Frozen - di Adam Green (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: quand'è merda è merda
Dan e Joe, amici da lungo tempo, si concedono spesso delle fughe, anche di un solo giorno, sulla neve. Dan è uno snowboarder, mentre Joe è un amante della vecchia tradizione dello sci. Si prendono una domenica per andare nel New England, ma con loro, per la prima volta, c'è anche la ragazza di Dan, Parker, decisamente alle prime armi con lo snowboard. Essendo a corto di soldi, i due ragazzi convincono Parker a corrompere l'addetto allo skilift, Jason, per farli usufruire delle risalite ad un prezzo scontato. La giornata scorre liscia tra un flirt di Joe, punzecchiature tra lui e Parker, giustificazioni di Dan verso Joe per aver portato la sua ragazza. Si fa sera, e i tre si ritrovano ad implorare Jason perché li lasci salire (e scendere) per l'ultima corsa. Jason tentenna, vogliono chiudere, ripulire la montagna, in più sembra si stia avvicinando il tempaccio; ma li lascia salire. Sfortunatamente, un collega di Jason lo avverte che il capo gli vuole parlare per dei turni di lavoro, e prende il suo posto. Jason lo avverte che ci sono tre persone che stanno salendo per poi scendere l'ultima volta, ma il collega evidentemente ci fa poco caso, perché dopo qualche minuto ferma l'impianto, forse perché vede arrivare tre sciatori. I ragazzi pensano ad un guasto momentaneo, è già successo durante il giorno. Ma l'impianto non riparte, le luci si spengono. Nessuno risale la montagna per controllare. Il panico, ed il freddo, si impadronisce di loro poco a poco, ma inesorabilmente.
Adam Green, dal quale non sapevo niente fino a prima di vedere questo film, è un giovane regista statunitense che, dal quel che si legge, è in ascesa. Esordisce con una commedia, ma poi si specializza nell'horror, prima splatter (Hatchet), poi spostandosi sullo psicologico (Spiral, questo Frozen, ma sta tornando allo splatter dirigendo il sequel di Hatchet). Parlando di questo Frozen, è scontato che su praticamente ogni recensione, troverete gli stessi riferimenti. Frozen sembra un Open Water trasportato dal mare aperto alla montagna; rimanendo negli ultimi tempi, si può ricollegare a Buried e a 127 ore. Com'è questo? E' un film abbastanza interessante, non completamente coinvolgente o paralizzante, condito da pizzichi di ironia e da riferimenti e citazioni. Green, anche sceneggiatore, cerca di rimanere in equilibrio e di non intraprendere nessuna deriva, né troppo introspettiva, non approfondendo troppo i personaggi, né troppo splatter, non esagerando nel mostrare quel che accade, e questo probabilmente fa si che non ci si senta trascinati fino in fondo dalla storia, che pur è discretamente costruita, almeno quando si entra nel vivo della vicenda (prima è effettivamente un po' tirata via).
La fotografia è ben fatta, la regia anche, gli attori protagonisti (Emma Bell è Parker, vista in The Walking Dead; Kevin Zegers è Dan, visto in Transamerica e in Gossip Girl; Shawn Ashmore è Joe, visto in X-Men) se la cavano benino, la storia non è troppo accomodante, la musica è ben distribuita.
Cameo vocale per Dee Snider dei Twisted Sister (Sua una voce che grida sullo skilift; il regista è un grande fan della band) e per suo figlio Cody Blue (Fa parte sia del cast tecnico, sia di quello delle comparse, con una maglia della band del padre).
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