Il primo lunedì del mondo - Virginiana Miller (2010)
La domanda da porsi è questa: perchè i Baustelle e non i livornesi Virginiana Miller? La risposta, come diceva Quelo, "è dentro di te epperò è sbajata". Non voglio approfondire o andare oltre. Conosco i VM da prima ancora che incidessero dischi, e non sono mai stati "la mia tazza di té" (o "la mia tazza di teologia", come dicono in un testo di questo ultimo disco), ma hanno sempre fatto musica onesta e piacevole, stanno dalle parti di Benvegnù e di Giorgio Canali, con forti influenze post-dark britanniche, ed in questo nuovo disco propongono una manciata di belle canzoni, Il Presidente, Lunedì, L'angelo necessario, Oggetto piccolo (a), per citare quelle che mi hanno colpito di più, giocando con l'italiano (ma il pezzo d'apertura, Frequent Flyer, è in inglese ma non solo) nei testi, e convincendo musicalmente. Largo uso dei fiati negli arrangiamenti, ma le chitarre sono rock e pure un po' shoegaze.
Per la cronaca, questo è il loro quinto disco.
1 commento:
è proprio un bel disco, con alcuni picchi notevoli. io a loro voglio bene e li supporterò sempre però capisco perchè loro no e i Baustelle sì. è una questione di estetica, di musica che si vede, anche. di uscire dagli schemi ogni tanto anche con una certa boria per poi ritornare classici.
i Baustelle hanno arrangiamenti che i VM con tutto il bene si sognano e il carisma di Bianconi è qualcosa di unico, oggi, che ti fa sfondare la barriera dell'appassionato.
Le nevrosi di Canali non le sento, Benvegnù sì. il suo romanticismo ricercato, quello sì.
comuqune viva Virginiana.
la mia domanda sarebbe invece perchè loro no e i Perturbazione sì?
Mau
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