In quanto sostenitore della meritocrazia, oltre che cittadino onorario argentino, mi fa un po' male vedere i Los Natas ridotti a suonare in queste condizioni. Il Ceser di Viareggio è un centro di salute mentale, che se ho capito bene è alloggiato in una struttura che ospita pure una scuola (elementare, forse, ma prendete la notizia con le molle). Ha sede qui pure l'associazione che ha contribuito ad organizzare la giornata, che prevedeva pure un contest di skate. Suonano alcune band locali, prima degli argentini, ce ne vediamo un paio senza che si presentino o che si riesca ad intuire se lo fanno. Il luogo preposto è una palestra, con gli attrezzi ammassati dietro il palco e coperti da lenzuoli bianchi, il suddetto palco è quasi inesistente, così come l'impianto luci (non c'è, e lo testimonia la foto che ho scattato). Apprezziamo l'intenzione e la buona volontà, ma il tutto mette una certa tristezza.
Detto questo, il trio sudamericano non si fa problemi e suona per neppure un'ora davanti ad una trentina di persone che, almeno questo, apprezzano visibilmente, senza però scaldarsi troppo. Potete comprendere anche voi che non sia facile esprimersi al meglio in condizioni del genere, ma qui si vede l'esperienza. Il concerto che ne esce è pressoché perfetto a livello di suoni, un po' meno a livello di trasporto: se lo confronto a quello di quasi due anni fa al Buridda di Genova, la distanza si misura in anni luce. Ed è un peccato.
Incentrato quasi tutto, ovviamente, sui pezzi dell'ultimo disco Nuevo Orden de la Libertad, e coadiuvato dalla proiezione di un dvd della band stessa, piuttosto psichedelico, dimostra ugualmente la grandezza universalmente sottostimata di questa band.
Peccato davvero, ma onore lo stesso ai Los Natas.
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