No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100531

Land Of Plenty


La terra dell'abbondanza - di Wim Wenders 2004


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: pallosetto


Un reduce del Vietnam, ne porta ancora "tracce" addosso, grazie all'agente "Orange", dopo l'11 settembre si autorecluta per sorvegliare la sua città, Los Angeles, e proteggerla dal pericolo arabo; sua nipote, cresciuta in Africa dai genitori, missionaria (come i genitori), torna a L.A. anche per incontrare lo zio e recapitargli una lettera da parte della madre defunta, la sorella di lui.


Wenders si interroga sul dopo 11 settembre 2001, ma nonostante la maestria del regista, il film risulta noioso, per niente un capolavoro. La figura del reduce è grottesca, e anche se ammettiamo che gente del genere esiste, non pare l'esempio migliore da contrapporre ad una missionaria che cerca il perchè dell'odio, e tende ad amare tutto il prossimo. Non per niente, il punto più alto del film è il finale, poetico e riflessivo, dove il reduce abbandona le sue paranoie e si lascia guidare dal cuore della ragazza in un percorso doloroso ma profondo (anche se, confrontato al resto del film, dura pochissimo).

Bella la colonna sonora, un po' rufiana, e le riprese "desertiche" che ci riportano alla mente "Paris, Texas".

Insistita l'autocitazione di "Million Dollar Hotel".

Bisogna ammettere però, che Wenders ha il pregio di illustrarci Los Angeles "dal basso", come forse ancora nessuno ce l'aveva mostrata, e senza spettacolarizzarla.

Michelle Williams è deliziosa, ci ricorda un po' Scarlett Johansson.

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