No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110624

due solitudini


Angèle et Tony - di Alix Delaporte (2011)


Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

Giudizio vernacolare: fra poveri ci s'intende



Francia, bassa Normandia. Port-en-Bessin-Huppain, per la precisione, è un piccolo comune, composto in realtà da due paesi (come dice il nome), uno sul mare e l'altro un po' più in alto; si vive soprattutto di pesca. Angèle, donna molto belle, non più giovanissima, è lì per cercare di ricostruire un'esistenza spezzata da un incidente che l'ha portata in galera, e le ha fatto perdere l'affidamento del figlioletto, che adesso vive con i nonni paterni (vi ho già detto abbastanza). E' quindi alla ricerca disperata di un lavoro e di un partner, il primo obbligatorio per avere almeno una chance per l'affidamento, il secondo non fondamentale, ma si sa, aiuterebbe molto. Nonostante appaia come una ninfomane, almeno nei primi 15 minuti del film, mette un annuncio per incontrare un uomo, ed è così che conosce Tony, uomo tutt'altro che bello, e tutt'altro che raffinato. Fa il pescatore, vive con la madre, che lo aiuta col lavoro (vende il pesce che lui pesca), ha un fratello più giovane. Hanno da poco perso il padre, in un incidente di pesca. Angèle e Tony sembrano proprio non capirsi, anche perché nessuno dei due è un grande comunicatore, ma qualcosa, l'insistenza di lei o il buon cuore di lui, o forse solo la voglia di Tony di contraddire la madre, alla quale comunque vuole bene, qualcosa fa si che lui le dia un alloggio e un lavoro, fin da subito. Lei, come fa di solito, offre sesso come merce di scambio, ma lui lo rifiuta. Non finisce lì, perché lei insiste, ma non gli rivela tutti i suoi segreti.



Debutto impressionante sulla lunga distanza (col suo precedente cortometraggio aveva vinto un Leone d'Oro a Venezia nel 2006), questo film asciutto come spesso sono i film migliori. Alix Delaporte è una ex giornalista-operatrice tv, che, ambientando questa storia d'amore senza dubbio proletaria e quantomeno fuori dagli schemi, in un luogo che a suo dire conosce bene, e che è stato colpito duramente dall'ultima crisi economica, non rinuncia a darci la sua visione "politica" della Francia, almeno sullo sfondo. La forza del film, costruito senza sfarzo ma con un occhio già molto capace, senza colpi di scena, fa sviluppare la storia tra i due protagonisti con una lentezza delicata e intelligente, fatta di quelle piccole cose che sentiamo essere possibili. Grazie ai due splendidi attori che recitano le parti di Angèle (Clotilde Hesme, una rivelazione) e di Tony (Grégory Gadebois, anche lui straordinario e poco conosciuto, ma vanta una carriera di tutto rispetto con la Comédie-Francaise), il film vive di tensione anche se succede poco, e la grandezza si rivela nello splendido finale, che suggella una scena grandiosa, a livello emozionale, quanto semplice ed ordinaria negli accadimenti, con un primo piano di Clotilde Hesme, che con un cambio di espressione, porta il livello di questo Angèle et Tony, da buon film, a film da vedere ad ogni costo. Provare per credere.

2 commenti:

Dantès ha detto...

davvero molto molto bello, l'ho amato tanto

jumbolo ha detto...

vero, vero. ciao!