No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100507

les choristes


Les choristes - I ragazzi del coro - di Christophe Barratier 2004


Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: bellino, però pare d'avello già visto


USA, oggi, Pierre, un famoso direttore d'orchestra viene avvertito che sua madre è morta; Pierre torna in Francia, suo paese d'origine, per il funerale. Dopo il funerale, si presenta a casa sua Pépinot, un uomo che ha passato parte della sua infanzia con lui in un collegio per ragazzi difficili, molto simile ad un riformatorio, per consegnargli il diario del loro vecchio "sorvegliante", Clément Mathieu. Grazie a lui, che ha intuito il suo talento, Pierre si è avvicinato alla musica, finchè è diventata la sua vita.

Inizia un lungo flashback che li riporta al 1949.


Ispirato a "La cage aux rossignols" del 1945, il film diretto dal debuttante Barratier (che concorrerà agli Oscar per la Francia) sfrutta il meccanismo narrativo de "L'attimo fuggente" (già sfruttato, ad esempio, da "Mona Lisa Smile" al femminile, con risultati discutibili, nonostante la presenza di Julia Roberts, e senz'altro inferiore all'originale), appesantendo alcuni elementi: l'insegnante è uno sfigato, gli allievi sono poco più che bambini, spesso orfani, provenienti da famiglie povere, abituati alla violenza e trattati dispoticamente dall'odioso direttore Rachin, l'ambientazione è l'immediato dopoguerra, quindi poverissimo.

Nonostante questo, il film risulta leggero; le recitazioni, sempre confrontate a "L'attimo fuggente", sono più asciutte (e comunque tutte buone; i ragazzi sono tutti attori non professionisti), la faccia simpatica di Gérard Jugnot (lo ricordiamo in "Monsieur Batignole") aiuta a parteggiare da subito per l'insegnante, per cui il film non risulta mieloso, cerca poco la lacrima facile. La trama però, risulta piuttosto prevedibile.

Un film anche utile, in tempi di discussioni sulla scuola, che ci ricorda l'importanza dell'educazione e della passione degli insegnanti; i riferimenti velati alla pedofilia, ben distribuiti e mai pesanti, ci avvertono, purtroppo, che il problema è annoso.

Onesto, godibile, toccante; di certo, non originale.

Nessun commento: