No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100517

(danni) collaterali


Collateral - di Michael Mann 2004


Giudizio sintetico: da vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: ganzo!


Los Angeles, tutto nel turno di notte di un tassista amante della precisione, buono di cuore, forse fin troppo; nella prima corsa porta una bella donna avvocato, che da quanto rimane colpita dalla sua bontà d'animo gli lascia il numero di telefono e lo invita a chiamarla, poi viene in pratica preso in ostaggio da un killer spietato che deve far fuori cinque persone in quella notte, e ha bisogno di un mezzo di trasporto a sua disposizione.


Se su due piedi fa un po' ridere l'idea di un killer che "lavora" come uno con la lista della spesa, o come con una serie di commissioni, tutto il resto del film è ottimo.

Suggestive le riprese in digitale della notte di LA, magistrali sia le inquadrature dall'alto, sia delle scene d'azione, la scelta delle musiche; molto buone le interpretazioni sia degli interpreti principali (Cruise, Foxx, Pinkett-Smith), sia dei co-protagonisti (Ruffalo, Bardem), intrigante il dualismo psicologico Killer/Tassista; nonostante lotti per conservare una sua moralità fino al ridicolo (vedi quando ammanetta il poliziotto dopo l'incidente provocato volontariamente), Max il tassista riesce a prendere di petto la vita solo grazie agli "insegnamenti" di Vincent il killer; non a caso, nei momenti topici usa due frasi di Vincent.

Da ricordare la scena che pare uno stand-by, il taxi fermo, una coppia di coyotes che attraversano la strada, i volti dei protagonisti che si mischiano ai riflessi delle luci della città sui finestrini, "Shadow On The Sun" degli Audioslave che parte prima della scena della sparatoria nella discoteca, per poi riprendere a "macello" ultimato.

Un film molto convincente.

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