ci divertiamo ad immaginare quanto costerà un loft qua tra qualche anno, quando diventerà un quartiere trendy-radical-chic. Ovviamente, quando ci avviciniamo alla chiesa tutto cambia improvvisamente e come per magia. Giardini curati, case nuove. Incredibile. Alla fine, mi sento meglio, e mi viene fame. Rientriamo, non prima di aver fatto la spesa al minimarket vicino casa, dove ormai abbiamo una certa dimestichezza (Massi sicuramente, io di certo no, ma mi piace crederci), mangiamo, dopo di che ci lanciamo in una delle nostre classiche maratone cinematografiche, fino all'ora di dormire, ora nella quale ci spariamo un film polacco d'epoca, che riusciamo a terminare con un occhio chiuso e uno aperto.


Lunedì 17 ci si alza di buon'ora, io, che sono notoriamente ansiogeno-paranoico quando ho una partenza, ci prepariamo ed andiamo all'aeroporto. Facciamo colazione, saluto Sylwia, Massi mi accompagna fino ai controlli, e concludiamo tutto con una risata. Ci vedremo presto, sicuramente.


Nella foto di Massi: io e Sylwia al castello di Chęciny

Seguirà recensione dei due concerti di Basia Bulat

9 commenti:

massi ha detto...

tutto bellissimo, letto col sorriso e la lacrima.
una nota. i polachi dovranno scegliere tra l'ex primo ministro Jarosław Kaczynski (odiato e cacciato alle scorse elezioni governative del 2007, ma ora in grande spolvero nazional/populista e gemello del defunto Lech, ex presidente) e tra l'attuale presidente Bronisław Komorowski, salito alla carica in quanto "Marszałek Sejmu" (praticamente il presidente del Senato) dopo la morte del presidente in carica LEch Kaczynski.
Kaczynski e' l'esponente di spicco di Prawo i Sprawiedliwość (PiS) partito cattolico di destra, nazional-conservatore ramo secessionista della vecchia defunta Solidarność che il PiS stesso ha contribuito ad affossare.
Komorowski si presenta con il partito Platforma Obywatelska (PO), formazione cattolica di centro-destra, liberal conservatore in carica al governo col primo ministro Donald Tusk (che perse alle elezioni presidenziali contro il gemello Lech, ma vinse con un plebiscito alle governative due anni dopo contro Jarosław).
Poi ci sono altri candidati di partiti minori, la sparuta sinistra di SLD, gli agricoltori di Samoobrona (una specie di Lega Nord polacca), e altre non pervenuti.

jumbolo ha detto...

correggo, grazie!

Anonimo ha detto...

Chi ti ha detto che Kaczyński e' odiato in Polonia? Vedrai che vincera lui e maggior parte del popolo polacco sara contento.
Saluti dalla Polonia

jumbolo ha detto...

Caro Saluti dalla Polonia, Massi ti risponderà sicuramente da sé, ma forse hai letto male.
massi ha scritto di Kaczyński che è stato "odiato e cacciato alle scorse elezioni governative del 2007, ma ora in grande spolvero".
Rilevando che ha perso le elezioni del 2007. Tutto qui.
Il resto del tuo discorso è piuttosto elementare: è chiaro che se vincesse, la maggior parte del popolo polacco sarà contento, visto che l'avrà votato. A dire il vero bisognerebbe vedere la percentuale dei votanti. E' un po' come quando Silvio in Italia dice che la maggioranza degli italiani gli ha dato mandato di dirigere il paese: in realtà, con un 30% di astensionismo tra gli aventi diritto al voto, avendo lui un 40% del 70%, non è che sia esattamente la maggioranza degli italiani....comunque auguri per le prossime elezioni polacche!

Massi ha detto...

Ciao, Anonimo Polacco, parlando con molte persone qui a Varsavia e rileggendo gli articoli dell'epoca, ne ho dedotto che la vittoria di Tusk alle elezioni del 2007 sia stata una specie di chiamata alle urne di tutta una grossa fetta di popolazione polacca stanca della politica di Prawo i Sprawiedliwość. (Qualcosa che a noi italiani è mancato alle scorse elezioni politiche, assieme ad una sinistra decente.)
L'affluenza alle urne (55%) fu la più alta dalla fine del comunismo e Kaczyński ottenne il 30% circa, che a conti fatti diventa circa il 15% di tutta la popolazione polacca. Non certo la maggior parte.
Ad ogni modo la politica dei gemelli è sempre stata populista, euroscettica, intollerante e xenofoba e cattodipendente, se Kaczyński vincesse, personalmente ritengo sarebbe un giorno molto buio per la Polonia.
Poi questo non significa che Komorowski sia un genio o un grande uomo politico. La scelta a conti fatti è tra un candidato cattolico conservatore di destra, e un candidato cattolico conservatore di centro-destra, se questa la si può chiamare scelta...
Saluti da un'altra polonia.

Anonimo ha detto...

Caro Massi, vorei dirti, che non condivido assolutamente questo che hai scritto su Kaczynski. Maggior parte dei miei cittadini e gia stanca da stile della politica presentata da PO e vogliono i cambiamenti. Come straniero rispetto Italia e non mi permetterei mai comentare la politica italiana, e scrivere che per qualche motivo sara un giorno molto buio per Italia, pero dalle tue parole vedo che italiani non hanno quel problema. Saluti dalla Polonia

Anonimo ha detto...

Caro Massi, vorei dirti, che non condivido assolutamente questo che hai scritto su Kaczynski. Maggior parte dei miei cittadini e gia stanca da stile della politica presentata da PO e vogliono i cambiamenti. Come straniero rispetto Italia e non mi permetterei mai comentare la politica italiana, e scrivere che per qualche motivo sara un giorno molto buio per Italia, pero dalle tue parole vedo che italiani non hanno quel problema. Saluti dalla Polonia

massi ha detto...

Vedi Anonimo (come ti chiami? c'è più gusto a discutere avendo almeno un nome a cui rivolgersi).
Vivo da un anno in Polonia e non ho l'impressione di una grossa stanchezza per la politica di PO, poi magari mi sbaglio. Ti ripeto personalmente non ritengo che PO sia la miglior scelta (non apprezzo molto i partiti democristiani, preferirei qualcosa più a sinistra), e che Komorwski sia il miglior candidato possibile. Se i polacchi vorranno un cambiamento, che sia, se questo cambiamento deve essere Jarosław Kaczynski e PiS, allora spero di no. Sarebbe tutto, tranne che un cambiamento, direi una regressione, dopo averlo cacciato da primo ministro, lo si elegge presidente? Non mi sembra la cosa più saggia. Se si vuole voltare pagina va benissimo, non mi sembra però Kaczyński l'emblema del cambiamento.
Io sono un "Europeista" convinto, e ritengo che pur mantenendo le identità nazionali, una maggiore coesione e condivisione tra gli stati europei non possa che essere un valore. Restare fuori dall'Europa adesso, credo che sia un suicidio politico ed economico, per questo penso che la salita al potere di Kaczyński sarebbe un danno per la Polonia.
Non si tratta di rispetto per un paese, ma del sacrosanto diritto di esprimere le proprie idee, io ho il diritto di avere la mia opinione su qualsiasi politica che sia italiana, polacca o islandese. Oltretutto vivendo in questo paese, mi pare addirittura doveroso cercare di farmi un idea di quello che succede, di che tipo di paese si sta preparando per la mia famiglia. Preferiresti che mi comportassi da immigrato che arriva, lavora, manda tutti i soldi a casa, sta zitto e non si cura di nulla? Probabilmente no, però se oso dire qualcosa sul tuo paese allora non sono rispettoso. Il tuo pensiero mi pare perfettamente in linea con quello del tuo candidato: la Polonia per i polacchi. Ovviamente non sono per niente d'accordo. E poi scusa, se la pensi così, cosa ci fai fuori dalla Polonia?
Come straniero rispetto il tuo paese e cerco per quello che posso di renderlo un posto migliore. Secondo te cosa dovrei fare? Stare zitto e accettare le decisioni senza nemmeno commentarle perchè non sono polacco? Cosa sono un cittadino di serie B? Scusami, ma è questo modo di pensare che mi pare irrispettoso per la Polonia e la sua storia.

jumbolo ha detto...

ad ogni modo ottima previsione...
:))