Superelasticbubbleplastic, 1/10/2005, Jux Tap, Sarzana (SP)
Sono proprio curioso di vedere all’opera il terzetto di Mantova; il disco d’esordio, “The Swindler”, è un concentrato di energia rock’n’roll, ci potresti caricare una pila. C’è anche da vedere come risponderà il locale, e il pubblico. Già nell’occasione del concerto di Antony And The Johnsons c’era qualcosa che non andava, stasera la musica sarà senz’altro più dura, e i frequentatori abituali chissà come reagiranno. La risposta poco dopo le 23,15: sotto il palco (chiamarlo palco è un complimento grande) si e no una ventina di persone, il resto dei presenti abbarbicati agli sgabelli e ai tavolini. Con la giusta dose di ironia il cantante/chitarrista si presenta con un “Buon appetito” che sa di sfottò. Ci sta.
Si parte forte con un breve intro strumentale e la doppietta al fulmicotone Double Party/I Can’t Sleep And I Note You(Wake Up!) che mette subito le cose in chiaro. Suoni tesi, nervosi, batterista che picchia duro e non rinuncia alla tecnica, basso super-distorto a far da contrappunto, il bassista assorto, sembra stare mentalmente da un’altra parte, chitarra rock’n’roll noisy e cantanto urlato ma ben fatto. Poche pause, qualche battuta tra un pezzo e l’altro. Ruvida My Emotional Friend, bluesy Sisters. Tutti i pezzi di “The Swindler”, più qualche pezzo nuovo. La ventina di spettatori che ha fatto lo sforzo di avvicinarsi al palco è assorta. Unica pecca, un’ombra di ripetitività nei pezzi sostenuti, soprattutto a livello di drumming. Torrida Come With U.S., che conduce alla fine in un delirio rumoristico/cacofonico. 50 minuti scarsi, ma di grande intensità; inoltre, c’è la conferma della validità live di una band autrice di un promettente debutto. Italiana, per giunta.
Si parte forte con un breve intro strumentale e la doppietta al fulmicotone Double Party/I Can’t Sleep And I Note You(Wake Up!) che mette subito le cose in chiaro. Suoni tesi, nervosi, batterista che picchia duro e non rinuncia alla tecnica, basso super-distorto a far da contrappunto, il bassista assorto, sembra stare mentalmente da un’altra parte, chitarra rock’n’roll noisy e cantanto urlato ma ben fatto. Poche pause, qualche battuta tra un pezzo e l’altro. Ruvida My Emotional Friend, bluesy Sisters. Tutti i pezzi di “The Swindler”, più qualche pezzo nuovo. La ventina di spettatori che ha fatto lo sforzo di avvicinarsi al palco è assorta. Unica pecca, un’ombra di ripetitività nei pezzi sostenuti, soprattutto a livello di drumming. Torrida Come With U.S., che conduce alla fine in un delirio rumoristico/cacofonico. 50 minuti scarsi, ma di grande intensità; inoltre, c’è la conferma della validità live di una band autrice di un promettente debutto. Italiana, per giunta.
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