No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20101229

ti stimo molto


Volevo solo dormirle addosso – di Eugenio Cappuccio (2004)


Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: ganzetto


Marco Pressi è un giovane in carriera in una multinazionale. Fa il motivatore delle risorse umane, e lo fa bene. Ma l’azienda per la quale lavora, iniziando uno degli interminabili cicli di ristrutturazione, lo promuove a capo della gestione del personale e gli chiede di "liberarsi" di 25 persone in meno di 3 mesi, senza problemi col sindacato, con un budget relativamente basso, e senza compromettere il clima aziendale. Premio, un ricco bonus. La vita privata di Pressi, già incasinata, diventa una barzelletta, amplificata dal suo carattere caustico. Da beniamino di tutti diventa odiato, una sorta di nemico pubblico numero 1. Alla fine, il target è raggiunto, ma a quale prezzo?

Cappuccio, già co-regista dell’ottimo indipendente Il Caricatore, si ispira ad un romanzo di Massimo Lolli che lo accompagna anche nella stesura della sceneggiatura.
Ne esce un film dal ritmo alto e dalle tematiche interessanti e ultra-moderne. Chiunque lavori in ufficio, soprattutto per multinazionali, riconoscerà le dinamiche e anche i personaggi di contorno (davvero indovinati, macchiette terrificanti ma, purtroppo, fin troppo corrispondenti alla realtà), il linguaggio surreale (su tutto il tormentone "ti stimo molto" e altre perle, anche molto milanesi, che collocano giustamente il non luogo dell’ufficio) tipico di questa realtà. Ottima la verve comica, spesso anche greve, che coinvolge lo spettatore fino a fargli dimenticare il dramma che si sta consumando, in una finzione cinematografica che è assolutamente vicina alla realtà odierna del lavoro, al punto che, dopo essersi divertiti si esce dalla sala e ci si domanda "ma che cazzo c’avevo da ridere che magari domani capita a me?".
Interpreti giusti, e soprattutto un Pasotti sempre più apprezzabile, che dipinge alla perfezione la discesa all’inferno del giovane manager.
Un film divertente e intelligente, purtroppo sottovalutato e mal distribuito, come troppo spesso accade in Italia. Ripescatelo.

5 commenti:

Eugenio Cappuccio ha detto...

Ganzetto al mio film non lo aveva mai detto nessuno.
Mi sembra un giudizio straordinario.
assieme a "Ti stimo molto" annovererò "ganzetto" come una delle perle della mia carriera!

con simpatia

Eugenio Cappuccio

www.eugeniocappuccio.it

jumbolo ha detto...

Ciao Eugenio, sono contento che ti sia piaciuto il giudizio vernacolare. Mi piacque molto il tuo film, e ricordo che "ti stimo molto" diventò la parola d'ordine per diverse settimane tra me e l'amica che era con me al cinema quella sera.
Riprenderò il tempo perduto (non ho visto "Uno su due"), è spero di rivedere presto un tuo film al cinema. Nel frattempo, visiterò il tuo sito.

Ciao a grazie della visita, oltre che per il film!

Anonimo ha detto...

Mado', sei proprio uno forte, ti scrive pure il regista del film che hai recensito!
Ti stimo molto!
Miki

jumbolo ha detto...

:))

drunkside ha detto...

E' la dimostrazione di quanto jumbolo sia ganzetto.